Un mondo migliore a partire da noi
Alla vigilia del nuovo anno scolastico il Vescovo scrive ad allievi e docenti
Molfetta - domenica 11 settembre 2016
11.27
A partire da domani, 12 settembre, riprenderanno le lezioni. Un ritorno, cadenzato, tra i banchi per centinaia di alunni, studenti e docenti. A loro si rivolge il vescovo Mons. Domenico Cornacchia, con un messaggio pubblicato oggi sul settimanale diocesano Luce e Vita. Nei prossimi giorni, invece, la lettera - indirizzata agli studenti e loro famiglie, ai docenti, ai dirigenti e al personale scolastico - sarà consegnata con un cartoncino-segnalibro recapitato in ciascuna scuola della Diocesi dagli Uffici diocesani di Pastorale scolastica e Pastorale Giovanile.
Il primo messaggio del Vescovo agli studenti della nostra Diocesi è un invito all'impegno, apertura, alla comunione perché insieme si possa «costruire un mondo migliore partendo da noi stessi».
Di seguito riportiamo il testo completo del messaggio:
«Carissimi Ragazzi e Ragazze, care Famiglie, gentilissimi Docenti, stimatissimi Dirigenti,
all'inizio di un nuovo anno scolastico permettetemi di rivolgere a tutti e a ciascuno un cordiale saluto e un augurio sincero. È la prima volta che vi scrivo da quando sono arrivato in questa nostra cara Diocesi e vi assicuro che al centro del mio cuore e in cima ai miei pensieri vi è anche tutto il mondo della scuola, luogo di formazione integrale della persona umana e spazio di relazioni fraterne e solidali.
Vi invito, pertanto, a vivere la scuola come una preziosa opportunità nella consapevolezza che senza istruzione e cultura non vi può essere vero progresso della società contemporanea. Non riducendolo a un sapere tecnico, il vero progresso è solo quello che custodisce e promuove la dignità dell'essere umano nella sua interezza e consente, in un rapporto dialogico, ad ogni popolo della terra di condividere le proprie risorse umane, materiali e spirituali, a beneficio di tutti.
Il nostro tempo è segnato dalla paura verso l'altro e il diverso, dall'indifferenza religiosa e dall'omologazione a stili e modelli di vita che rendono le relazioni interpersonali inficiate da una logica consumistica ed egocentrica. Per questo la scuola deve diventare palestra di umanità costruendo percorsi interdisciplinari e interculturali capaci di indicare come bene possibile la ricerca appassionata della Verità che abita nel cuore e nella vita di ogni persona umana.
Non abbiate paura di osare, di amare e di sperare! La nostra comune vocazione è vivere la gioia, ma essa è nascosta dietro le piccole cose e si raggiunge eseguendo il proprio dovere quotidiano con spirito di servizio, anche quando diventa faticoso. In tal modo è possibile costruire un mondo dove le persone sono realmente libere e capaci di fraternità. Tutto questo ce lo ha ricordato Papa Francesco a Cracovia: "Noi adesso non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non ci metteremo a litigare, non vogliamo distruggere, non vogliamo insultare. Noi non vogliamo vincere l'odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia".
Certamente in questo momento il nostro pensiero va alle tante vittime dell'odio, della violenza, degli incidenti capitati di recente nei nostri paesi, dei terremoti, della fame e delle malattie; sembra che viviamo in una notte senza spiraglio di luce, invece molteplici sono i segni di resurrezione che come tanti semi sono sparsi nel grande campo del mondo. Coraggio! Il mondo, la società, la Chiesa hanno bisogno di voi e senza di voi tutto sarebbe più povero.
E allora buon viaggio scolastico a tutti perché nello scorrere dei giorni possiamo insieme costruire un mondo migliore partendo da noi stessi.
Buon lavoro. Vi sono vicino con l'affetto e la stima. E vi assicuro che presto ci incontreremo di persona.
Io faccio il tifo per voi!»
+ Domenico, Vescovo
Il primo messaggio del Vescovo agli studenti della nostra Diocesi è un invito all'impegno, apertura, alla comunione perché insieme si possa «costruire un mondo migliore partendo da noi stessi».
Di seguito riportiamo il testo completo del messaggio:
«Carissimi Ragazzi e Ragazze, care Famiglie, gentilissimi Docenti, stimatissimi Dirigenti,
all'inizio di un nuovo anno scolastico permettetemi di rivolgere a tutti e a ciascuno un cordiale saluto e un augurio sincero. È la prima volta che vi scrivo da quando sono arrivato in questa nostra cara Diocesi e vi assicuro che al centro del mio cuore e in cima ai miei pensieri vi è anche tutto il mondo della scuola, luogo di formazione integrale della persona umana e spazio di relazioni fraterne e solidali.
Vi invito, pertanto, a vivere la scuola come una preziosa opportunità nella consapevolezza che senza istruzione e cultura non vi può essere vero progresso della società contemporanea. Non riducendolo a un sapere tecnico, il vero progresso è solo quello che custodisce e promuove la dignità dell'essere umano nella sua interezza e consente, in un rapporto dialogico, ad ogni popolo della terra di condividere le proprie risorse umane, materiali e spirituali, a beneficio di tutti.
Il nostro tempo è segnato dalla paura verso l'altro e il diverso, dall'indifferenza religiosa e dall'omologazione a stili e modelli di vita che rendono le relazioni interpersonali inficiate da una logica consumistica ed egocentrica. Per questo la scuola deve diventare palestra di umanità costruendo percorsi interdisciplinari e interculturali capaci di indicare come bene possibile la ricerca appassionata della Verità che abita nel cuore e nella vita di ogni persona umana.
Non abbiate paura di osare, di amare e di sperare! La nostra comune vocazione è vivere la gioia, ma essa è nascosta dietro le piccole cose e si raggiunge eseguendo il proprio dovere quotidiano con spirito di servizio, anche quando diventa faticoso. In tal modo è possibile costruire un mondo dove le persone sono realmente libere e capaci di fraternità. Tutto questo ce lo ha ricordato Papa Francesco a Cracovia: "Noi adesso non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non ci metteremo a litigare, non vogliamo distruggere, non vogliamo insultare. Noi non vogliamo vincere l'odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia".
Certamente in questo momento il nostro pensiero va alle tante vittime dell'odio, della violenza, degli incidenti capitati di recente nei nostri paesi, dei terremoti, della fame e delle malattie; sembra che viviamo in una notte senza spiraglio di luce, invece molteplici sono i segni di resurrezione che come tanti semi sono sparsi nel grande campo del mondo. Coraggio! Il mondo, la società, la Chiesa hanno bisogno di voi e senza di voi tutto sarebbe più povero.
E allora buon viaggio scolastico a tutti perché nello scorrere dei giorni possiamo insieme costruire un mondo migliore partendo da noi stessi.
Buon lavoro. Vi sono vicino con l'affetto e la stima. E vi assicuro che presto ci incontreremo di persona.
Io faccio il tifo per voi!»
+ Domenico, Vescovo