Cronaca
Trovate in casa con la cocaina: 48enne passa dal carcere ai domiciliari
La donna, arrestata lo scorso 6 marzo, su istanza del proprio legale, ha ottenuto l'alleggerimento della misura cautelare
Molfetta - martedì 19 marzo 2024
15.49
Dal carcere ai domiciliari. Giuseppina Di Liddo, la 48enne arrestata con la 41enne Luigia Damiana Gadaleta perché trovate con droga e contanti, è tornata a casa. Ieri, infatti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura, ha accolto la tesi difensiva da parte dell'avvocato Antonio Modugno.
Tutto è cominciato, la mattina del 6 marzo scorso, quando i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, «nel corso di una predisposta operazione finalizzata ad una maggiore rassicurazione sociale, anche attraverso una qualificata presenza nel centro storico» della cittadina adriatica, hanno fatto irruzione nell'abitazione delle due donne, entrambe domiciliate in un basso di via San Giovanni, «avendo fondato motivo di ritenere che le stesse nascondessero dello stupefacente in casa».
Qui, come detto, i militari, dopo aver svolto una mirata perquisizione nella loro abitazione, hanno scoperto 90 grammi di cocaina "in pietra", suddivisa in tre grossi involucri artigianali da 30 grammi ciascuno a forma di cipollotti, e 7 grammi di mannitolo (utilizzato come sostanza da taglio) in una confezione in carta. Sotto sequestro sono finiti 2 grammi di hashish, 745 euro in contanti, ritenuti «provento dell'attività di spaccio», e il materiale usato per il confezionamento delle dosi.
Il tutto, droga compresa, è stato posto sotto sequestro, mentre le due donne, già note alle forze dell'ordine, dopo le formalità di rito, sono state condotte presso la sezione femminile del penitenziario di Trani. Ieri, però, la 48enne, indagata per la detenzione di droga finalizzata all'attività di spaccio, ha ottenuto i domiciliari.
Tutto è cominciato, la mattina del 6 marzo scorso, quando i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, «nel corso di una predisposta operazione finalizzata ad una maggiore rassicurazione sociale, anche attraverso una qualificata presenza nel centro storico» della cittadina adriatica, hanno fatto irruzione nell'abitazione delle due donne, entrambe domiciliate in un basso di via San Giovanni, «avendo fondato motivo di ritenere che le stesse nascondessero dello stupefacente in casa».
Qui, come detto, i militari, dopo aver svolto una mirata perquisizione nella loro abitazione, hanno scoperto 90 grammi di cocaina "in pietra", suddivisa in tre grossi involucri artigianali da 30 grammi ciascuno a forma di cipollotti, e 7 grammi di mannitolo (utilizzato come sostanza da taglio) in una confezione in carta. Sotto sequestro sono finiti 2 grammi di hashish, 745 euro in contanti, ritenuti «provento dell'attività di spaccio», e il materiale usato per il confezionamento delle dosi.
Il tutto, droga compresa, è stato posto sotto sequestro, mentre le due donne, già note alle forze dell'ordine, dopo le formalità di rito, sono state condotte presso la sezione femminile del penitenziario di Trani. Ieri, però, la 48enne, indagata per la detenzione di droga finalizzata all'attività di spaccio, ha ottenuto i domiciliari.