Cronaca
Stuprata a 14 anni. Confermate le condanne, ma lieve riduzione delle pene
I quattro che nel 2012 violentarono la minorenne nell'anfiteatro di Ponente condannati a pene tra i 3 e i 4 anni
Molfetta - domenica 12 gennaio 2020
10.13
La Corte di Appello di Bari, a seguito di un'integrazione istruttoria, ha condannato a pene lievemente ridotte tra i 3 e i 4 anni di carcere i 4 giovani, tutti di Molfetta, accusati di aver partecipato allo stupro di gruppo di una ragazza, all'epoca dei fatti 14enne, nell'anfiteatro di Ponente a Molfetta.
Durante l'udienza la Corte di Appello di Bari, dopo una lunga camera di consiglio terminata in serata ed in parziale riforma della sentenza emessa in primo grado dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, ha confermato le condanne per i quattro imputati maggiorenni accusati di aver partecipato allo stupro di gruppo all'interno dell'anfiteatro di Ponente ai danni di una ragazza minorenne del luogo, assistita dall'avvocato Annalisa Nanna.
I fatti risalgono ad aprile 2012, quando un gruppo di otto ragazzi, maggiorenni e minorenni, trascinarono all'interno della struttura pubblica molfettese la ragazza 14enne. A seguito della denuncia sporta dalla vittima, si aprirono due filoni processuali in ragione delle differenti età degli otto soggetti coinvolti, uno dinanzi al Tribunale di Trani ed un secondo dinanzi al Tribunale per i Minorenni di Bari.
Il giudizio a carico dei maggiorenni si concluse in primo grado, in abbreviato, con una condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona per tre soggetti, difesi dagli avvocati Maurizio Altomare, Adele Claudio e Marcello Belsito, che abusarono della ragazza, alla presenza degli altri i quali restarono impassibili ad assistere alla scena, dileggiandola e per ciò ritenuti compartecipi morali.
Il quarto, invece, difeso dall'avvocato Michele Salvemini, fu condannato a 4 anni e 4 mesi per concorso morale nello stupro di gruppo e per un successivo abuso sessuale commesso individualmente.
La Corte di Appello, composta dai magistrati Francesco Rizzi (presidente), Margherita Grippo e Adolfo Blattmann (giudice relatore), su richiesta del procuratore generale Pasquale de Luca, a seguito di una integrazione istruttoria, ha deciso per la condanna dei quattro imputati a 4 anni ciascuno, con una riduzione di pena di 2 mesi per i partecipanti attivi, ritenendo non sussistente il reato di sequestro di persona, e a 3 anni per il partecipante morale, riconoscendogli l'attenuante del contributo di minima importanza.
Ha inoltre confermato la provvisionale di 50.000 euro, oltre i danni da liquidarsi in sede civile, a carico di tutti gli imputati in solido.
Analoga pena (2 anni e 9 mesi) era stata inflitta in primo grado nel gennaio 2019 ad altri tre imputati giudicati dal Tribunale per i Minorenni di Bari nella veste di concorrenti morali, mentre un quarto imputato minorenne partecipante attivo ammise i fatti chiedendo ed ottenendo la messa alla prova. Per tale episodio pende giudizio d'Appello.
«Mi sento di rivolgere - afferma, per la prima volta, la ragazza vittima della violenza di gruppo - un grande grazie al mio avvocato Annalisa Nanna per la sua determinazione e il duro lavoro svolto in questa orrenda vicenda, per avermi seguito passo passo con estrema professionalità, prendendo a cuore la mia storia. Un ringraziamento speciale lo rivolgo anche all'Arma dei Carabinieri di Molfetta, in particolare al luogotenente Sergio Tedeschi, al luogotenente Vincenzo del Vento, al brigadiere capo Luigi Mininno e al vice brigadiere Claudio Di Michele per l'incisivo lavoro d'indagine, per il supporto morale e psicologico e per non avermi mai fatto sentire sola».
«Grazie di cuore a tutti coloro che hanno creduto in me, al procuratore Pasquale De Luca, ai giudici che hanno deciso, e a chi mi ha dimostrato che non bisogna mai smettere di credere nella giustizia quando - termina la ragazza - si ha dentro di sé la forza della verità».
Durante l'udienza la Corte di Appello di Bari, dopo una lunga camera di consiglio terminata in serata ed in parziale riforma della sentenza emessa in primo grado dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, ha confermato le condanne per i quattro imputati maggiorenni accusati di aver partecipato allo stupro di gruppo all'interno dell'anfiteatro di Ponente ai danni di una ragazza minorenne del luogo, assistita dall'avvocato Annalisa Nanna.
I fatti risalgono ad aprile 2012, quando un gruppo di otto ragazzi, maggiorenni e minorenni, trascinarono all'interno della struttura pubblica molfettese la ragazza 14enne. A seguito della denuncia sporta dalla vittima, si aprirono due filoni processuali in ragione delle differenti età degli otto soggetti coinvolti, uno dinanzi al Tribunale di Trani ed un secondo dinanzi al Tribunale per i Minorenni di Bari.
Il giudizio a carico dei maggiorenni si concluse in primo grado, in abbreviato, con una condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona per tre soggetti, difesi dagli avvocati Maurizio Altomare, Adele Claudio e Marcello Belsito, che abusarono della ragazza, alla presenza degli altri i quali restarono impassibili ad assistere alla scena, dileggiandola e per ciò ritenuti compartecipi morali.
Il quarto, invece, difeso dall'avvocato Michele Salvemini, fu condannato a 4 anni e 4 mesi per concorso morale nello stupro di gruppo e per un successivo abuso sessuale commesso individualmente.
La Corte di Appello, composta dai magistrati Francesco Rizzi (presidente), Margherita Grippo e Adolfo Blattmann (giudice relatore), su richiesta del procuratore generale Pasquale de Luca, a seguito di una integrazione istruttoria, ha deciso per la condanna dei quattro imputati a 4 anni ciascuno, con una riduzione di pena di 2 mesi per i partecipanti attivi, ritenendo non sussistente il reato di sequestro di persona, e a 3 anni per il partecipante morale, riconoscendogli l'attenuante del contributo di minima importanza.
Ha inoltre confermato la provvisionale di 50.000 euro, oltre i danni da liquidarsi in sede civile, a carico di tutti gli imputati in solido.
Analoga pena (2 anni e 9 mesi) era stata inflitta in primo grado nel gennaio 2019 ad altri tre imputati giudicati dal Tribunale per i Minorenni di Bari nella veste di concorrenti morali, mentre un quarto imputato minorenne partecipante attivo ammise i fatti chiedendo ed ottenendo la messa alla prova. Per tale episodio pende giudizio d'Appello.
«Mi sento di rivolgere - afferma, per la prima volta, la ragazza vittima della violenza di gruppo - un grande grazie al mio avvocato Annalisa Nanna per la sua determinazione e il duro lavoro svolto in questa orrenda vicenda, per avermi seguito passo passo con estrema professionalità, prendendo a cuore la mia storia. Un ringraziamento speciale lo rivolgo anche all'Arma dei Carabinieri di Molfetta, in particolare al luogotenente Sergio Tedeschi, al luogotenente Vincenzo del Vento, al brigadiere capo Luigi Mininno e al vice brigadiere Claudio Di Michele per l'incisivo lavoro d'indagine, per il supporto morale e psicologico e per non avermi mai fatto sentire sola».
«Grazie di cuore a tutti coloro che hanno creduto in me, al procuratore Pasquale De Luca, ai giudici che hanno deciso, e a chi mi ha dimostrato che non bisogna mai smettere di credere nella giustizia quando - termina la ragazza - si ha dentro di sé la forza della verità».