Cronaca
Tartaruga morta e decomposta: trovata a Torre Gavetone
L'esemplare era morto da tempo e presentava i classici sintomi legati alla patologia di gas embolico
Molfetta - martedì 7 luglio 2020
17.26
È stato ritrovato ieri l'ennesimo esemplare di tartaruga marina lungo il litorale di Molfetta. Ad intervenire per il recupero della carcassa, con un carapace di circa 70 centimetri, ma purtroppo senza vita, sono stati gli uomini della Capitaneria di Porto di Molfetta e i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale.
Elevato lo stato di decomposizione dell'animale, della specie caretta caretta, la tartaruga più comune del Mediterraneo. «Era morta da 15 giorni e presentava i classici sintomi legati alla patologia di gas embolico che colpisce le tartarughe soprattutto nella fase di risalita delle reti - ha detto Pasquale Salvemini, del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta - ed è stata spinta in località Torre Gavetone dalle correnti di maestrale che stanno sferzando il mar Adriatico».
Sono sempre più numerosi gli esemplari di tartarughe marine ritrovati privi di vita, rimasti impigliati nelle reti da pesca o uccisi dalla plastica. La caretta caretta è, infatti, la tartaruga marina più comune del Mediterraneo, ma ormai sembra essere al limite dell'estinzione nelle acque italiane: è un animale ancora in pericolo però proprio perché è stata fatta una grande campagna di sensibilizzazione da parte del WWF Puglia sta lentamente recuperando.
L'avvertimento, per chiunque trovi questi esemplari vivi o morti, è di contattare l'Ufficio Locale Marittimo. «La caretta caretta è la tartaruga più comune che però rischia spesso di finire accidentalmente nelle reti dei pescatori. A loro - conclude Salvemini - chiediamo aiuto per preservare questa specie».
Elevato lo stato di decomposizione dell'animale, della specie caretta caretta, la tartaruga più comune del Mediterraneo. «Era morta da 15 giorni e presentava i classici sintomi legati alla patologia di gas embolico che colpisce le tartarughe soprattutto nella fase di risalita delle reti - ha detto Pasquale Salvemini, del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta - ed è stata spinta in località Torre Gavetone dalle correnti di maestrale che stanno sferzando il mar Adriatico».
Sono sempre più numerosi gli esemplari di tartarughe marine ritrovati privi di vita, rimasti impigliati nelle reti da pesca o uccisi dalla plastica. La caretta caretta è, infatti, la tartaruga marina più comune del Mediterraneo, ma ormai sembra essere al limite dell'estinzione nelle acque italiane: è un animale ancora in pericolo però proprio perché è stata fatta una grande campagna di sensibilizzazione da parte del WWF Puglia sta lentamente recuperando.
L'avvertimento, per chiunque trovi questi esemplari vivi o morti, è di contattare l'Ufficio Locale Marittimo. «La caretta caretta è la tartaruga più comune che però rischia spesso di finire accidentalmente nelle reti dei pescatori. A loro - conclude Salvemini - chiediamo aiuto per preservare questa specie».