Cronaca
Tavolate, deejay e barbecue: l’indecenza a due passi da cala Sant’Andrea
Uno dei presenti. «Ai turisti ho spiegato che si trattava di una festa. Era l’unico modo per salvare la faccia alla Città»
Molfetta - lunedì 18 agosto 2014
7.54
Circa trenta persone. Uomini, donne, bambini e qualche ragazzo: insomma, una grande e unita famiglia meridionale. Almeno tre tavolate con i ferma bicchieri: c'era vento, potevano volare via. Altrettanti frigoriferi messi a terra, in orizzontale. Un neon incastrato nel muro, quasi sicuramente bucato con delle viti. Una vera e propria postazione musicale con impianto stereo e casse, musica ad altissimo volume per far ballare un'altra decina di persone con bottiglie di birra e sigarette in mano che si muovevano illuminati da luci psichedeliche rosse, verdi, gialli e blu: guai se il deejay abbassava il volume.
In fondo, a Ferragosto, bisogna divertirsi.
Immancabili anche i barbecue, sistemati alla meglio pure a terra, sui lastroni in pietra. Certamente gli avanzi di carne e anguria, oltre a bicchieri e piatti sporchi sono stati lasciati lì: nessuna traccia di buste.
E' la scena vergognosa e indecorosa che si presentava nella serata di sabato 16 agosto nello spazio a sinistra di cala Sant'Andrea. Anzi, a vedere l'organizzazione c'è da pensare che sicuramente il bivacco andava avanti da giorni.
A nemmeno dieci metri dalla Capitaneria di Porto che, è da esserne certi, ha visto e sentito, tenuto conto che la musica, per esempio, si ascoltava perfettamente già dall'altezza del Duomo.
Tanti i cittadini che passeggiavano nella zona con chiare difficoltà a muoversi visto che era completamente occupata. Dopo l'iniziale sorriso di sorpresa in tutti si è scatenato un vero coro di sdegno che ha portato parecchi a chiamare i carabinieri per segnalare la situazione.
«Non è possibile» era il coro unanime.
Poco oltre alcuni gruppi di turisti, tedeschi e francesi. Macchine fotografiche al collo e guida in mano guardavano ammirati il Duomo e si chiedevano che cosa stesse accadendo poco più là.
«Ho spiegato che si trattava di una festa privata a cui non potevano accedere. Era l'unico modo per cercare di salvare la faccia alla Città», è il commento di un signore.
In fondo, a Ferragosto, bisogna divertirsi.
Immancabili anche i barbecue, sistemati alla meglio pure a terra, sui lastroni in pietra. Certamente gli avanzi di carne e anguria, oltre a bicchieri e piatti sporchi sono stati lasciati lì: nessuna traccia di buste.
E' la scena vergognosa e indecorosa che si presentava nella serata di sabato 16 agosto nello spazio a sinistra di cala Sant'Andrea. Anzi, a vedere l'organizzazione c'è da pensare che sicuramente il bivacco andava avanti da giorni.
A nemmeno dieci metri dalla Capitaneria di Porto che, è da esserne certi, ha visto e sentito, tenuto conto che la musica, per esempio, si ascoltava perfettamente già dall'altezza del Duomo.
Tanti i cittadini che passeggiavano nella zona con chiare difficoltà a muoversi visto che era completamente occupata. Dopo l'iniziale sorriso di sorpresa in tutti si è scatenato un vero coro di sdegno che ha portato parecchi a chiamare i carabinieri per segnalare la situazione.
«Non è possibile» era il coro unanime.
Poco oltre alcuni gruppi di turisti, tedeschi e francesi. Macchine fotografiche al collo e guida in mano guardavano ammirati il Duomo e si chiedevano che cosa stesse accadendo poco più là.
«Ho spiegato che si trattava di una festa privata a cui non potevano accedere. Era l'unico modo per cercare di salvare la faccia alla Città», è il commento di un signore.