Territorio e Ambiente
Torre Calderina: «c’è chi dice no»
I “5Stelle” contro la costruzione della condotta sottomarina
Molfetta - giovedì 3 dicembre 2015
I movimenti "5 Stelle" di Molfetta, Bisceglie, Ruvo, Terlizzi e Corato, si schierano contro la realizzazione della condotta sottomarina per le acque reflue che dovrebbe essere realizzata a Torre Calderina. E vogliono alzare il velo sui rischi che tale opera comporterebbe all'ambiente marino e nel tratto di costa compreso tra Molfetta e Bisceglie.
Per questo i "met-up" dei cinque comuni chiamano le popolazioni alla mobilitazione. «Questa condotta – si legge in un comunicato - è un progetto descritto dai programmi di misure di mantenimento e risanamento ambientale nella legge 190/2010. Tra dicembre di quest'anno e marzo dell'anno prossimo pone importanti scadenze agli enti coinvolti nella sua realizzazione. Enti che dovrebbero ritenersi inadempienti nei confronti della popolazione dei 5 comuni, per la mancata salvaguardia dell'ambiente, ma anche di tutta la Regione visto che per la realizzazione dell'opera verranno impegnate risorse della collettività».
Già nel luglio scorso i "5Stelle" si erano dichiarati contrari alla realizzazione della condotta sottomarina di Torre Calderina. Un'opera indicata nel Decreto legge dell'ottobre del 2010, per la quale sono stati stanziati 13milioni di euro di fondi regionali e che sarà al servizio di una popolazione abitante nei cinque comuni interessati, pari a circa 210mila persone. «Saranno scaricati in mare – affermavano gli attivisti – 60mila tonnellate di acque reflue al giorno mal depurati a causa del cattivo funzionamento dei depuratori esistenti. Con un impatto ambientale negativo di non poco conto». Per questo, con l'approssimarsi delle scadenze priviate dal Decreto legge, i "5 Stelle" propongono le loro alternative che possono sommarsi in un solo concetto: quello del riciclo delle acque reflue per uso irriguo, opportunamente trattate da depuratori effettivamente funzionanti.
«Cinque comuni, 210.000 cittadini coinvolti, un costo stimato di 20milioni di euro pubblici, 60.000 tonnellate di reflui urbani al giorno, un sito di importanza comunitaria violato e almeno 10 chilometri di aree costiere gravate dall'impatto eco-ambientale», questi i numeri elencati dal comunicato dei "grillini" nel loro comunicato stampa. «Invitiamo i cittadini – concludono - a tenere alta l'attenzione per le generazioni che verranno e a prendere parte alle numerose occasioni di incontro e confronto che gli attivisti dei meet-Up di Molfetta, Bisceglie, Corato, Ruvo e Terlizzi porteranno tra le strade nelle prossime settimane per una nuova campagna informativa».
Per questo i "met-up" dei cinque comuni chiamano le popolazioni alla mobilitazione. «Questa condotta – si legge in un comunicato - è un progetto descritto dai programmi di misure di mantenimento e risanamento ambientale nella legge 190/2010. Tra dicembre di quest'anno e marzo dell'anno prossimo pone importanti scadenze agli enti coinvolti nella sua realizzazione. Enti che dovrebbero ritenersi inadempienti nei confronti della popolazione dei 5 comuni, per la mancata salvaguardia dell'ambiente, ma anche di tutta la Regione visto che per la realizzazione dell'opera verranno impegnate risorse della collettività».
Già nel luglio scorso i "5Stelle" si erano dichiarati contrari alla realizzazione della condotta sottomarina di Torre Calderina. Un'opera indicata nel Decreto legge dell'ottobre del 2010, per la quale sono stati stanziati 13milioni di euro di fondi regionali e che sarà al servizio di una popolazione abitante nei cinque comuni interessati, pari a circa 210mila persone. «Saranno scaricati in mare – affermavano gli attivisti – 60mila tonnellate di acque reflue al giorno mal depurati a causa del cattivo funzionamento dei depuratori esistenti. Con un impatto ambientale negativo di non poco conto». Per questo, con l'approssimarsi delle scadenze priviate dal Decreto legge, i "5 Stelle" propongono le loro alternative che possono sommarsi in un solo concetto: quello del riciclo delle acque reflue per uso irriguo, opportunamente trattate da depuratori effettivamente funzionanti.
«Cinque comuni, 210.000 cittadini coinvolti, un costo stimato di 20milioni di euro pubblici, 60.000 tonnellate di reflui urbani al giorno, un sito di importanza comunitaria violato e almeno 10 chilometri di aree costiere gravate dall'impatto eco-ambientale», questi i numeri elencati dal comunicato dei "grillini" nel loro comunicato stampa. «Invitiamo i cittadini – concludono - a tenere alta l'attenzione per le generazioni che verranno e a prendere parte alle numerose occasioni di incontro e confronto che gli attivisti dei meet-Up di Molfetta, Bisceglie, Corato, Ruvo e Terlizzi porteranno tra le strade nelle prossime settimane per una nuova campagna informativa».