Un playground per Francesco Valente a Molfetta. Il fratello Giuseppe: «Ricordo sempre vivo»
L'inaugurazione del nuovo spazio è prevista per mercoledì
Molfetta - lunedì 20 marzo 2023
7.08
Manca sempre meno all'inaugurazione ufficiale del playground dedicato a Francesco Valente, venuto a mancare improvvisamente nel marzo 2015 all'età di 41 anni. Grande amante della pallacanestro e del teatro, era stato tra i promotori del progetto di riconversione di uno spazio, l'ex pista esterna del PalaFiorentini, per tanti anni lasciato nel degrado e storicamente scenario di partite di calcio improvvisate tra ragazzi.
In vista della cerimonia di riapertura prevista mercoledì, abbiamo voluto ricordare la figura di Francesco grazie alle parole di Giuseppe, suo fratello: «Se devo riassumere in breve ciò che ricordo di lui devo dire la solarità e la capacità di prendere con leggerezza ogni evento della vita. Mio fratello era davvero una persona con cui poter sempre strappare un sorriso ma, al tempo stesso, riflettere laddove vi fosse la necessità».
«Aveva sempre una parola buona per tutti - ha raccontato - e infatti quando qualcuno gli chiedeva come andasse qualcosa, lui rispondeva sempre "Ottimo e abbondante" per esprimere quell'idea di pienezza e soddisfazione che ha sempre portato nelle sue relazioni sociali, nel suo lavoro e nelle sue idee. Era stato proprio lui a pensare per primo una riqualificazione di uno spazio che avrebbe voluto vedere un giorno su modello delle grandi città europee, o del nord Italia, dove spesso capita di imbattersi in campetti liberi dove chiunque può giocare».
«Quando è venuto a mancare, lasciandoci tutti sgomenti, abbiamo pensato subito di dar vita a un comitato che potesse dare seguito a questo progetto. Inizialmente, quando questo percorso è iniziati, era in corso la Giunta Natalicchio ma, dopo varie vicissitudini e rallentamenti, il percorso sembrava essere destinato a non realizzarsi più nei tempi previsti. Per fortuna, dopo tanta attesa, è tutto pronto per qualcosa che renderà ancora più vivo il ricordo di Francesco» ha aggiunto Giuseppe.
«Mi piace l'idea che, nonostante il tempo che abbiamo dovuto attendere, questo playground sorgerà a cavallo di due amministrazioni completamente diverse, dando l'idea di come certi progetti e certi propositi possano essere realizzati a prescindere dai colori politici» ha concluso.
In vista della cerimonia di riapertura prevista mercoledì, abbiamo voluto ricordare la figura di Francesco grazie alle parole di Giuseppe, suo fratello: «Se devo riassumere in breve ciò che ricordo di lui devo dire la solarità e la capacità di prendere con leggerezza ogni evento della vita. Mio fratello era davvero una persona con cui poter sempre strappare un sorriso ma, al tempo stesso, riflettere laddove vi fosse la necessità».
«Aveva sempre una parola buona per tutti - ha raccontato - e infatti quando qualcuno gli chiedeva come andasse qualcosa, lui rispondeva sempre "Ottimo e abbondante" per esprimere quell'idea di pienezza e soddisfazione che ha sempre portato nelle sue relazioni sociali, nel suo lavoro e nelle sue idee. Era stato proprio lui a pensare per primo una riqualificazione di uno spazio che avrebbe voluto vedere un giorno su modello delle grandi città europee, o del nord Italia, dove spesso capita di imbattersi in campetti liberi dove chiunque può giocare».
«Quando è venuto a mancare, lasciandoci tutti sgomenti, abbiamo pensato subito di dar vita a un comitato che potesse dare seguito a questo progetto. Inizialmente, quando questo percorso è iniziati, era in corso la Giunta Natalicchio ma, dopo varie vicissitudini e rallentamenti, il percorso sembrava essere destinato a non realizzarsi più nei tempi previsti. Per fortuna, dopo tanta attesa, è tutto pronto per qualcosa che renderà ancora più vivo il ricordo di Francesco» ha aggiunto Giuseppe.
«Mi piace l'idea che, nonostante il tempo che abbiamo dovuto attendere, questo playground sorgerà a cavallo di due amministrazioni completamente diverse, dando l'idea di come certi progetti e certi propositi possano essere realizzati a prescindere dai colori politici» ha concluso.