Cronaca
Paura in via Samarelli: si barrica in casa ed esplode alcuni colpi di pistola
L'uomo, un 53enne, ad ottobre si era cosparso di benzina in Cattedrale. Fu salvato dai Carabinieri e dal sindaco
Molfetta - martedì 25 maggio 2021
10.54
Tensione a Molfetta, nel rione Paradiso: un uomo di 53 anni, ex brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, è rimasto asserragliato in casa dalle ore 05.00 di stamane e chiuso nel suo appartamento in un condominio di via Samarelli, ad angolo con via Cormio, ha esploso tre colpi di pistola, senza fortunatamente ferire nessuno.
Sul posto, con i Carabinieri della Compagnia di Molfetta e gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile, diretti dal capitano Francesco Iodice, il personale delle Squadre Operative di Soccorso che hanno il compito di intervenire in situazioni ad alto rischio, i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta con un'autoscala, un pick up, un carro munito di teli di salvataggio e due auto. Presente un'automedica e un'ambulanza del 118. Alla base, secondo indiscrezioni, un gesto di follia. L'uomo, congedato dall'Arma per gravi motivi disciplinari, arrestato e condannato - a 4 anni e 6 mesi - con l'accusa di aver incendiato per vendetta un ciclomotore ad un suo superiore, che l'aveva inchiodato con l'accusa di concussione dopo un'indagine, già in passato ha tentato di togliersi la vita. Il 2 ottobre 2020, infatti, si incatenò e si cosparse il corpo di liquido infiammabile all'interno della Cattedrale di Molfetta: fu tratto in salvo dai Carabinieri e dal sindaco Tommaso Minervini.
Al momento la situazione sarebbe comunque sotto controllo grazie all'intervento dei Carabinieri che, allertati dai vicini, hanno interdetto il tratto di strada tra via Samarelli e via Cormio per motivi di sicurezza pubblica. In apprensione tutto il vicinato, scosso dalle scene a cui sta assistendo dalle prime ore del mattino.
Sul posto, con i Carabinieri della Compagnia di Molfetta e gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile, diretti dal capitano Francesco Iodice, il personale delle Squadre Operative di Soccorso che hanno il compito di intervenire in situazioni ad alto rischio, i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta con un'autoscala, un pick up, un carro munito di teli di salvataggio e due auto. Presente un'automedica e un'ambulanza del 118. Alla base, secondo indiscrezioni, un gesto di follia. L'uomo, congedato dall'Arma per gravi motivi disciplinari, arrestato e condannato - a 4 anni e 6 mesi - con l'accusa di aver incendiato per vendetta un ciclomotore ad un suo superiore, che l'aveva inchiodato con l'accusa di concussione dopo un'indagine, già in passato ha tentato di togliersi la vita. Il 2 ottobre 2020, infatti, si incatenò e si cosparse il corpo di liquido infiammabile all'interno della Cattedrale di Molfetta: fu tratto in salvo dai Carabinieri e dal sindaco Tommaso Minervini.
Al momento la situazione sarebbe comunque sotto controllo grazie all'intervento dei Carabinieri che, allertati dai vicini, hanno interdetto il tratto di strada tra via Samarelli e via Cormio per motivi di sicurezza pubblica. In apprensione tutto il vicinato, scosso dalle scene a cui sta assistendo dalle prime ore del mattino.