Cronaca
Uccide un pitbull a colpi di pistola, arrestato un 59enne di Molfetta
L'uomo lo ha colpito con tre proiettili perché aveva aggredito il suo cane. Adesso è in carcere
Molfetta - venerdì 31 maggio 2019
12.09
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta, la scorsa mattinata, hanno arrestato un 59enne del luogo, custode in un deposito di materiale edile, accusato dell'uccisione di un cane di razza pitbull.
Quella mattina, alle ore 06.30 circa, è giunta al 112 della centrale operativa della locale Compagnia, la segnalazione di alcuni cittadini che riferivano di aver udito alcuni colpi di arma da fuoco provenire da un cantiere edile della zona.
I militari, prontamente giunti sul posto, a seguito di un accurato sopralluogo, effettuato nel piazzale antistante il deposito di materiale edile, si sono accorti della presenza, sul selciato, di un bossolo di pistola, presumibilmente sparato poco prima.
Le persone presenti sul posto non hanno fornito indicazioni utili alle indagini. Tuttavia, gli stessi militari hanno acquisito le immagini di un sistema di video sorveglianza presente in zona, grazie alle quali sono stati ricostruiti i fatti accaduti poco prima. Si è rilevata, infatti, la presenza di un pitbull che aveva aggredito un cane di piccola taglia e, dopo averlo azzannato, lo aveva trascinato sotto una pensilina, lasciandolo quasi senza vita.
Quindi, i militari hanno notato un uomo, ovvero il custode 59enne del deposito, proprietario del cagnolino, il quale, in prede all'ira per quanto avvenuto, era entrato nel gabbiotto, aveva preso in mano una pistola detenuta illegalmente e, dopo averla armata, si era avvicinato al pitbull e a bruciapelo gli aveva sparato tre colpi, provocandone la morte. Infine, la carcassa del molossoide era stata seppellita in un terreno attiguo e la pistola occultata.
Di fronte alle chiare immagini, il 59enne, messo con le spalle al muro, ha ammesso le proprie responsabilità ed ha fatto ritrovare ai militari la pistola, una calibro 9, da guerra di fabbricazione cecoslovacca, avente matricola abrasa, con ancora un colpo in canna.
Il veterinario, fatto giungere sul posto, non ha potuto far altro che constatare la morte del pitbull per i colpi di pistola inferti, mentre ha prestato le prime cure al cagnolino aggredito, il quale, al momento, non sembrerebbe in pericolo di vita.
Per il 59enne, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, si sono aperte così le porte del carcere di Trani, con l'accusa di detenzione illegale di armi e munizione di guerra, ricettazione e uccisione di animali senza che ve ne fosse la necessità per tutelare la propria incolumità.
Molfetta
Quella mattina, alle ore 06.30 circa, è giunta al 112 della centrale operativa della locale Compagnia, la segnalazione di alcuni cittadini che riferivano di aver udito alcuni colpi di arma da fuoco provenire da un cantiere edile della zona.
I militari, prontamente giunti sul posto, a seguito di un accurato sopralluogo, effettuato nel piazzale antistante il deposito di materiale edile, si sono accorti della presenza, sul selciato, di un bossolo di pistola, presumibilmente sparato poco prima.
Le persone presenti sul posto non hanno fornito indicazioni utili alle indagini. Tuttavia, gli stessi militari hanno acquisito le immagini di un sistema di video sorveglianza presente in zona, grazie alle quali sono stati ricostruiti i fatti accaduti poco prima. Si è rilevata, infatti, la presenza di un pitbull che aveva aggredito un cane di piccola taglia e, dopo averlo azzannato, lo aveva trascinato sotto una pensilina, lasciandolo quasi senza vita.
Quindi, i militari hanno notato un uomo, ovvero il custode 59enne del deposito, proprietario del cagnolino, il quale, in prede all'ira per quanto avvenuto, era entrato nel gabbiotto, aveva preso in mano una pistola detenuta illegalmente e, dopo averla armata, si era avvicinato al pitbull e a bruciapelo gli aveva sparato tre colpi, provocandone la morte. Infine, la carcassa del molossoide era stata seppellita in un terreno attiguo e la pistola occultata.
Di fronte alle chiare immagini, il 59enne, messo con le spalle al muro, ha ammesso le proprie responsabilità ed ha fatto ritrovare ai militari la pistola, una calibro 9, da guerra di fabbricazione cecoslovacca, avente matricola abrasa, con ancora un colpo in canna.
Il veterinario, fatto giungere sul posto, non ha potuto far altro che constatare la morte del pitbull per i colpi di pistola inferti, mentre ha prestato le prime cure al cagnolino aggredito, il quale, al momento, non sembrerebbe in pericolo di vita.
Per il 59enne, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, si sono aperte così le porte del carcere di Trani, con l'accusa di detenzione illegale di armi e munizione di guerra, ricettazione e uccisione di animali senza che ve ne fosse la necessità per tutelare la propria incolumità.
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