"Tieni la mano alla tua sgomenta, amatissima Molfetta"
Le parole del Sindaco in ricordo di don Mimmo
Molfetta - lunedì 5 ottobre 2015
E' un messaggio tutto tranne che diplomatico quello che Paola Natalicchio lascia sulla sua bacheca Facebook in ricordo di don Mimmo. Parole toccanti che testimoniano un rapporto umano profondo, di stima e rispetto reciproco, che andava ben oltre i classici convenevoli tra la massima carica istituzionale politica e l'amministratore diocesano.
"E cosi', don Mimmo, non ce l'hai fatta. Te ne sei andato oggi, a braccetto di San Francesco, e noi qui, di stucco, che a crederci facciamo ancora fatica. Eppure continueremo a batterci per la comunita' unita, inclusiva, solidale e aperta che stavamo ardentemente e ostinatamente cercando di costruire insieme. Mi mancherai pazzamente, don Mimmo. Mi mancherà il pastore, rispettoso delle mie domande e della laicità del mio approccio, ma soprattutto l'attento amico. Il guardaspalle della mia fragilità. Il mio incoraggiante allenatore spirituale a bordocampo. Tienimi la mano, adesso più che mai, ovunque tu sia. Tieni la mano alla tua sgomenta, amatissima Molfetta, e perdona la nostra rabbia, il nostro disorientamento, la nostra incazzata tristezza e malinconia", scrive.
L'ultima apparizione pubblica insieme era stata lo scorso 13 settembre quando il primo cittadino e Mons. Amato avevano accolto e accompagnato la statua della Madonna dei Martiri dalla Cattedrale alla Basilica.
"E cosi', don Mimmo, non ce l'hai fatta. Te ne sei andato oggi, a braccetto di San Francesco, e noi qui, di stucco, che a crederci facciamo ancora fatica. Eppure continueremo a batterci per la comunita' unita, inclusiva, solidale e aperta che stavamo ardentemente e ostinatamente cercando di costruire insieme. Mi mancherai pazzamente, don Mimmo. Mi mancherà il pastore, rispettoso delle mie domande e della laicità del mio approccio, ma soprattutto l'attento amico. Il guardaspalle della mia fragilità. Il mio incoraggiante allenatore spirituale a bordocampo. Tienimi la mano, adesso più che mai, ovunque tu sia. Tieni la mano alla tua sgomenta, amatissima Molfetta, e perdona la nostra rabbia, il nostro disorientamento, la nostra incazzata tristezza e malinconia", scrive.
L'ultima apparizione pubblica insieme era stata lo scorso 13 settembre quando il primo cittadino e Mons. Amato avevano accolto e accompagnato la statua della Madonna dei Martiri dalla Cattedrale alla Basilica.