Cronaca
Tamponamento a «150 orari», morì 24enne. Chiesta condanna per una 22enne
Lucrezia Manzoni, che «guidava sotto l'influenza di alcool», è accusata di omicidio stradale: rischia 5 anni e 4 mesi
Molfetta - martedì 6 giugno 2023
18.07
Un tamponamento alla «velocità calcolata di 150 chilometri orari»: sarebbe morta così, per l'accusa, Barbara Picca, la 24enne di Molfetta deceduta tre anni fa. Il pubblico ministero Francesco Tosto, oggi, ha chiesto la condanna a 5 anni e 4 mesi per l'automobilista 22enne Lucrezia Manzoni, accusata di omicidio stradale.
I fatti risalgono alla notte del 17 luglio 2020 sulla ex strada statale 16 Adriatica che porta a Giovinazzo. Secondo la ricostruzione dell'episodio fatta dalla Procura della Repubblica di Trani, l'imputata, assistita dall'avvocato Domenico Preziosa, «si poneva alla guida del veicolo Fiat Punto, sotto l'influenza di alcool, e mentre percorreva» la litoranea «alla velocità di 150 chilometri orari - su una strada in cui il limite imposto è pari a 50 chilometri orari -, tamponava» un motociclo KTM.
A condurlo, Gianandrea La Forgia, 37enne di Molfetta: a bordo, invece, «vi era come passeggero» la 24enne. L'incidente fu violentissimo - dopo l'impatto, la moto schizzò via, trascinandosi sull'asfalto - e provocò «la rovinosa caduta ed il conseguente impatto al suolo degli stessi». Lei morì sul colpo «per le lesioni riportate», lui finì al Policlinico, mentre la 22enne fu sottoposta agli accertamenti dalla Polizia Stradale, risultando positiva: il tasso alcolemico era di 1,31 grammi per litro.
Fra gli imputati, però, c'è pure il conducente della moto. Per quest'ultimo, difeso dall'avvocato Felice Petruzzella, è stata chiesta la condanna ad 1 anno e 4 mesi per la cooperazione nel delitto di omicidio stradale in quanto il mezzo «era omologato per il trasporto del solo conducente». La sentenza sarà emessa il 4 luglio.
I fatti risalgono alla notte del 17 luglio 2020 sulla ex strada statale 16 Adriatica che porta a Giovinazzo. Secondo la ricostruzione dell'episodio fatta dalla Procura della Repubblica di Trani, l'imputata, assistita dall'avvocato Domenico Preziosa, «si poneva alla guida del veicolo Fiat Punto, sotto l'influenza di alcool, e mentre percorreva» la litoranea «alla velocità di 150 chilometri orari - su una strada in cui il limite imposto è pari a 50 chilometri orari -, tamponava» un motociclo KTM.
A condurlo, Gianandrea La Forgia, 37enne di Molfetta: a bordo, invece, «vi era come passeggero» la 24enne. L'incidente fu violentissimo - dopo l'impatto, la moto schizzò via, trascinandosi sull'asfalto - e provocò «la rovinosa caduta ed il conseguente impatto al suolo degli stessi». Lei morì sul colpo «per le lesioni riportate», lui finì al Policlinico, mentre la 22enne fu sottoposta agli accertamenti dalla Polizia Stradale, risultando positiva: il tasso alcolemico era di 1,31 grammi per litro.
Fra gli imputati, però, c'è pure il conducente della moto. Per quest'ultimo, difeso dall'avvocato Felice Petruzzella, è stata chiesta la condanna ad 1 anno e 4 mesi per la cooperazione nel delitto di omicidio stradale in quanto il mezzo «era omologato per il trasporto del solo conducente». La sentenza sarà emessa il 4 luglio.