Politica
«Minervini-Altomare? Non è questo il futuro di Molfetta»
L'ex sindaco rompe il silenzio. Scenderà anche lei di nuovo in campo?
Molfetta - giovedì 23 febbraio 2017
10.07
Rompe il silenzio Paola Natalicchio. E accade nel momento clou di questo inverno in cui la politica molfettese è alle prese con dilemmi, tentativi di conciliazione e unione, spaccature e la voglia di trovare quanto prima, a destra e a sinistra, la chiusura del cerchio. Perchè le elezioni comunali incombono e occorre partire subito con la campagna elettorale.
L'ex Sindaco, nel fine settimane applaudita e acclamata al primo congresso di Sinistra Italiana, fa il punto della situazione.
«Sono in corso riunioni, incontri, assemblee in tutti i partiti politici e le liste civiche che hanno animato la stagione del 2013. Una stagione finita male, con le mie dimissioni e l'implosione di un progetto entusiasmante di buona politica e buongoverno. Rimettere insieme un gruppo di lavoro coeso attorno a un programma credibile per Molfetta non è facile. Richiede tutta la nostra serietà e il nostro impegno. Perché il prossimo sindaco merita di governare cinque anni e non tre sostenuto da forze politiche leali e accomunate davvero da un progetto di città coraggioso e pienamente condiviso, senza che le divisioni interne prendano nuovamente il sopravvento. Molfetta merita un periodo di stabilità politica. Idee chiare, un buon sindaco e una buona squadra», scrive su Facebook.
«Dietro lo slogan "Molfetta positiva" c'è un candidato sindaco da molti considerato "autorevole" che però mette insieme una compagine impresentabile. Dietro i manifesti di Annalisa Altomare c'è la consueta promessa di guidare al meglio la città, dopo mesi e mesi di sfascismo che ho provato sulla mia pelle e che ha contribuito in modo determinante alla caduta della precedente amministrazione. Vogliamo davvero andare a un referendum tra Tommaso/Tammacco e Annalisa Altomare? E' questo il futuro di Molfetta nostra? Io credo di no».
«Stiamo cercando di capire se ci sono le condizioni per costruire un progetto alternativo che possa dare continuità alle belle cose fatte e migliorare tutte le cose ancora in cantiere. Un progetto stabile e duraturo, fatto di candidature presentabili e che parli alla Molfetta operosa e perbene che non si rassegna al ritorno della vecchia politica mestierante. Ce la stiamo mettendo tutta e, al di là di quello che scrivono tanti giornali, prevale in queste ore il dialogo, l'amore per la città e il senso di responsabilità. Lo so che è difficile, ma chiedo a tutti pazienza e fiducia».
Che sia il preludio a un ritorno in campo, nella sua città natia? Pare proprio di no, almeno non come candidato sindaco. Fu lei stessa ad affermarlo all'indomani delle dimissioni in una sala Carnicella gremita. Tuttavia, non sarebbe da escludere una partecipazione attiva nel corso della campagna elettorale, soprattutto a favore di quei movimenti nati tra i suoi fedelissimi.
L'ex Sindaco, nel fine settimane applaudita e acclamata al primo congresso di Sinistra Italiana, fa il punto della situazione.
«Sono in corso riunioni, incontri, assemblee in tutti i partiti politici e le liste civiche che hanno animato la stagione del 2013. Una stagione finita male, con le mie dimissioni e l'implosione di un progetto entusiasmante di buona politica e buongoverno. Rimettere insieme un gruppo di lavoro coeso attorno a un programma credibile per Molfetta non è facile. Richiede tutta la nostra serietà e il nostro impegno. Perché il prossimo sindaco merita di governare cinque anni e non tre sostenuto da forze politiche leali e accomunate davvero da un progetto di città coraggioso e pienamente condiviso, senza che le divisioni interne prendano nuovamente il sopravvento. Molfetta merita un periodo di stabilità politica. Idee chiare, un buon sindaco e una buona squadra», scrive su Facebook.
«Dietro lo slogan "Molfetta positiva" c'è un candidato sindaco da molti considerato "autorevole" che però mette insieme una compagine impresentabile. Dietro i manifesti di Annalisa Altomare c'è la consueta promessa di guidare al meglio la città, dopo mesi e mesi di sfascismo che ho provato sulla mia pelle e che ha contribuito in modo determinante alla caduta della precedente amministrazione. Vogliamo davvero andare a un referendum tra Tommaso/Tammacco e Annalisa Altomare? E' questo il futuro di Molfetta nostra? Io credo di no».
«Stiamo cercando di capire se ci sono le condizioni per costruire un progetto alternativo che possa dare continuità alle belle cose fatte e migliorare tutte le cose ancora in cantiere. Un progetto stabile e duraturo, fatto di candidature presentabili e che parli alla Molfetta operosa e perbene che non si rassegna al ritorno della vecchia politica mestierante. Ce la stiamo mettendo tutta e, al di là di quello che scrivono tanti giornali, prevale in queste ore il dialogo, l'amore per la città e il senso di responsabilità. Lo so che è difficile, ma chiedo a tutti pazienza e fiducia».
Che sia il preludio a un ritorno in campo, nella sua città natia? Pare proprio di no, almeno non come candidato sindaco. Fu lei stessa ad affermarlo all'indomani delle dimissioni in una sala Carnicella gremita. Tuttavia, non sarebbe da escludere una partecipazione attiva nel corso della campagna elettorale, soprattutto a favore di quei movimenti nati tra i suoi fedelissimi.