Sporcizia, degrado e abbandono: il Lungomare chiude
Serrande abbassate, nessuna attività. E i commercianti non ci stanno più
Molfetta - giovedì 17 novembre 2016
La spazzatura che aumenta ai piedi dei cassonetti, le bottiglie di vetro e i cartoni di pizza abbandonati sul muretto, pochissimi controlli e l'assenza di attività che portino gente.
Il Lungomare "Marcantonio Colonna" di Molfetta chiude. Perchè «così non si può mica andare avanti. Si, stringiamo i denti ma lavoriamo in condizioni al limite della dignità professionale», precisa un commerciante.
Già, i commercianti. Sono proprio loro a lanciare il grido d'allarme. Da sempre, ma soprattutto dallo scorso giugno, dalla scorsa estate. Tante le iniziative per le strade della città, nessuna, se non privata, lì dove i molfettesi dovrebbero passeggiare e godere del panorama e della brezza del mare nelle calde serate estive ma a due passi da casa. Proprio come fanno quando si spostano su Trani, Bisceglie o Giovinazzo.
«Tutto il mondo artistico e culturale viene spostato sulla banchina San Domenico, tutte le iniziative si spostano sul centro storico, le tradizionali processioni pasquali e la Festa patronale sul Borgo. Quindi proprio il nulla è concentrato sul Lungomare. Per questo motivo ci sono più di diciassette locali con serrande abbassate. Mancanza di un bar, mancanza di un ristorante, mancanza di una pasticceria, mancanza di un negozio di abbigliamento», precisa un giovane imprenditore.
Le problematiche sarebbero molteplici. In primis l'assenza di zone attrezzate per il parcheggio e la possibilità di circolare liberamente per i veicoli.
«Noi siamo solo la zona dove lasciare l'auto per andare in Villa, al Corso oppure al Borgo. E quando va peggio per mettersi in doppia fila e creare ingorghi, spesso anche incidenti. E poi: è mai possibile che non si chiuda al traffico nel week end? Non porterei mai mio figlio a passeggiare in bicicletta sul Lungomare, sarebbe troppo pericoloso. E questo è solo un esempio. Ed è tutto paradossale perchè noi abbiamo una spiaggia pubblica super frequentata ( "La Bussola", ndr) a qualche decina di metri: quindi le potenzialità ci sono, eccome».
«Andreste mai a passeggiare, soprattutto d'estate, dove gli alberi sono poco curati, abbondano zanzare per la sporcizia che c'è oltre il muretto, sugli scogli, oppure dove la vegetazione non è curata e in alcuni punti c'è il buio perchè spesso l'impianto di illuminazione non funziona o funziona male? E poi i tanti maleducati...Certo incolpare solo loro non è giusto ma sicuramente trovano sul Lungomare una zona tollerante in cui fare i loro comodi indisturbati se non da qualcuno di buon senso. Basta spostarsi in qualche altra città sul litorale: tolleranza zero, controlli, sanzioni...», continua il commerciante.
Anche la burocrazia non aiuterebbe.
«Per la documentazione del rilascio del suolo pubblico esterno io ho aspettato tre mesi», specifica ancora un giovane imprenditore. Che ha un'idea: «Vorrei mettere i tavolini dall'altra parte , proprio lato muraglione. Pensa se tutte le attività che ci sono e che potrebbero aprire facessero la stessa cosa. Sarebbe fantastico».
E del progetto di rifacimento che ne pensano?
«Sarebbe utilissimo, eccome. Ma se prima non si risolvono i veri problemi sarebbe una cattedrale nel deserto. Si deve pensare a una riqualificazione generale della zona, un pò come avvenuto per Cala Sant'Andrea: se non ci fosse stata la "riscoperta" del centro storico, nessuno avrebbe ritrovato il piacere di riavere un altro angolo bellissimo di Molfetta...»
«Ormai sono disilluso ma mi auguro per tutti che si realizzi prima o poi. Non è concepibile avere uno dei Lungomari più suggestivi, con uno dei tramonti più belli del Sud, lo scorcio di Torrione Passari e del campanile di San Pietro oppure il Gargano così, lasciato a morire. Perchè questo sta accadendo: devono saperlo i cittadini, gli altri commercianti e le istituzioni».
Il Lungomare "Marcantonio Colonna" di Molfetta chiude. Perchè «così non si può mica andare avanti. Si, stringiamo i denti ma lavoriamo in condizioni al limite della dignità professionale», precisa un commerciante.
Già, i commercianti. Sono proprio loro a lanciare il grido d'allarme. Da sempre, ma soprattutto dallo scorso giugno, dalla scorsa estate. Tante le iniziative per le strade della città, nessuna, se non privata, lì dove i molfettesi dovrebbero passeggiare e godere del panorama e della brezza del mare nelle calde serate estive ma a due passi da casa. Proprio come fanno quando si spostano su Trani, Bisceglie o Giovinazzo.
«Tutto il mondo artistico e culturale viene spostato sulla banchina San Domenico, tutte le iniziative si spostano sul centro storico, le tradizionali processioni pasquali e la Festa patronale sul Borgo. Quindi proprio il nulla è concentrato sul Lungomare. Per questo motivo ci sono più di diciassette locali con serrande abbassate. Mancanza di un bar, mancanza di un ristorante, mancanza di una pasticceria, mancanza di un negozio di abbigliamento», precisa un giovane imprenditore.
Le problematiche sarebbero molteplici. In primis l'assenza di zone attrezzate per il parcheggio e la possibilità di circolare liberamente per i veicoli.
«Noi siamo solo la zona dove lasciare l'auto per andare in Villa, al Corso oppure al Borgo. E quando va peggio per mettersi in doppia fila e creare ingorghi, spesso anche incidenti. E poi: è mai possibile che non si chiuda al traffico nel week end? Non porterei mai mio figlio a passeggiare in bicicletta sul Lungomare, sarebbe troppo pericoloso. E questo è solo un esempio. Ed è tutto paradossale perchè noi abbiamo una spiaggia pubblica super frequentata ( "La Bussola", ndr) a qualche decina di metri: quindi le potenzialità ci sono, eccome».
«Andreste mai a passeggiare, soprattutto d'estate, dove gli alberi sono poco curati, abbondano zanzare per la sporcizia che c'è oltre il muretto, sugli scogli, oppure dove la vegetazione non è curata e in alcuni punti c'è il buio perchè spesso l'impianto di illuminazione non funziona o funziona male? E poi i tanti maleducati...Certo incolpare solo loro non è giusto ma sicuramente trovano sul Lungomare una zona tollerante in cui fare i loro comodi indisturbati se non da qualcuno di buon senso. Basta spostarsi in qualche altra città sul litorale: tolleranza zero, controlli, sanzioni...», continua il commerciante.
Anche la burocrazia non aiuterebbe.
«Per la documentazione del rilascio del suolo pubblico esterno io ho aspettato tre mesi», specifica ancora un giovane imprenditore. Che ha un'idea: «Vorrei mettere i tavolini dall'altra parte , proprio lato muraglione. Pensa se tutte le attività che ci sono e che potrebbero aprire facessero la stessa cosa. Sarebbe fantastico».
E del progetto di rifacimento che ne pensano?
«Sarebbe utilissimo, eccome. Ma se prima non si risolvono i veri problemi sarebbe una cattedrale nel deserto. Si deve pensare a una riqualificazione generale della zona, un pò come avvenuto per Cala Sant'Andrea: se non ci fosse stata la "riscoperta" del centro storico, nessuno avrebbe ritrovato il piacere di riavere un altro angolo bellissimo di Molfetta...»
«Ormai sono disilluso ma mi auguro per tutti che si realizzi prima o poi. Non è concepibile avere uno dei Lungomari più suggestivi, con uno dei tramonti più belli del Sud, lo scorcio di Torrione Passari e del campanile di San Pietro oppure il Gargano così, lasciato a morire. Perchè questo sta accadendo: devono saperlo i cittadini, gli altri commercianti e le istituzioni».