Cultura, Eventi e Spettacolo
“Stabat Mater” in chiave moderna: Simona Molinari incanta ancora Molfetta
Perfetta fusione di repertorio classico e jazz nel concerto organizzato dalla Fondazione Valente.
Molfetta - lunedì 21 marzo 2016
23.06
Si è aperta con l'incantevole voce di Simona Molinari la Rassegna nazionale "Luci e Suoni a Levante" - Molfetta Stagione Concertistica 2016. La raffinata interprete di standard jazz e di grandi successi della canzone d'autore italiana, cantante con una solida formazione classica, acquisita studiando presso il Conservatorio "Alfredo Casella" dell'Aquila, si è esibita presso l' Auditorium Regina Pacis, accompagnata dall'Orchestra " Magna Grecia" diretta dal maestro Pietro Romano.
Questo primo concerto di primavera, che rientra nella rassegna promossa dalla Fondazione Valente, è stato organizzato in collaborazione con l'Arciconfraternita di Santo Stefano - dal Sacco Rosso di Molfetta per raccogliere fondi da destinare per la realizzazione presso l'ospedale di Pujehu, in Sierra Leone, di una banca del sangue gestita dai medici del CUAM medici per l'Africa.
Alla serata ha presenziato infatti il priore dell' Arciconfraternita, il dott. Luigi Massari, che ha illustrato il progetto e le sue finalità.
Il programma del concerto ha visto nella prima parte l'esibizione di Simona Molinari che ha interpretato lo "Stabat Mater Dei" di Fabio Barnaba accompagnata dal soprano Anna Carbonera, dal contralto Valentina Patella, dal baritono Graziano De Pace e, dal solista all'handpan, il percussionista Loris Lombardo, diretti magistralmente dall' energico Pietro Romano.
Fabio Barnaba è anche l'autore di una delle tre suggestive "Ave Maria" che Simona Molinari ha cantato in questo concerto, con quella popolarissima attribuita a Giulio Caccini, in realtà composta negli anni Settanta dal russo Vladimir Fëdorovič Vavilov, e quella celeberrima di Bach-Gounod.
Di genere completamente diverso il secondo tempo del concerto in cui la Molinari ha proposto i successi che l'hanno fatta amare dal grande pubblico, come "La felicità" e "In cerca di te", e poi una serie di standard jazz e successi evergreen tratti da "Casa mia", il suo ultimo lavoro discografico uscito lo scorso dicembre: "Smoke Gets in Your Eyes", "Puttin' on the Ritz", "Quizás Quizás Quizás" e "Dream a Little Dream of Me".
Con la sua inconfondibile voce cristallina, Simona Molinari è stata capace di passare, con straordinaria disinvoltura, dall'interpretazione del repertorio classico a quello jazz, le due facce di un'unica grande artista che è stata protagonista di un imperdibile ed applauditissimo concerto.
Questo primo concerto di primavera, che rientra nella rassegna promossa dalla Fondazione Valente, è stato organizzato in collaborazione con l'Arciconfraternita di Santo Stefano - dal Sacco Rosso di Molfetta per raccogliere fondi da destinare per la realizzazione presso l'ospedale di Pujehu, in Sierra Leone, di una banca del sangue gestita dai medici del CUAM medici per l'Africa.
Alla serata ha presenziato infatti il priore dell' Arciconfraternita, il dott. Luigi Massari, che ha illustrato il progetto e le sue finalità.
Il programma del concerto ha visto nella prima parte l'esibizione di Simona Molinari che ha interpretato lo "Stabat Mater Dei" di Fabio Barnaba accompagnata dal soprano Anna Carbonera, dal contralto Valentina Patella, dal baritono Graziano De Pace e, dal solista all'handpan, il percussionista Loris Lombardo, diretti magistralmente dall' energico Pietro Romano.
Fabio Barnaba è anche l'autore di una delle tre suggestive "Ave Maria" che Simona Molinari ha cantato in questo concerto, con quella popolarissima attribuita a Giulio Caccini, in realtà composta negli anni Settanta dal russo Vladimir Fëdorovič Vavilov, e quella celeberrima di Bach-Gounod.
Di genere completamente diverso il secondo tempo del concerto in cui la Molinari ha proposto i successi che l'hanno fatta amare dal grande pubblico, come "La felicità" e "In cerca di te", e poi una serie di standard jazz e successi evergreen tratti da "Casa mia", il suo ultimo lavoro discografico uscito lo scorso dicembre: "Smoke Gets in Your Eyes", "Puttin' on the Ritz", "Quizás Quizás Quizás" e "Dream a Little Dream of Me".
Con la sua inconfondibile voce cristallina, Simona Molinari è stata capace di passare, con straordinaria disinvoltura, dall'interpretazione del repertorio classico a quello jazz, le due facce di un'unica grande artista che è stata protagonista di un imperdibile ed applauditissimo concerto.