Cronaca
Sparatoria al porto, arrestati altri tre giovani baresi
I Carabinieri hanno riscostruito la dinamica della serata: si è trattato di una spedizione punitiva
Molfetta - lunedì 5 settembre 2016
14.13
Ci sono altri tre arresti per la sparatoria al porto di Molfetta.
Dopo i primi due arresti, quelli del 18enne Fabio Pisani e del 36enne Vincenzo Bartoli, scattati a poche ore dall'agguato fermati altri tre giovani che facevano parte del gruppo che la notte del 4 settembre ha seminato il terrore sul lungomare molfettese, ferendo 6 persone.
Questa la ricostruzione dei fatti dopo le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta.
La banda dei baresi, composta dai cinque che si erano fronteggiati all'interno dell'Eremo Club, posta sulla costa tra Giovinazzo e Molfetta, non era soddisfatta dell'esito della schermaglia verificatasi poco prima nel locale e aveva deciso che andava impartita una lezione.
I giovani, sempre a bordo della Peugeot 207 utilizzata per i loro spostamenti, alle ore 04.00 si recano a Bari. Qui, dopo un breve giro, il più giovane del gruppo, Fabio Pisani, 18 anni del quartiere Libertà di Bari, che impugna la pistola al momento dell'agguato e già con un curriculum delinquenziale di tutto rispetto, va a casa. Pochi minuti e scende, rientrando in auto. Nella cinta dei pantaloni ha un pistola, una calibro 9. L'azione punitiva è decisa.
Tutti e cinque concordano di tornare a Molfetta e di recarsi al bar del lungomare, l'Arcobaleno, uno dei pochi che a quell'ora della notte sforna cornetti caldi. Una mezz'ora e alle ore 04.45 giungono davanti al bar. Scendono in due, mentre l'autista tiene il motore acceso, pronto per la fuga. Qualche minuto e si concretizza l'azione di fuoco.
La presenza dei tre viene confermata da riscontri subito raccolti dagli investigatori e ai giovani, due dei quali incensurati (mentre il terzo con un piccolo precedente per stupefacenti) non resta che confessare quanto accaduto.
Si dicono pentiti, consci che l'epilogo di una notte di divertimento si sarebbe potuta trasformare in una strage, sfiorata solo per puro caso. I tre sono agli arresti domiciliari.
Dopo i primi due arresti, quelli del 18enne Fabio Pisani e del 36enne Vincenzo Bartoli, scattati a poche ore dall'agguato fermati altri tre giovani che facevano parte del gruppo che la notte del 4 settembre ha seminato il terrore sul lungomare molfettese, ferendo 6 persone.
Questa la ricostruzione dei fatti dopo le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta.
La banda dei baresi, composta dai cinque che si erano fronteggiati all'interno dell'Eremo Club, posta sulla costa tra Giovinazzo e Molfetta, non era soddisfatta dell'esito della schermaglia verificatasi poco prima nel locale e aveva deciso che andava impartita una lezione.
I giovani, sempre a bordo della Peugeot 207 utilizzata per i loro spostamenti, alle ore 04.00 si recano a Bari. Qui, dopo un breve giro, il più giovane del gruppo, Fabio Pisani, 18 anni del quartiere Libertà di Bari, che impugna la pistola al momento dell'agguato e già con un curriculum delinquenziale di tutto rispetto, va a casa. Pochi minuti e scende, rientrando in auto. Nella cinta dei pantaloni ha un pistola, una calibro 9. L'azione punitiva è decisa.
Tutti e cinque concordano di tornare a Molfetta e di recarsi al bar del lungomare, l'Arcobaleno, uno dei pochi che a quell'ora della notte sforna cornetti caldi. Una mezz'ora e alle ore 04.45 giungono davanti al bar. Scendono in due, mentre l'autista tiene il motore acceso, pronto per la fuga. Qualche minuto e si concretizza l'azione di fuoco.
La presenza dei tre viene confermata da riscontri subito raccolti dagli investigatori e ai giovani, due dei quali incensurati (mentre il terzo con un piccolo precedente per stupefacenti) non resta che confessare quanto accaduto.
Si dicono pentiti, consci che l'epilogo di una notte di divertimento si sarebbe potuta trasformare in una strage, sfiorata solo per puro caso. I tre sono agli arresti domiciliari.