Cronaca
Tragedia sui binari, investito un 26enne di Molfetta
Travolto tra Riccione e Cattolica. Era scomparso da casa. L'ipotesi più probabile è quella del suicidio
Molfetta - lunedì 26 dicembre 2016
14.10
Una vita appena sbocciata che si ferma tragicamente su un binario della ferrovia. Aveva appena 26 anni un ragazzo di Molfetta, in Emilia Romagna per lavoro, investito mortalmente, nella serata di giovedì 22 dicembre, sulla linea ferroviaria tra Riccione e Cattolica.
Il dramma si è consumato verso le ore 20.15, quando il macchinista del Freccia Bianca Milano-Bari, che viaggiava a tutta velocità in direzione della Puglia, ha sentito un forte tonfo tra le stazioni della Perla Verde e della Regina, fermando in un primo momento il convoglio per poi ripartire. Solo una successiva sosta avrebbe permesso di scoprire cosa realmente era accaduto.
La Polizia Ferroviaria infatti si è accorta che sul muso della motrice c'erano delle evidenti tracce di sangue. A quel punto gli agenti hanno risalito i binari fino a scoprire dei resti umani. Il cadavere, a causa dell'elevata velocità del treno, era a brandelli. Impossibile, in quegli istanti, dare un nome e un cognome a quei resti, dal momento che nei paraggi non sono stati rinvenuti i documenti.
Dopo aver informato il magistrato di turno, gli agenti della Polfer hanno eseguito i rilievi di rito e, come da prassi in questi casi, richiesto le analisi tossicologiche per il macchinista. «A un certo punto ho sentito un tonfo, credevo si trattasse di un grosso sasso», avrebbe dichiarato ai poliziotti. La circolazione ferroviaria ha subito pesanti ritardi, fino a 200 minuti, e solo dopo la mezzanotte tutto è tornato alla normalità.
Le indagini, intanto, sono proseguite senza sosta per poter dare un'identità alla vittima, che con tutta probabilità ha deciso di farla finita gettandosi sotto al convoglio in transito. E solo a distanza di due giorni dal suicidio è stato dato un nome alla giovane vittima. Dopo un'articolata e complessa attività di indagine, gli agenti della Polizia Ferroviaria sono risaliti al nome del giovane: si tratta di un molfettese di 26 anni.
Il ragazzo era scomparso da alcuni giorni e nelle ultime ore un post pubblicato sul social network Facebook aveva reso virale la richiesta di aiuto da parte di famiglia e amici. Un appello, quello lanciato dai suoi amici, raccolto da centinaia di conoscenti che speravano nel ritrovamento del 26enne. Ieri, purtroppo, il tragico epilogo.
Il dramma si è consumato verso le ore 20.15, quando il macchinista del Freccia Bianca Milano-Bari, che viaggiava a tutta velocità in direzione della Puglia, ha sentito un forte tonfo tra le stazioni della Perla Verde e della Regina, fermando in un primo momento il convoglio per poi ripartire. Solo una successiva sosta avrebbe permesso di scoprire cosa realmente era accaduto.
La Polizia Ferroviaria infatti si è accorta che sul muso della motrice c'erano delle evidenti tracce di sangue. A quel punto gli agenti hanno risalito i binari fino a scoprire dei resti umani. Il cadavere, a causa dell'elevata velocità del treno, era a brandelli. Impossibile, in quegli istanti, dare un nome e un cognome a quei resti, dal momento che nei paraggi non sono stati rinvenuti i documenti.
Dopo aver informato il magistrato di turno, gli agenti della Polfer hanno eseguito i rilievi di rito e, come da prassi in questi casi, richiesto le analisi tossicologiche per il macchinista. «A un certo punto ho sentito un tonfo, credevo si trattasse di un grosso sasso», avrebbe dichiarato ai poliziotti. La circolazione ferroviaria ha subito pesanti ritardi, fino a 200 minuti, e solo dopo la mezzanotte tutto è tornato alla normalità.
Le indagini, intanto, sono proseguite senza sosta per poter dare un'identità alla vittima, che con tutta probabilità ha deciso di farla finita gettandosi sotto al convoglio in transito. E solo a distanza di due giorni dal suicidio è stato dato un nome alla giovane vittima. Dopo un'articolata e complessa attività di indagine, gli agenti della Polizia Ferroviaria sono risaliti al nome del giovane: si tratta di un molfettese di 26 anni.
Il ragazzo era scomparso da alcuni giorni e nelle ultime ore un post pubblicato sul social network Facebook aveva reso virale la richiesta di aiuto da parte di famiglia e amici. Un appello, quello lanciato dai suoi amici, raccolto da centinaia di conoscenti che speravano nel ritrovamento del 26enne. Ieri, purtroppo, il tragico epilogo.