
Cultura, Eventi e Spettacolo
Un presepe in ferro dedicato ai terremotati del centro Italia
In mostra nella parrocchia Santa Famiglia il 30 dicembre alla presenza del vescovo Mons. Domenico Cornacchia
Molfetta - giovedì 29 dicembre 2016
9.59
Un anno fa fu la natività sotto una Torre Eiffel costruita a mano, completamente in ferro battuto. Quest'anno Alfredo de Gioia, l'artigiano di Molfetta che realizza presepi utilizzando solo rottami e scarti di ferro, ha scelto la torre civica di Amatrice come scenografia del presepe 2016. Ogni volta un simbolo diverso, un fotogramma artistico realizzato a mano con incudine, martello e saldatrice, per raccontare quanto accaduto durante l'anno trascorso: e se un anno fa la torre simbolo di Parigi voleva essere un omaggio alle vittime dei tragici attentati terroristici in Francia, quest'anno Alfredo de Gioia (che nella vita fa il fabbro) ha scelto di riprodurre la torre della cittadina laziale, emblema del sisma che prima ad agosto e poi di nuovo alla fine di ottobre ha squassato il centro Italia causando decine di morti e sfollati.
Un presepe d'attualità, insomma, una piccola opera d'arte capace di raccontare un pezzo di storia italiana, ma anche un memento natalizio dedicato a quelle popolazioni che ancora oggi vivono fuori dalle proprie abitazioni. Un presepe piccolo capace però di emozionare per i tragici fatti che rievoca e per il messaggio di speranza che porta con sé.
Sulla torre è riprodotto anche l'orologio con l'ora esatta in cui la terra tremò per la prima volta ad Amatrice; tutt'attorno piccoli sassi provenienti dal mare di Molfetta a fare la parte delle macerie. Poco più accanto, una natività, Maria, Giuseppe e il piccolo Gesù al riparo della tenda blu, la classica tenda della protezione civile. Un'immagine forte che racchiude mille significati.
La natività in ferro battuto è ospitata nella mostra di presepi organizzata da don Giuseppe Magarelli nella parrocchia Santa Famiglia: l'inaugurazione è prevista venerdì 30 dicembre, alle ore 19, alla presenza del vescovo della diocesi di Molfetta mons. Domenico Cornacchia.
Un presepe d'attualità, insomma, una piccola opera d'arte capace di raccontare un pezzo di storia italiana, ma anche un memento natalizio dedicato a quelle popolazioni che ancora oggi vivono fuori dalle proprie abitazioni. Un presepe piccolo capace però di emozionare per i tragici fatti che rievoca e per il messaggio di speranza che porta con sé.
Sulla torre è riprodotto anche l'orologio con l'ora esatta in cui la terra tremò per la prima volta ad Amatrice; tutt'attorno piccoli sassi provenienti dal mare di Molfetta a fare la parte delle macerie. Poco più accanto, una natività, Maria, Giuseppe e il piccolo Gesù al riparo della tenda blu, la classica tenda della protezione civile. Un'immagine forte che racchiude mille significati.
La natività in ferro battuto è ospitata nella mostra di presepi organizzata da don Giuseppe Magarelli nella parrocchia Santa Famiglia: l'inaugurazione è prevista venerdì 30 dicembre, alle ore 19, alla presenza del vescovo della diocesi di Molfetta mons. Domenico Cornacchia.