Cronaca
Tensione al pronto soccorso di Molfetta: insulti e un vigilante contuso
Il caso, avvenuto lunedì, è ancora in via di precisa definizione. L'Asl di Bari ha comunicato di aver «istituito un gruppo di lavoro»
Molfetta - venerdì 29 marzo 2024
11.17
Nervi tesi fino allo spasimo, urla, una guardia particolare giurata in servizio rimasta contusa, la richiesta d'intervento. Che alla fine è arrivato con una gazzella dei Carabinieri. Alla fine la situazione è tornata calma, il vigilantes si è fatto medicare, ma ora la vicenda potrebbe avere un seguito con le eventuali querele di parte.
Lo sfondo, il solito: l'ospedale don Tonino Bello di Molfetta, dove l'emergenza è ormai endemica. Lunedì il pronto soccorso del nosocomio cittadino era, come al solito, particolarmente affollato, con l'inevitabile corollario di attese e, quindi, di tensione. Fra i numerosi astanti, pure un uomo che aveva portato in ospedale un suo parente per via di un malessere e che si trovava in attesa di visita fra i corridoi, quando è sorto un mezzo parapiglia. Prima le imprecazioni, poi la violenza.
Un situazione sempre più frequente fra triage e dintorni, dove si sta oramai rischiando il collasso. La vicenda, in poco tempo, avrebbe assunto una piega sempre più complicata. Chi c'era parla di «una aggressione verbale e poi anche fisica» ai danni di una guardia particolare giurata in servizio. Non è stata la prima volta in terra di Bari: giovedì un'infermiera in servizio al pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli a Putignano è stata aggredita. E non sarà l'ultima, di questo passo.
Il vigilantes, l'unico di servizio al pronto soccorso molfettese, ha dovuto chiedere rinforzo, allertando il 112. D'altro canto, da solo non poteva mica tenere a bada quell'uomo che sembrava fuori controllo e, contemporaneamente, il resto di sala e corridoi. I militari dell'Aliquota Radiomobile sono quindi intervenuti sul posto e hanno riportato la calma, mentre l'uomo si è fatto medicare dagli operatori sanitari. Il problema è che ognuno ritiene di avere ragioni da esercitare e una priorità.
Al momento i fatti sono in via più precisa di ricostruzione, mentre il tema della sicurezza in ospedale è ormai diventato pressante con l'Azienda Sanitaria Locale di Bari che, oltre a stigmatizzare «l'episodio di aggressione avvenuto nel pronto soccorso dell'ospedale di Molfetta», ha comunicato che «già prima di questo vile gesto, la direzione dell'Asl ha istituito un gruppo di lavoro per avviare una valutazione generale della situazione riguardante l'accesso nella struttura molfettese».
Con questo audit il gruppo di lavoro «valuterà il caso specifico oltre che le possibili soluzioni e le migliorie organizzative, innanzitutto ascoltando il personale». Le risultanze, infine, confluiranno in una relazione, mentre aggressioni e minacce aumentano. Lunedì la situazione in qualche modo è rientrata, ma il malessere c'è.
Lo sfondo, il solito: l'ospedale don Tonino Bello di Molfetta, dove l'emergenza è ormai endemica. Lunedì il pronto soccorso del nosocomio cittadino era, come al solito, particolarmente affollato, con l'inevitabile corollario di attese e, quindi, di tensione. Fra i numerosi astanti, pure un uomo che aveva portato in ospedale un suo parente per via di un malessere e che si trovava in attesa di visita fra i corridoi, quando è sorto un mezzo parapiglia. Prima le imprecazioni, poi la violenza.
Un situazione sempre più frequente fra triage e dintorni, dove si sta oramai rischiando il collasso. La vicenda, in poco tempo, avrebbe assunto una piega sempre più complicata. Chi c'era parla di «una aggressione verbale e poi anche fisica» ai danni di una guardia particolare giurata in servizio. Non è stata la prima volta in terra di Bari: giovedì un'infermiera in servizio al pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli a Putignano è stata aggredita. E non sarà l'ultima, di questo passo.
Il vigilantes, l'unico di servizio al pronto soccorso molfettese, ha dovuto chiedere rinforzo, allertando il 112. D'altro canto, da solo non poteva mica tenere a bada quell'uomo che sembrava fuori controllo e, contemporaneamente, il resto di sala e corridoi. I militari dell'Aliquota Radiomobile sono quindi intervenuti sul posto e hanno riportato la calma, mentre l'uomo si è fatto medicare dagli operatori sanitari. Il problema è che ognuno ritiene di avere ragioni da esercitare e una priorità.
Al momento i fatti sono in via più precisa di ricostruzione, mentre il tema della sicurezza in ospedale è ormai diventato pressante con l'Azienda Sanitaria Locale di Bari che, oltre a stigmatizzare «l'episodio di aggressione avvenuto nel pronto soccorso dell'ospedale di Molfetta», ha comunicato che «già prima di questo vile gesto, la direzione dell'Asl ha istituito un gruppo di lavoro per avviare una valutazione generale della situazione riguardante l'accesso nella struttura molfettese».
Con questo audit il gruppo di lavoro «valuterà il caso specifico oltre che le possibili soluzioni e le migliorie organizzative, innanzitutto ascoltando il personale». Le risultanze, infine, confluiranno in una relazione, mentre aggressioni e minacce aumentano. Lunedì la situazione in qualche modo è rientrata, ma il malessere c'è.