Strutture sportive, fine del caos: adesso c'è il regolamento per l'utilizzo
Dalla piscina comunale al "Paolo Poli" fino ai palazzetti: ecco come si potrà accedere
Molfetta - lunedì 2 gennaio 2017
9.49
Il 2017 si apre con l'approvazione del regolamento comunale per l'accesso e l'utilizzo delle strutture sportive cittadine. Un traguardo agognato da tantissime società e squadre, che pone un punto di non ritorno su un tema per molti versi ostico.
Dalla piscina comunale (l'unico impianto considerato a rilevanza imprenditoriale, cioè in grado di produrre proventi) allo stadio "Paolo Poli" fino ai tre palazzetti e agli impianti all'aperto di Viale Grasci o la pista d'atletica in costruzione ma anche i campetti di tennis e il pattinodromo: tutti schedati e classificati.
E poi le tariffe e come si pagano, come ottenerne la gestione e come è possibile revocarla.
Insomma, un vademecum che dovrebbe scongiurare il ripetersi di situazioni spiacevoli come quelle della piscina e del PalaPanunzio di via Giovinazzo. Per esempio, la prima potrà essere nuovamente data in gestione a seguito di un bando che prevede la durata, le clausole sul pagamento dei canoni e delle utenze, sui lavori di manutenzione e sulla fruibilità; sarà poi la Giunta comunale a determinare tutte le altre facoltà come l'organizzazione della pubblicità oppure l'istituzione di un punto ristoro all'interno.
Invece, tutti gli altri impianti potranno essere dati in gestione a Federazioni sportive, Enti di promozione sportiva, Enti non commerciali e Associazioni sportive senza fini di lucro per tre anni, rinnovabili annualmente fino a massimo ventiquattro mesi.
Il regolamento si concentra anche sull'utilizzo delle palestre scolastiche, spesso impiegate dalle società per allernarsi vista l'assenza di spazio negli altri impianti: tutto è subordinato alla necessità che la scuola ha di quell'impianto tenuto conto di un piano annuale redatto dal Dirigente.
Infine i controlli: ogni anno i gestori dovranno presentare un rendiconto delle spese e delle entrate. Solo le scuole, limitatamente agli orari curriculari, le associazioni affiliate al Comitato Italiano Paralimpico e le associazioni di volontariato che si occupano di attività motorie in favore di disabili potranno usufruire gratuitamente delle strutture.
Dalla piscina comunale (l'unico impianto considerato a rilevanza imprenditoriale, cioè in grado di produrre proventi) allo stadio "Paolo Poli" fino ai tre palazzetti e agli impianti all'aperto di Viale Grasci o la pista d'atletica in costruzione ma anche i campetti di tennis e il pattinodromo: tutti schedati e classificati.
E poi le tariffe e come si pagano, come ottenerne la gestione e come è possibile revocarla.
Insomma, un vademecum che dovrebbe scongiurare il ripetersi di situazioni spiacevoli come quelle della piscina e del PalaPanunzio di via Giovinazzo. Per esempio, la prima potrà essere nuovamente data in gestione a seguito di un bando che prevede la durata, le clausole sul pagamento dei canoni e delle utenze, sui lavori di manutenzione e sulla fruibilità; sarà poi la Giunta comunale a determinare tutte le altre facoltà come l'organizzazione della pubblicità oppure l'istituzione di un punto ristoro all'interno.
Invece, tutti gli altri impianti potranno essere dati in gestione a Federazioni sportive, Enti di promozione sportiva, Enti non commerciali e Associazioni sportive senza fini di lucro per tre anni, rinnovabili annualmente fino a massimo ventiquattro mesi.
Il regolamento si concentra anche sull'utilizzo delle palestre scolastiche, spesso impiegate dalle società per allernarsi vista l'assenza di spazio negli altri impianti: tutto è subordinato alla necessità che la scuola ha di quell'impianto tenuto conto di un piano annuale redatto dal Dirigente.
Infine i controlli: ogni anno i gestori dovranno presentare un rendiconto delle spese e delle entrate. Solo le scuole, limitatamente agli orari curriculari, le associazioni affiliate al Comitato Italiano Paralimpico e le associazioni di volontariato che si occupano di attività motorie in favore di disabili potranno usufruire gratuitamente delle strutture.