Eventi e folklore
Ufficialmente aperte le Ecclesiadi
La cerimonia d’apertura in piazza Meschino a Giovinazzo
Molfetta - venerdì 2 maggio 2014
7.32
Ad aprire ufficialmente la X edizione delle «Ecclesiadi», le competizioni sportive che coinvolgono tutte le parrocchie dell'intera diocesi e che ricalcano il programma Olimpico, è stato don Luigi Martella. Insieme al vescovo a reggere la torcia, il giovinazzese Francesco Alborè, recentemente laureatosi campione del mondo di salto triplo nella categoria master a Budapest. La cerimonia in piazza Meschino a Giovinazzo con l'accensione del braciere. Con 800 atleti che gareggeranno in 40 diverse discipline sportive, quella appena inaugurata sarà una edizione da record. «Siamo già tutti vincitori – ha affermato il Vescovo nel suo discorso di saluto – Al di là dei premi in palio, le "Ecclesiadi" sono essenzialmente una occasione di incontro e convivenza». Don Luigi non ha mancato di citare anche San Paolo secondo cui «lo sport è una battaglia per la fede». Tre le parole d'ordine individuate per questa edizione dei giochi: take care of (trattare il prossimo con rispetto), celebrate (gioire del successo altrui come del proprio) e fair play (gioco corretto, ovvero lealtà). E proprio il fair play sarà il valore aggiunto di ogni competizione.
Le squadre e gli atleti che meglio si comporteranno sui campi di gara e che più mostreranno rispetto per i loro avversari potranno guadagnare punteggi che nel computo totale potranno determinare la vittoria finale per una delle 27 parrocchie iscritte ai giochi. «Lo sport – ha affermato ancora il Vescovo – è a pieno titolo una delle attività che la chiesa promuove. Lo spirito di sacrificio, l'abnegazione sono doti che elevano lo spirito al pari degli allenamenti a cui gli atleti quotidianamente si sottopongono per raggiungere gli obiettivi che si prefiggono. Doti che per esempio hanno portato Alborè a volare prima verso l'alto, proprio attraverso la sua costanza e poi a volare in lungo raggiungendo il suo traguardo». Come nella più classica delle tradizioni sportive che vedono gareggiare numerose squadre, la cerimonia di apertura dei giochi ha visto oltre che a momenti ufficiali e solenni, dalla sfilata delle squadre partecipanti all'incendio, appunto del braciere «olimpico», anche esibizioni di danza, con coreografie che ricordano appunto lo sport nella sua totalità e spettacoli vari messi a punto dalle comunità parrocchiane.
Le squadre e gli atleti che meglio si comporteranno sui campi di gara e che più mostreranno rispetto per i loro avversari potranno guadagnare punteggi che nel computo totale potranno determinare la vittoria finale per una delle 27 parrocchie iscritte ai giochi. «Lo sport – ha affermato ancora il Vescovo – è a pieno titolo una delle attività che la chiesa promuove. Lo spirito di sacrificio, l'abnegazione sono doti che elevano lo spirito al pari degli allenamenti a cui gli atleti quotidianamente si sottopongono per raggiungere gli obiettivi che si prefiggono. Doti che per esempio hanno portato Alborè a volare prima verso l'alto, proprio attraverso la sua costanza e poi a volare in lungo raggiungendo il suo traguardo». Come nella più classica delle tradizioni sportive che vedono gareggiare numerose squadre, la cerimonia di apertura dei giochi ha visto oltre che a momenti ufficiali e solenni, dalla sfilata delle squadre partecipanti all'incendio, appunto del braciere «olimpico», anche esibizioni di danza, con coreografie che ricordano appunto lo sport nella sua totalità e spettacoli vari messi a punto dalle comunità parrocchiane.