Cronaca
Truffa aggravata: due condannati per i campi di tennis in via Gramsci
Si tratta di Paolo Minuto e Mauro Angione. Assolto Pasquale Minuto
Molfetta - lunedì 2 luglio 2018
16.56
1 anno e 6 mesi di reclusione, col beneficio della pena sospesa, per l'accusa di truffa aggravata.
È la condanna pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Trani, Andrea D'Angeli, ai molfettesi Paolo Minuto, 53 anni, e Mauro Angione, 52, ritenuti gestori di fatto dell'associazione sportiva Life Power a cui il Comune di Molfetta aveva affidato la gestione dei campi di calcio e tennis siti in via Gramsci: la vicenda risale al 2012.
Assolto con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove, "per non aver commesso il fatto", il terzo imputato: Pasquale Minuto, 50enne molfettese.
Con la stessa formula tutti e tre gli imputati sono stati scagionati dall'ulteriore accusa di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, "perché il fatto non sussiste" contestata con la richiesta di rinvio a giudizio dell'ex sostituto procuratore della Repubblica di Trani Antonio Savasta all'esito delle indagini della Guardia di Finanza.
Riconosciuto il diritto al risarcimento del Comune, costituitosi parte civile: la sentenza ha fissato una provvisionale di 25mila euro.
Gli amministratori apparenti sarebbero state "teste di legno" degli effettivi gestori dell'associazione che per l'aggiudicazione dell'area offrì un canone annuo di 50mila euro. Una somma alta per sbarazzare i concorrenti e metter in atto, secondo l'accusa, il disegno truffaldino, mirato da un lato ad incamerare i proventi delle attività sportive e dall'altro a non pagare il canone al Comune. Sarebbe stato architettato uno stratagemma per non pagare i canoni successivi alla prima annualità e difendersi in successivi contenziosi col Comune.
Tra 90 giorni il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado; poi il verosimile giudizio d'appello.
È la condanna pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Trani, Andrea D'Angeli, ai molfettesi Paolo Minuto, 53 anni, e Mauro Angione, 52, ritenuti gestori di fatto dell'associazione sportiva Life Power a cui il Comune di Molfetta aveva affidato la gestione dei campi di calcio e tennis siti in via Gramsci: la vicenda risale al 2012.
Assolto con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove, "per non aver commesso il fatto", il terzo imputato: Pasquale Minuto, 50enne molfettese.
Con la stessa formula tutti e tre gli imputati sono stati scagionati dall'ulteriore accusa di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, "perché il fatto non sussiste" contestata con la richiesta di rinvio a giudizio dell'ex sostituto procuratore della Repubblica di Trani Antonio Savasta all'esito delle indagini della Guardia di Finanza.
Riconosciuto il diritto al risarcimento del Comune, costituitosi parte civile: la sentenza ha fissato una provvisionale di 25mila euro.
Gli amministratori apparenti sarebbero state "teste di legno" degli effettivi gestori dell'associazione che per l'aggiudicazione dell'area offrì un canone annuo di 50mila euro. Una somma alta per sbarazzare i concorrenti e metter in atto, secondo l'accusa, il disegno truffaldino, mirato da un lato ad incamerare i proventi delle attività sportive e dall'altro a non pagare il canone al Comune. Sarebbe stato architettato uno stratagemma per non pagare i canoni successivi alla prima annualità e difendersi in successivi contenziosi col Comune.
Tra 90 giorni il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado; poi il verosimile giudizio d'appello.