Cronaca
Uova contro auto della Polizia Locale, gruppo di teppisti in azione a corso Umberto
La testimonianza di Matteo d'Ingeo: «Questa è l'altra Molfetta»
Molfetta - mercoledì 19 giugno 2019
10.28
«Oggi pomeriggio (ieri, ndr) verso le 17.40 circa, un'auto della Polizia Municipale è stata oggetto di un lancio di uova da parte di un gruppo di teppistelli in moto, ben conosciuti in città. Ho chiamato sia Il Comando di Polizia Locale che i Carabinieri, mettendomi a loro disposizione perché ho assistito all'episodio».
Inizia così la testimonianza pubblica di Matteo d'Ingeo a proposito dell'evento verificatosi nella giornata di ieri in pieno centro a Molfetta. Dettagliato il racconto dell'esponente del Liberatorio Politico il quale sostiene anche che «Un membro del branco, ben conosciuto dal sottoscritto, e collegato al fattaccio, ha ritenuto di minacciarmi in pieno corso Umberto».
«Ritenendo l'episodio molto grave, esprimo solidarietà al corpo di Polizia Municipale, perché ritengo che l'atto in sé sia oltraggioso e spregevole. Chiedo al Sindaco di individuare attraverso le telecamere istituzionali e private poste nella parte finale di corso Umberto e incrocio con la Villa Comunale i responsabili del gesto, ai Carabinieri chiedo di procedere contro chi mi ha minacciato avendo fornito nome e cognome. Questa è l'altra Molfetta».
Inizia così la testimonianza pubblica di Matteo d'Ingeo a proposito dell'evento verificatosi nella giornata di ieri in pieno centro a Molfetta. Dettagliato il racconto dell'esponente del Liberatorio Politico il quale sostiene anche che «Un membro del branco, ben conosciuto dal sottoscritto, e collegato al fattaccio, ha ritenuto di minacciarmi in pieno corso Umberto».
«Ritenendo l'episodio molto grave, esprimo solidarietà al corpo di Polizia Municipale, perché ritengo che l'atto in sé sia oltraggioso e spregevole. Chiedo al Sindaco di individuare attraverso le telecamere istituzionali e private poste nella parte finale di corso Umberto e incrocio con la Villa Comunale i responsabili del gesto, ai Carabinieri chiedo di procedere contro chi mi ha minacciato avendo fornito nome e cognome. Questa è l'altra Molfetta».