Cronaca
Fugge in Tunisia con i figli, il Consolato tunisino aveva rilasciato nuovi passaporti ai bambini
Si delinea meglio l'azione di Jamel Methenni. Continuano gli appelli della madre Rosa Mezzina
Molfetta - mercoledì 2 maggio 2018
Iniziano a delinearsi i contorni dell'azione che ha portato Jamel Methenni a fuggire in Tunisia con i figli Yassine e Yasmine avuti dalla compagna Rosa Mezzina, originaria di Molfetta.
Infatti, è ancora la redazione di "Chi l'ha visto" a fornire altri dettagli: il 19 aprile scorso il Consolato della Tunisia di Milano ha rilasciato nuovi passaporti al padre e ai due bambini, proprio sui richiesta del genitore. Lo stesso che la domenica successiva ha fatto perdere le tracce approfittando del tempo trascorso con i piccoli di 4 e 2 anni mentre la madre era a lavoro.
Poi un susseguirsi di segnalazioni (tra cui quelle nei pressi di Verona), appelli televisivi affinchè l'attenzione rimanesse sempre alta sul caso, lo strazio di giorni di silenzio fino a sabato 28 aprile quando Mathennì mette in contatto Yassine e Yasmine con la madre tramite una telefonata, rassicurando la donna sul loro stato di salute e sul fatto che si trovassero tutti e tre nel Paese d'origine paterno.
Tuttavia, al momento non si sa altro.
La certezza è che sono in corso accertamenti dei Carabinieri di Bolzano con il supporto della direzione centrale della Polizia Criminale di Roma Interpool. La madre ha avviato contatti con il Ministero degli Esteri e viene seguita in questa fase dall'avvocato Nicodemo Gentile.
Infatti, è ancora la redazione di "Chi l'ha visto" a fornire altri dettagli: il 19 aprile scorso il Consolato della Tunisia di Milano ha rilasciato nuovi passaporti al padre e ai due bambini, proprio sui richiesta del genitore. Lo stesso che la domenica successiva ha fatto perdere le tracce approfittando del tempo trascorso con i piccoli di 4 e 2 anni mentre la madre era a lavoro.
Poi un susseguirsi di segnalazioni (tra cui quelle nei pressi di Verona), appelli televisivi affinchè l'attenzione rimanesse sempre alta sul caso, lo strazio di giorni di silenzio fino a sabato 28 aprile quando Mathennì mette in contatto Yassine e Yasmine con la madre tramite una telefonata, rassicurando la donna sul loro stato di salute e sul fatto che si trovassero tutti e tre nel Paese d'origine paterno.
Tuttavia, al momento non si sa altro.
La certezza è che sono in corso accertamenti dei Carabinieri di Bolzano con il supporto della direzione centrale della Polizia Criminale di Roma Interpool. La madre ha avviato contatti con il Ministero degli Esteri e viene seguita in questa fase dall'avvocato Nicodemo Gentile.