Cronaca
Usura ed estorsione: denunciare conviene. L'appello dell'Antiracket
Parla De Scisciolo dopo gli ultimi episodi: «Non dobbiamo abbassare la guardia». Aumentano i casi di vittime dell'usura
Molfetta - martedì 7 gennaio 2020
Usura ed estorsione: ecco perché denunciare conviene. L'appello arriva dal vice presidente nazionale della Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane, Renato De Scisciolo, dopo i roghi che, a Molfetta, hanno interessato dapprima un deposito di mezzi di movimento terra e poi una concessionaria.
E in questa situazione il coordinatore regionale della Puglia, che proprio a Molfetta è presidente provinciale dell'associazione Antiracket Antimafia, costituita nel 1995, non può tollerare situazioni di silenzio, reticenza e omertà: «Attendiamo con estrema fiducia l'esito delle indagini - commenta De Scisciolo - e ringraziamo i Carabinieri per il loro operato. Al momento, però, non ci sono imprenditori o operatori commerciali che hanno segnalato richieste estorsive».
Casi sporadici? «Questi episodi - prosegue - dimostrano che, a Molfetta, non bisogna mai abbassare la guardia. Perché se da un lato ci sono imprenditori che non hanno segnalato richieste estorsive, dall'altro ci sono operatori commerciali vittime di usura in una città, Molfetta appunto, in cui il fenomeno è in aumento». Un fenomeno che continua ad essere praticato nel silenzio delle vittime, in una mentalità ancora restia e timorosa di denunciare.
Una denuncia mancata può essere grave e dannosa tanto quanto il reato stesso. «Per questo - dice ancora De Scisciolo - vorrei fare un invito a tutti gli esercenti e agli imprenditori vittime di estorsioni affinché denuncino perché ci sono misure di sostegno e di tutela alle vittime di usura ed estorsione. Chi non denuncia e non collabora ne paga le conseguenze: o si denuncia o si viene scoperti, il silenzio è complice della criminalità».
E se in provincia di Foggia il forte radicamento delle consorterie sul territorio favorisce un contesto ambientale omertoso e violento, «la criminalità di quest'area geografica - spiega ancora - penso sia più semplice da sconfiggere, ma gli imprenditori non devono cedere ai ricatti: quelli edili devono denunciare chi impone la vigilanza nei cantieri, i commercianti, invece, chi impone il materiale da acquistare oppure chi fa la spesa senza pagare».
Certo, ci vuole tanto coraggio nel denunciare. «Ma denunciare alle forze dell'ordine o all'associazione Antiracket - conclude De Scisciolo - è l'unico sistema che ti consente di riacquistare la tua libertà e la tua dignità e di ritornare a vivere. Noi siamo qui, assistendo e dando solidarietà alle vittime. Sempre».
E in questa situazione il coordinatore regionale della Puglia, che proprio a Molfetta è presidente provinciale dell'associazione Antiracket Antimafia, costituita nel 1995, non può tollerare situazioni di silenzio, reticenza e omertà: «Attendiamo con estrema fiducia l'esito delle indagini - commenta De Scisciolo - e ringraziamo i Carabinieri per il loro operato. Al momento, però, non ci sono imprenditori o operatori commerciali che hanno segnalato richieste estorsive».
Casi sporadici? «Questi episodi - prosegue - dimostrano che, a Molfetta, non bisogna mai abbassare la guardia. Perché se da un lato ci sono imprenditori che non hanno segnalato richieste estorsive, dall'altro ci sono operatori commerciali vittime di usura in una città, Molfetta appunto, in cui il fenomeno è in aumento». Un fenomeno che continua ad essere praticato nel silenzio delle vittime, in una mentalità ancora restia e timorosa di denunciare.
Una denuncia mancata può essere grave e dannosa tanto quanto il reato stesso. «Per questo - dice ancora De Scisciolo - vorrei fare un invito a tutti gli esercenti e agli imprenditori vittime di estorsioni affinché denuncino perché ci sono misure di sostegno e di tutela alle vittime di usura ed estorsione. Chi non denuncia e non collabora ne paga le conseguenze: o si denuncia o si viene scoperti, il silenzio è complice della criminalità».
E se in provincia di Foggia il forte radicamento delle consorterie sul territorio favorisce un contesto ambientale omertoso e violento, «la criminalità di quest'area geografica - spiega ancora - penso sia più semplice da sconfiggere, ma gli imprenditori non devono cedere ai ricatti: quelli edili devono denunciare chi impone la vigilanza nei cantieri, i commercianti, invece, chi impone il materiale da acquistare oppure chi fa la spesa senza pagare».
Certo, ci vuole tanto coraggio nel denunciare. «Ma denunciare alle forze dell'ordine o all'associazione Antiracket - conclude De Scisciolo - è l'unico sistema che ti consente di riacquistare la tua libertà e la tua dignità e di ritornare a vivere. Noi siamo qui, assistendo e dando solidarietà alle vittime. Sempre».