Territorio e Ambiente
Spiagge e fondali puliti. Il 2 giugno con Legambiente
Anche ACR, Nucleo Sub Molfetta, AGESCI, CNGEI, Mercatino dell’usato al lavoro alla Prima Cala
Molfetta - mercoledì 1 giugno 2016
14.55
Puliamo il mare. Legambiente rinnova l'appello, anche quest'anno, con l'operazione Clean up the Med, Spiagge e Fondali puliti.
A Molfetta, a organizzare l'iniziativa con il locale circolo Legambiente "Giovanna Grillo", l'Azione Cattolica Italiana, il Nucleo Sub Molfetta, l'AGESCI, il CNGEI, il Mercatino dell'usato. L'Asm patrocina l'operazione; collabora anche la Capitaneria di Porto di Molfetta che sovrintende allo svolgimento in sicurezza delle operazioni subacquee.
Le operazioni di pulizia interesseranno la Prima Cala, una delle spiagge libere più frequentate della città.
I volontari saranno attrezzati per liberare la battigia e i fondali antistanti di rifiuti di ogni tipo. Il nemico numero uno sarà, al solito, la plastica, il materiale che non muore mai e che, scambiato per cibo da mammiferi marini, tartarughe e uccelli, danneggia e spesso uccide parte della fauna ittica. Inoltre, le micro-particelle di plastica originate dalla disgregazione dei rifiuti, se ingerite dai pesci o altri organismi marini, contaminano la catena alimentare con effetti nocivi, a lungo termine, anche per l'uomo.
L'altra presenza, sempre più ingombrante sulle spiagge (e non solo), è quella dei mozziconi di sigaretta, numerosi e difficili da eliminare con convenzionali operazioni di pulizia. Il problema, per anni, è stato ingiustamente trascurato. Uno studio di Enea e Ausl di Bologna ha evidenziato, tuttavia, che l'abbandono dei mozziconi implica il rilascio nell'ambiente di pericolose sostanze nocive e inquinanti (oltre alla nicotina, polonio-210, composti organici volatili, gas tossici, catrame e condensato, acetato di cellulosa). E in mare, secondo i dati del Programma delle Nazioni unite per l'ambiente (Unep), le cicche rappresentano ben il 40% dei rifiuti. Molti fumatori, però, continuano a usare scogli e sabbia come una comoda pattumiera.
Oggi, in verità, esiste uno strumento normativo nazionale, già diffusamente applicato e fatto rispettare in altre città vicine (a Bari, ad esempio), che prevede multe esose - fino a 300 euro- per chi getta le 'cicche' su suolo pubblico.
Serve (ed è ovviamente obbligatorio) che anche Molfetta si adegui. Magari, a cominciare dalle spiagge.
«È importante che la città recepisca l'annuale appuntamento di 'Spiagge e fondali puliti' non solo nella sua valenza simbolica, ma anche come opportunità di riflessione sui problemi, globali e locali», dichiarano i volontari. «Ed è importante che tutta la città se ne senta coinvolta, perché la cura delle spiagge è affare di tutti».
A Molfetta, a organizzare l'iniziativa con il locale circolo Legambiente "Giovanna Grillo", l'Azione Cattolica Italiana, il Nucleo Sub Molfetta, l'AGESCI, il CNGEI, il Mercatino dell'usato. L'Asm patrocina l'operazione; collabora anche la Capitaneria di Porto di Molfetta che sovrintende allo svolgimento in sicurezza delle operazioni subacquee.
Le operazioni di pulizia interesseranno la Prima Cala, una delle spiagge libere più frequentate della città.
I volontari saranno attrezzati per liberare la battigia e i fondali antistanti di rifiuti di ogni tipo. Il nemico numero uno sarà, al solito, la plastica, il materiale che non muore mai e che, scambiato per cibo da mammiferi marini, tartarughe e uccelli, danneggia e spesso uccide parte della fauna ittica. Inoltre, le micro-particelle di plastica originate dalla disgregazione dei rifiuti, se ingerite dai pesci o altri organismi marini, contaminano la catena alimentare con effetti nocivi, a lungo termine, anche per l'uomo.
L'altra presenza, sempre più ingombrante sulle spiagge (e non solo), è quella dei mozziconi di sigaretta, numerosi e difficili da eliminare con convenzionali operazioni di pulizia. Il problema, per anni, è stato ingiustamente trascurato. Uno studio di Enea e Ausl di Bologna ha evidenziato, tuttavia, che l'abbandono dei mozziconi implica il rilascio nell'ambiente di pericolose sostanze nocive e inquinanti (oltre alla nicotina, polonio-210, composti organici volatili, gas tossici, catrame e condensato, acetato di cellulosa). E in mare, secondo i dati del Programma delle Nazioni unite per l'ambiente (Unep), le cicche rappresentano ben il 40% dei rifiuti. Molti fumatori, però, continuano a usare scogli e sabbia come una comoda pattumiera.
Oggi, in verità, esiste uno strumento normativo nazionale, già diffusamente applicato e fatto rispettare in altre città vicine (a Bari, ad esempio), che prevede multe esose - fino a 300 euro- per chi getta le 'cicche' su suolo pubblico.
Serve (ed è ovviamente obbligatorio) che anche Molfetta si adegui. Magari, a cominciare dalle spiagge.
«È importante che la città recepisca l'annuale appuntamento di 'Spiagge e fondali puliti' non solo nella sua valenza simbolica, ma anche come opportunità di riflessione sui problemi, globali e locali», dichiarano i volontari. «Ed è importante che tutta la città se ne senta coinvolta, perché la cura delle spiagge è affare di tutti».