Cultura, Eventi e Spettacolo
Tra musica e vita: parla Lorena Sancilio, cantante emergente di Molfetta
La giovane molfettese dedica a suo nonno il suo ultimo brano “Luce solare”
Molfetta - giovedì 9 febbraio 2023
Esprimere il dolore attraverso l'arte. È il caso di Lorena Sancilio, 25 anni, cantante emergente di Molfetta, che ha dedicato un brano a suo nonno materno, scomparso lo scorso novembre. Il titolo del brano è "Luce solare": un concentrato di emozioni, momenti, affetto.
Abbiamo intervistato Lorena per parlare della sua musica e per approfondire ciò che per lei è fonte d'ispirazione sul versante artistico.
Come nasce la tua passione per la musica?
«Ho avuto questa passione sin da piccola. Alle elementari mi proposi per cantare durante una recita e fui accettata. Da allora ho sempre seguito questa strada: ho frequentato degli incontri serali di canto alle medie, il coro Gospel alle scuole superiori, scuola di canto e un'accademia di arte e recitazione. Nonostante i turni lavorativi che seguo in qualità di operatrice socio-sanitaria, la musica resta per me una costante».
"Luce solare" è il nome del tuo ultimo singolo. Come lo hai scelto?
«All'inizio avrebbe dovuto chiamarsi semplicemente "solare", ma la parola "luce" aggiungeva al nome quello che gli mancava. Sono due parole che suonano bene insieme».
Di cosa parla il testo?
«Questo brano è dedicato a mio nonno, scomparso lo scorso novembre. Ero affezionatissima a lui, che è stato il primo nonno a lasciarmi. Il testo parla proprio di lui e della sua capacità di nascondere il dolore dietro i sorrisi, la simpatia e l'ironia. Il dolore lo ha provato, ma non lo ha mai cambiato. Ho voluto inserire anche la metafora del cowboy, che sottolinea il suo legame con i film western».
Qual è la frase più emblematica della canzone?
«Sicuramente il ritornello. "E quante volte ha piovuto il cielo, mostrava le tue lacrime davvero": in questa parte della canzone paragono le lacrime del nonno alla pioggia. Altrettanto pregnante di significato la metafora del vento, che sta a rappresentare la sua anima, una presenza che c'è anche se non si vede».
"Luce solare" si può ascoltare gratuitamente a questo link.
Abbiamo intervistato Lorena per parlare della sua musica e per approfondire ciò che per lei è fonte d'ispirazione sul versante artistico.
Come nasce la tua passione per la musica?
«Ho avuto questa passione sin da piccola. Alle elementari mi proposi per cantare durante una recita e fui accettata. Da allora ho sempre seguito questa strada: ho frequentato degli incontri serali di canto alle medie, il coro Gospel alle scuole superiori, scuola di canto e un'accademia di arte e recitazione. Nonostante i turni lavorativi che seguo in qualità di operatrice socio-sanitaria, la musica resta per me una costante».
"Luce solare" è il nome del tuo ultimo singolo. Come lo hai scelto?
«All'inizio avrebbe dovuto chiamarsi semplicemente "solare", ma la parola "luce" aggiungeva al nome quello che gli mancava. Sono due parole che suonano bene insieme».
Di cosa parla il testo?
«Questo brano è dedicato a mio nonno, scomparso lo scorso novembre. Ero affezionatissima a lui, che è stato il primo nonno a lasciarmi. Il testo parla proprio di lui e della sua capacità di nascondere il dolore dietro i sorrisi, la simpatia e l'ironia. Il dolore lo ha provato, ma non lo ha mai cambiato. Ho voluto inserire anche la metafora del cowboy, che sottolinea il suo legame con i film western».
Qual è la frase più emblematica della canzone?
«Sicuramente il ritornello. "E quante volte ha piovuto il cielo, mostrava le tue lacrime davvero": in questa parte della canzone paragono le lacrime del nonno alla pioggia. Altrettanto pregnante di significato la metafora del vento, che sta a rappresentare la sua anima, una presenza che c'è anche se non si vede».
"Luce solare" si può ascoltare gratuitamente a questo link.