Sociale
Terminata la «Route Nazionale», per l’Agesci è tempo di agire
San Rossore e il coraggio di vivere
Molfetta - giovedì 21 agosto 2014
7.26
Sono tornati a casa ormai da una settimana. I cento ragazzi e ragazze che dalla nostra Diocesi hanno partecipato alla «route nazionale» dell'Agesci, hanno avuto il tempo di smaltire la «sbornia» e di metabolizzare quanto è successo in quel di San Rossore, il parco in provincia di Pisa già di proprietà della Presidenza della repubblica, oggi gestito dalla Regione Toscana. Un turbinio di incontri, dibattiti, confronti, riflessioni, incentrati sul coraggio, il tema dell'evento a cui hanno partecipato 30mila scout provenienti da tutta Italia.
Laboratori, come gli scout li hanno chiamati, che hanno portato ad una conclusione: il coraggio non è solo ad appannaggio di persone eccezionali che si distinguono in eventi eccezionali. Il coraggio è anche nelle cose di tutti i giorni, è nelle persone comuni che tentano di realizzare o realizzano i propri sogni con fatica e dedizione. Quello di perseverare nel cercare lavoro, quello di essere cittadini partecipi alla vita delle comunità, quello di non girare la testa davanti ai soprusi. «Essere attivi - come ha ribadito Papa Francesco nel corso di una telefonata che nella giornata conclusiva del raduno ha voluto fare per salutare il popolo dell'Agesci – e non giovani pensionati. Essere protagonisti e non semplici spettatori degli eventi». Quello di San Rossore è stato un raduno eccezionale. I numeri raccontano, oltre alle 30mila presenze, che a muoversi sono stati 1543 gruppi scout che hanno percorso 456 diversi itinerari nelle 20 regioni Italiane prima di radunarsi a San Rossore. Al raduno erano rappresentati 3 continenti per 11 diverse nazioni. Numeri che non sono sfuggiti alle istituzioni, presenti anch'esse in forze nella città delle tende, così è stato ribattezzato San Rossore. Dal premier Matteo Renzi, alla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini. E naturalmente il Cardinale Bagnasco, per sottolineare la vocazione cattolica dell'Agesci.
Forte anche la presenza di artisti, soprattutto musicisti e cantanti, che hanno animato le giornate con concerti e performance, ma anche con video massaggi. Su tutti Jovanotti. «Cuore e azione – è stato il suo messaggio – sono le parole la cui radice latina forma la parola coraggio. Il coraggio di aiutare, in senso lato, le vecchiette ad attraversare la strada. Perché attraversare una strada insieme significa andare verso nuovi orizzonti. Ed è quello che vi auguro».
Laboratori, come gli scout li hanno chiamati, che hanno portato ad una conclusione: il coraggio non è solo ad appannaggio di persone eccezionali che si distinguono in eventi eccezionali. Il coraggio è anche nelle cose di tutti i giorni, è nelle persone comuni che tentano di realizzare o realizzano i propri sogni con fatica e dedizione. Quello di perseverare nel cercare lavoro, quello di essere cittadini partecipi alla vita delle comunità, quello di non girare la testa davanti ai soprusi. «Essere attivi - come ha ribadito Papa Francesco nel corso di una telefonata che nella giornata conclusiva del raduno ha voluto fare per salutare il popolo dell'Agesci – e non giovani pensionati. Essere protagonisti e non semplici spettatori degli eventi». Quello di San Rossore è stato un raduno eccezionale. I numeri raccontano, oltre alle 30mila presenze, che a muoversi sono stati 1543 gruppi scout che hanno percorso 456 diversi itinerari nelle 20 regioni Italiane prima di radunarsi a San Rossore. Al raduno erano rappresentati 3 continenti per 11 diverse nazioni. Numeri che non sono sfuggiti alle istituzioni, presenti anch'esse in forze nella città delle tende, così è stato ribattezzato San Rossore. Dal premier Matteo Renzi, alla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini. E naturalmente il Cardinale Bagnasco, per sottolineare la vocazione cattolica dell'Agesci.
Forte anche la presenza di artisti, soprattutto musicisti e cantanti, che hanno animato le giornate con concerti e performance, ma anche con video massaggi. Su tutti Jovanotti. «Cuore e azione – è stato il suo messaggio – sono le parole la cui radice latina forma la parola coraggio. Il coraggio di aiutare, in senso lato, le vecchiette ad attraversare la strada. Perché attraversare una strada insieme significa andare verso nuovi orizzonti. Ed è quello che vi auguro».