Cronaca
Sparatoria in piazza Paradiso: arresto convalidato, "Danny" Grosso resta in carcere
Il gip ha convalidato l'arresto al termine dell'interrogatorio. Intanto si cerca la pistola utilizzata dal 22enne
Molfetta - lunedì 31 dicembre 2018
19.32
Resta rinchiuso all'interno del penitenziario di Trani, Cosma Damiano Grosso, il 22enne accusato di aver gambizzato, il 29 dicembre scorso, il 21enne Ruggiero Minervini in piazza Paradiso.
Il giovane, accusato dei reati di lesioni aggravate dall'uso delle armi e porto abusivo di arma clandestina, è stato ascoltato in carcere dal giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Caserta per l'interrogatorio di garanzia, assistito da Bepi Maralfa, l'avvocato che ieri mattina ha accompagnato "Danny" presso gli uffici della Compagnia di Molfetta per costituirsi, e che preferisce non rilasciare dichiarazioni, definendole «in questo momento inopportune».
Stando a quanto hanno accertato i militari molfettesi, diretti dal capitano Vito Ingrosso, il 22enne, uscito dal carcere a novembre con l'obbligo però di recarsi in caserma per firmare, scampato ad un agguato il 12 settembre 2015, durante la festa patronale di Molfetta, e coinvolto nell'operazione "Halloween" del 30 ottobre 2017, ha avuto prima un litigio, poi ha impugnato la pistola per far fuoco. I due, a quanto pare, si conoscevano.
La lite, per motivi non del tutto chiari (tra le piste seguite anche quella dello spaccio), è nata all'esterno del Lady D Cafè. Ed è degenerata quando all'improvviso è spuntata l'arma. Un colpo ha ferito alla gamba sinistra Ruggiero Minervini, anch'esso noto alle forze dell'ordine, che si trova ancora ricoverato (ne avrà per 30 giorni, ndr) presso l'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta, ma non è in pericolo di vita.
Subito sono scattate le indagini e l'attenzione dei detective del Nucleo Operativo, diretto dal luogotenente Sergio Tedeschi, si è concentrata sulle telecamere di videosorveglianza: le quattro installate recentemente da Palazzo di Città in piazza Paradiso, ma anche quelle ubicate nelle vie limitrofe, a protezione di abitazioni private ed esercizi commerciali. Alcuni frammenti immortalati si sono rivelati fondamentali.
Dalla visione delle immagini, infatti, è stato possibile immortalare il momento esatto della sparatoria (alle ore 11.42) e la fuga di Cosma Damiano Grosso a bordo di una bici, con la quale era arrivato in piazza Paradiso. A questo punto i militari hanno avuto il quadro completo. Dopo la sparatoria, "Danny" si era nascosto, cercando di sfuggire alle manette: purtroppo per lui, era stato già identificato dai Carabinieri.
Nella mattinata di ieri, intanto, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta del pubblico ministero Giuseppe Aiello, aveva già emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, concordando con le risultanze investigative. Così il 22enne, essendo braccato dai militari, ha preferito costituirsi in caserma anche se la pistola - di fabbricazione artigianale, secondo il giovane - non è stata recuperata.
Non è ancora chiaro chi abbia fornito al giovane l'arma (della quale giura di essersene immediatamente disfatto, gettandola in mare) o se la pistola fosse nella sua disponibilità. Per ora, dunque, Cosma Damiano Grosso resta in carcere, mentre proseguono le ricerche della pistola utilizzata per far fuoco.
Il giovane, accusato dei reati di lesioni aggravate dall'uso delle armi e porto abusivo di arma clandestina, è stato ascoltato in carcere dal giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Caserta per l'interrogatorio di garanzia, assistito da Bepi Maralfa, l'avvocato che ieri mattina ha accompagnato "Danny" presso gli uffici della Compagnia di Molfetta per costituirsi, e che preferisce non rilasciare dichiarazioni, definendole «in questo momento inopportune».
Stando a quanto hanno accertato i militari molfettesi, diretti dal capitano Vito Ingrosso, il 22enne, uscito dal carcere a novembre con l'obbligo però di recarsi in caserma per firmare, scampato ad un agguato il 12 settembre 2015, durante la festa patronale di Molfetta, e coinvolto nell'operazione "Halloween" del 30 ottobre 2017, ha avuto prima un litigio, poi ha impugnato la pistola per far fuoco. I due, a quanto pare, si conoscevano.
La lite, per motivi non del tutto chiari (tra le piste seguite anche quella dello spaccio), è nata all'esterno del Lady D Cafè. Ed è degenerata quando all'improvviso è spuntata l'arma. Un colpo ha ferito alla gamba sinistra Ruggiero Minervini, anch'esso noto alle forze dell'ordine, che si trova ancora ricoverato (ne avrà per 30 giorni, ndr) presso l'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta, ma non è in pericolo di vita.
Subito sono scattate le indagini e l'attenzione dei detective del Nucleo Operativo, diretto dal luogotenente Sergio Tedeschi, si è concentrata sulle telecamere di videosorveglianza: le quattro installate recentemente da Palazzo di Città in piazza Paradiso, ma anche quelle ubicate nelle vie limitrofe, a protezione di abitazioni private ed esercizi commerciali. Alcuni frammenti immortalati si sono rivelati fondamentali.
Dalla visione delle immagini, infatti, è stato possibile immortalare il momento esatto della sparatoria (alle ore 11.42) e la fuga di Cosma Damiano Grosso a bordo di una bici, con la quale era arrivato in piazza Paradiso. A questo punto i militari hanno avuto il quadro completo. Dopo la sparatoria, "Danny" si era nascosto, cercando di sfuggire alle manette: purtroppo per lui, era stato già identificato dai Carabinieri.
Nella mattinata di ieri, intanto, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta del pubblico ministero Giuseppe Aiello, aveva già emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, concordando con le risultanze investigative. Così il 22enne, essendo braccato dai militari, ha preferito costituirsi in caserma anche se la pistola - di fabbricazione artigianale, secondo il giovane - non è stata recuperata.
Non è ancora chiaro chi abbia fornito al giovane l'arma (della quale giura di essersene immediatamente disfatto, gettandola in mare) o se la pistola fosse nella sua disponibilità. Per ora, dunque, Cosma Damiano Grosso resta in carcere, mentre proseguono le ricerche della pistola utilizzata per far fuoco.