Tartarughe decapitate a sulla costa di Molfetta? Il caso all'attenzione di National Geographic
Approfondimento del giornale sul fatto di cui ancora parla tutta Italia
Molfetta - giovedì 28 febbraio 2019
Il caso delle tartarughe, specie Caretta Caretta, rinvenute decapitate sulla litoranea a nord di Bari e lanciato dalla sezione di Molfetta del WWF (https://www.molfettaviva.it/notizie/tartarughe-decapitate/) è finito all'attenzione di National Geographic.
Il giornale, che è la versione online del celebre e autorevole canale televisivo di divulgazione, ha approfondito la notizia escludendo che gli animali siano stati decapitati per via di un rito scaramantico perpetrato da alcuni pescatori, come circolato nelle ore immediatamente successive alla diffusione della notizia da parte di Pasquale Salvemini, referente WWF a Molfetta.
A ciò si arriva partendo dalla testimonianza di un pescatore che racconta al giornale che spedisce al mittente ogni idea relativa all'uccisione per superstizione.
Tuttavia, National Geographic riporta la testimonianza anche di Paolo Casale, biologo dell'Università di Pisa con cui collabora lo stesso Salvemini. L'esperto sottolinea l'assenza di dubbi circa l'utilizzo di un coltello per la decapitazione delle tartarughe rinvenute sulle nostre spiagge.
Restano così i dubbi e le tesi contrapposte su cui difficilmente si potrà fare chiarezza visto che la carcasse sono state distrutte e di esse restano solo le fotografie scattate al momento del ritrovamento dalle quali, secondo alcuni esperti interpellati, non è possibile con certezza dire se la decapitazione è avvenuta o meno per la mano crudele dell'essere umano.
Il giornale, che è la versione online del celebre e autorevole canale televisivo di divulgazione, ha approfondito la notizia escludendo che gli animali siano stati decapitati per via di un rito scaramantico perpetrato da alcuni pescatori, come circolato nelle ore immediatamente successive alla diffusione della notizia da parte di Pasquale Salvemini, referente WWF a Molfetta.
A ciò si arriva partendo dalla testimonianza di un pescatore che racconta al giornale che spedisce al mittente ogni idea relativa all'uccisione per superstizione.
Tuttavia, National Geographic riporta la testimonianza anche di Paolo Casale, biologo dell'Università di Pisa con cui collabora lo stesso Salvemini. L'esperto sottolinea l'assenza di dubbi circa l'utilizzo di un coltello per la decapitazione delle tartarughe rinvenute sulle nostre spiagge.
Restano così i dubbi e le tesi contrapposte su cui difficilmente si potrà fare chiarezza visto che la carcasse sono state distrutte e di esse restano solo le fotografie scattate al momento del ritrovamento dalle quali, secondo alcuni esperti interpellati, non è possibile con certezza dire se la decapitazione è avvenuta o meno per la mano crudele dell'essere umano.