300 studenti hanno incontrato Federica Angeli a Molfetta
La lotta alla mafia e all’illegalità parte dalla scuola
«Siate i testimoni della verità per essere dalla parte dei giusti – dichiara Giacomo Rossiello assessore alla cultura del Comune di Molfetta».
«Non scendete a provocazioni, andate oltre ogni discriminazione, siate i paladini della legalità» aggiunge Rocco De Franchi Direttore della Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia.Numerose sono state le domande da parte dei ragazzi che hanno approfondito il libro che è stato donato agli studenti partecipanti da parte dell'Associazione Artemia tra cui il Liceo Classico e il Liceo Scientifico Albert Einstein, l' Itet Gaetano Salvemini, il Liceo Vito Fornari, l'Istituto Ferraris con il Liceo Levi Montalcini e il Circolo dei Lettori, l'Istituto per le attività marinare Amerigo Vespucci, l'Istituto Alberghiero di Molfetta e l'Istituto Don Tonino Bello.
«Educate i vostri figli a non voltare la testa dall'altra parte, - ha esordito Federica Angeli - io vivo sotto scorta dal 2013 e voglio insegnare ai giovani il valore della giustizia, dell'educazione al rispetto, - per me Molfetta oggi è la terza tappa in Puglia dopo Noci, Brindisi e Molfetta - ho voluto raccontare – aggiunge la storia di Willy in pagine dense, mescolando l'inchiesta al romanzo, riportando cioè non solo tutti i fatti e gli atti giudiziari, ma ricostruendo anche ciò che ha preceduto il delitto, concentrandosi su quella "normalità" distrutta appunto in soli 40 secondi».Tanto infatti è durato il passaggio tra la vita e la morte di Willy, che a 21 anni "è morto per un errore di persona, di situazione, di non luogo, di sguardo, di prossimità. Non esiste un perché, neanche chi lo ha ucciso sa perché. Ed è molto meno di un futile motivo e solo parlando ai giovani come Willy che voi oggi rappresentate possiamo sperare che fatti come quello che accaduto a Willy non accadano più."