![Tragedia della Truck Center](https://molfetta.gocity.it/library/media/truck_center_(1).jpg)
Cronaca
Tragedia Truck Center: la Cassazione deciderà sul risarcimento al Comune di Molfetta
Cinque operai persero la vita nel 2008 a causa di gravi carenze di sicurezza
Molfetta - sabato 15 febbraio 2025
11.14
Arrivano direttamente dall'albo pretorio comunale alcune novità in merito alla tragedia della Truck Center, avvenuta il 3 marzo 2008 a Molfetta quando cinque operai (Vincenzo Altomare, Guglielmo Mangano, Luigi Farinola, Biagio Sciancalepore e Michele Tasca) persero la vita mentre eseguivano la pulizia di un'autocisterna.
L'inalazione di idrogeno solforato, un gas altamente tossico, risultò fatale per i lavoratori, che non disponevano di adeguati dispositivi di protezione. Le indagini hanno rivelato gravi carenze nei protocolli di sicurezza e nelle misure di emergenza, sollevando pesanti responsabilità a carico della società e dei dirigenti coinvolti.
A seguito del processo di primo grado, la Corte d'Appello di Bari ha confermato la colpevolezza di alcuni imputati, riconoscendo P.M. e P.G. responsabili dei reati loro contestati. I due sono stati condannati a risarcire il Comune di Molfetta, che si era costituito parte civile, ma l'ammontare del danno dovrà essere quantificato in un successivo procedimento civile. Il verdetto d'appello ha sottolineato la negligenza nella gestione della sicurezza sul lavoro e la mancata adozione di misure idonee a prevenire il disastro.
Nonostante la sentenza sfavorevole, tutti gli imputati, inclusi B.G., L.O. e M.L., hanno deciso di impugnare il provvedimento, portando il caso davanti alla Corte di Cassazione, il massimo grado di giudizio previsto dall'ordinamento italiano. La Suprema Corte dovrà ora esaminare i ricorsi e valutare la correttezza delle decisioni emesse nei precedenti gradi di giudizio.
Nei prossimi mesi si terrà l'udienza finale, durante la quale il Comune di Molfetta sarà rappresentato dall'Avvocato Francesco Logrieco, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani. La decisione della Cassazione sarà determinante per la conclusione definitiva della vicenda giudiziaria e per l'eventuale conferma delle responsabilità già accertate nei gradi di giudizio precedenti.
L'inalazione di idrogeno solforato, un gas altamente tossico, risultò fatale per i lavoratori, che non disponevano di adeguati dispositivi di protezione. Le indagini hanno rivelato gravi carenze nei protocolli di sicurezza e nelle misure di emergenza, sollevando pesanti responsabilità a carico della società e dei dirigenti coinvolti.
A seguito del processo di primo grado, la Corte d'Appello di Bari ha confermato la colpevolezza di alcuni imputati, riconoscendo P.M. e P.G. responsabili dei reati loro contestati. I due sono stati condannati a risarcire il Comune di Molfetta, che si era costituito parte civile, ma l'ammontare del danno dovrà essere quantificato in un successivo procedimento civile. Il verdetto d'appello ha sottolineato la negligenza nella gestione della sicurezza sul lavoro e la mancata adozione di misure idonee a prevenire il disastro.
Nonostante la sentenza sfavorevole, tutti gli imputati, inclusi B.G., L.O. e M.L., hanno deciso di impugnare il provvedimento, portando il caso davanti alla Corte di Cassazione, il massimo grado di giudizio previsto dall'ordinamento italiano. La Suprema Corte dovrà ora esaminare i ricorsi e valutare la correttezza delle decisioni emesse nei precedenti gradi di giudizio.
Nei prossimi mesi si terrà l'udienza finale, durante la quale il Comune di Molfetta sarà rappresentato dall'Avvocato Francesco Logrieco, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani. La decisione della Cassazione sarà determinante per la conclusione definitiva della vicenda giudiziaria e per l'eventuale conferma delle responsabilità già accertate nei gradi di giudizio precedenti.