Cronaca
Tartaruga di terra sul nastro trasportatore
Pochi metri e sarebbe finita nei contenitori di selezioni dei rifiuti
Molfetta - giovedì 15 maggio 2014
16.05
Una tartaruga di terra, sul nastro trasportatore. Ancora una volta una notizia che ha dell'incredibile. Qualche giorno fa personale della società Trasmar, impegnato nella selezione dei rifiuti nell'impianto ubicato alla zona industriale di Molfetta ha rinvenuto un animale di certo non comune. La tartaruga, ancora viva e leggermente ferita, era destinata dopo pochi metri a cadere nei contenitori di selezione dei rifiuti, insomma, il passo successivo sarebbe stata la sua morte.
Prontamente recuperata dagli operai, è stata affidata al Centro recupero tartarughe di Molfetta e successivamente sottoposta ad una visita medica dai veterinari del centro, dottori Anna Maria Pepe e Raffaele Messina. Al di là di qualche piccola escoriazione la tartaruga, un esemplare di Testudo Hermanni Boetgeri (la cui detenzione è possibile solo con certificazione CITES), al momento non sembra in pericolo di vita e comunque rimane in affidamento presso il centro molfettese.
«E' evidente – ha dichiarato Pasquale Salvemini, responsabile del centro tartarughe di Molfetta, - che l'animale è stato abbandonato in un cassonetto per la raccolta della plastica prima di finire nell'impianto di selezione, questa è la riprova, per chi avesse ancora qualche dubbio, che gli animali vengono usati peggio di un qualsiasi oggetto "usa e getta" e che non abbiamo nessun rispetto verso gli esseri più indifesi e meritevoli di attenzione».
Prontamente recuperata dagli operai, è stata affidata al Centro recupero tartarughe di Molfetta e successivamente sottoposta ad una visita medica dai veterinari del centro, dottori Anna Maria Pepe e Raffaele Messina. Al di là di qualche piccola escoriazione la tartaruga, un esemplare di Testudo Hermanni Boetgeri (la cui detenzione è possibile solo con certificazione CITES), al momento non sembra in pericolo di vita e comunque rimane in affidamento presso il centro molfettese.
«E' evidente – ha dichiarato Pasquale Salvemini, responsabile del centro tartarughe di Molfetta, - che l'animale è stato abbandonato in un cassonetto per la raccolta della plastica prima di finire nell'impianto di selezione, questa è la riprova, per chi avesse ancora qualche dubbio, che gli animali vengono usati peggio di un qualsiasi oggetto "usa e getta" e che non abbiamo nessun rispetto verso gli esseri più indifesi e meritevoli di attenzione».