Cronaca
Torna l’allarme truffa ai danni di anziani
Le ultime vittime si registrano a ponente della città
Molfetta - domenica 20 luglio 2014
7.48
Fermano gli anziani per strada. Li circuiscono e si fanno consegnare denaro. Torna il pericolo di truffe indirizzate a soggetti sociali considerati più fragili, anziani in primis. Tra i periodi preferiti dai mal intenzionati di turno o collaudati geni del raggiro, sembra esserci quello estivo: il caldo stordisce i sensi, alcuni anziani rimangono soli in città mentre parenti e amici sono in vacanza e per diventare vittima ci vuole un attimo. Le ultime segnalazioni si riferiscono a zone vicine alla Chiesa Immacolata e piazza Paradiso.
L'episodio più recente si è verificato ai danni di un'anziana donna. Mentre era intenta a fare acquisti presso un fruttivendolo della zona, sarebbe stata avvicinata da due individui che, identificandosi come amici di suo figlio, le avrebbero chiesto circa 300 euro a nome del figlio che, a detta loro, avrebbe avuto seri danni alla sua autovettura condotta d'urgenza dal meccanico.
Per dare più credibilità alla farsa, i due truffatori avrebbero anche simulato una telefonata con un complice che fingendosi il figlio avrebbe sollecitato alla madre di consegnare i soldi necessari nelle mani dei suoi "amici". L'anziana signora così circuita avrebbe condotto i due loschi individui presso la sua abitazione consegnando la somma richiesta con la preoccupazione che arrivassero il prima possibile al figlio in difficoltà. Purtroppo la truffa è stata palese solo quando al dileguarsi dei due la donna ha ripreso lucidità e parlando col vero figlio ha scoperto l'amara verità.
Non è chiaro se la donna abbia poi deciso di presentare denuncia. Spesso, chi subisce questo tipo di raggiro, non lo fa. Molte volte non sono solo vittime di un raggiro meschino, ma lo diventano anche della propria paura, di quell'opprimente senso di umiliazione e vergogna che porta a nascondere l'accaduto, cercando di mettere a tacere pettegolezzi che rimbalzano inevitabilmente tra le vie del centro popolato, ed erroneamente preferiscono non denunciare i fatti alle autorità preposte per il timore di ritorsioni.
Seppur costituiscano voci ricorrenti tra la gente, fatti come questi sono ben noti e Molfetta non sembra esserne esente. Uomini e donne all'apparenza innocui, provenienti anche da altre città, si mischiano alla folla locale, a volte individuano preventivamente la preda e agiscono mettendo in atto i loro loschi piani, facendo leva sugli affetti personali con parenti e amici, o puntando sul timore reverenziale suscitato da una finta divisa o un tesserino contraffatto, oppure conquistando fiducia sfruttando il nome dell'unità sanitaria di turno, dell'azienda energetica e telefonica.
Naturalmente l'invito, rivolto soprattutto ai soggetti considerati più a rischio, è quello di prestare molta attenzione a chi suona il campanello della propria abitazione, a chi per strada tenta di avvicinarvi con scuse strampalate o vi osserva mentre entrate o uscite dall'ufficio postale e dalla banca. E in particolare l'invito più importante è quello di denunciare e segnalare qualsiasi tipo di comportamento poco chiaro o episodio truffaldino alle autorità preposte.
L'episodio più recente si è verificato ai danni di un'anziana donna. Mentre era intenta a fare acquisti presso un fruttivendolo della zona, sarebbe stata avvicinata da due individui che, identificandosi come amici di suo figlio, le avrebbero chiesto circa 300 euro a nome del figlio che, a detta loro, avrebbe avuto seri danni alla sua autovettura condotta d'urgenza dal meccanico.
Per dare più credibilità alla farsa, i due truffatori avrebbero anche simulato una telefonata con un complice che fingendosi il figlio avrebbe sollecitato alla madre di consegnare i soldi necessari nelle mani dei suoi "amici". L'anziana signora così circuita avrebbe condotto i due loschi individui presso la sua abitazione consegnando la somma richiesta con la preoccupazione che arrivassero il prima possibile al figlio in difficoltà. Purtroppo la truffa è stata palese solo quando al dileguarsi dei due la donna ha ripreso lucidità e parlando col vero figlio ha scoperto l'amara verità.
Non è chiaro se la donna abbia poi deciso di presentare denuncia. Spesso, chi subisce questo tipo di raggiro, non lo fa. Molte volte non sono solo vittime di un raggiro meschino, ma lo diventano anche della propria paura, di quell'opprimente senso di umiliazione e vergogna che porta a nascondere l'accaduto, cercando di mettere a tacere pettegolezzi che rimbalzano inevitabilmente tra le vie del centro popolato, ed erroneamente preferiscono non denunciare i fatti alle autorità preposte per il timore di ritorsioni.
Seppur costituiscano voci ricorrenti tra la gente, fatti come questi sono ben noti e Molfetta non sembra esserne esente. Uomini e donne all'apparenza innocui, provenienti anche da altre città, si mischiano alla folla locale, a volte individuano preventivamente la preda e agiscono mettendo in atto i loro loschi piani, facendo leva sugli affetti personali con parenti e amici, o puntando sul timore reverenziale suscitato da una finta divisa o un tesserino contraffatto, oppure conquistando fiducia sfruttando il nome dell'unità sanitaria di turno, dell'azienda energetica e telefonica.
Naturalmente l'invito, rivolto soprattutto ai soggetti considerati più a rischio, è quello di prestare molta attenzione a chi suona il campanello della propria abitazione, a chi per strada tenta di avvicinarvi con scuse strampalate o vi osserva mentre entrate o uscite dall'ufficio postale e dalla banca. E in particolare l'invito più importante è quello di denunciare e segnalare qualsiasi tipo di comportamento poco chiaro o episodio truffaldino alle autorità preposte.