Cronaca
Tragedia Truck Center, si torna in Appello. Comune di Molfetta parte civile
La difesa dell'Ente affidata all'Avvocato Francesco Logrieco
Molfetta - giovedì 14 novembre 2019
16.46
E' l'Avvocato Fracesco Logrieco il legale di fiducia nominato dal Comune di Molfetta per la costituzione di parte civile nel processo per la tragedia della Truck Center.
Di fatto un procedimento ex novo che si svolgerà davanti alla Corte d'Appello di Bari - Seconda Sezione Penale.
La decisione del Comune di Molfetta arriva a seguito della notifica, avvenuta lo scorso 25 ottobre, di un decreto di citazione diretta a giudizio davanti al collegio di giudici di secondo grado del capoluogo.
La storia giudiziaria è presto detta.
Il 10 febbraio scorso la Corte di Cassazione sentenziò che il processo sulla tragedia che sconvolse Molfetta il 3 marzo 2008 andava rifatto.
La Suprema Corte, all'interno delle motivazioni, spiegava che occorreva valutare il rischio delle operazioni che si sarebbero svolte nella cisterna che costituiva l'ambiente di lavoro nel quale poi a Molfetta persero la vita in cinque persone in una gara di solidarietà per salvarsi reciprocamente: il titolare della piccola impresa di costruzioni, Altomare, gli operai Luigi Farinola, di 37 anni, Guglielmo Mangano, di 44, Michele Tasca, di 19, e l'autotrasportatore Biagio Sciancalepore, di 24 anni.
Alla Cassazione si era arrivati a seguito dell'impugnazione di quanto deciso in secondo grado: assolti gli imputati, condannati invece dal Tribunale di Trani in primo grado.
Adesso si procederà davanti a un'altra sezione penale della Corte barese.
L'avvocato Franceco Logrieco è stato il legale di fiducia del Comune di Molfetta in tutte la fasi giudiziarie della vicenda.
Di fatto un procedimento ex novo che si svolgerà davanti alla Corte d'Appello di Bari - Seconda Sezione Penale.
La decisione del Comune di Molfetta arriva a seguito della notifica, avvenuta lo scorso 25 ottobre, di un decreto di citazione diretta a giudizio davanti al collegio di giudici di secondo grado del capoluogo.
La storia giudiziaria è presto detta.
Il 10 febbraio scorso la Corte di Cassazione sentenziò che il processo sulla tragedia che sconvolse Molfetta il 3 marzo 2008 andava rifatto.
La Suprema Corte, all'interno delle motivazioni, spiegava che occorreva valutare il rischio delle operazioni che si sarebbero svolte nella cisterna che costituiva l'ambiente di lavoro nel quale poi a Molfetta persero la vita in cinque persone in una gara di solidarietà per salvarsi reciprocamente: il titolare della piccola impresa di costruzioni, Altomare, gli operai Luigi Farinola, di 37 anni, Guglielmo Mangano, di 44, Michele Tasca, di 19, e l'autotrasportatore Biagio Sciancalepore, di 24 anni.
Alla Cassazione si era arrivati a seguito dell'impugnazione di quanto deciso in secondo grado: assolti gli imputati, condannati invece dal Tribunale di Trani in primo grado.
Adesso si procederà davanti a un'altra sezione penale della Corte barese.
L'avvocato Franceco Logrieco è stato il legale di fiducia del Comune di Molfetta in tutte la fasi giudiziarie della vicenda.