A breve il sostituto del dottor Spaccavento come coordinatore del progetto per l'ospedale unico
Gli attivisti: «No alla desertificazione sanitaria. Difendere il diritto alla salute»
Molfetta - mercoledì 8 agosto 2018
Comunicato Stampa
Le dimissioni del dr. Spaccavento sono state un trauma anche per noi. Ma hanno avuto il merito di smuovere le acque e di attirare l'attenzione sul discorso dell'Ospedale Unico.
Noi vogliamo allargare ulteriormente la platea degli interlocutori attraverso un giro informativo e di consultazione con i rappresentanti politico-istituzionali del territorio oltre che regionali.
Nei prossimi giorni nomineremo il nuovo Coordinatore.
Vogliamo fare la nostra parte per creare un clima di confronto costruttivo che miri all'obiettivo essenziale: tutelare la salute pubblica in un Territorio di 200mila persone che rischia il genocidio sanitario se le poche, scarse e sparse strutture non saranno velocemente accorpate e ottimizzate in un Ospedale Unico.
Nessuno può in buona coscienza prendersi questa responsabilità.
Noi siamo a disposizione per aiutare a capire, e per capire noi stessi quali sono gli ostacoli effettivi che ancora si frappongono a questi obiettivi minimi di civiltà.
All'esercizio effettivo del Diritto alla Salute garantito dall'art. 32 della nostra Costituzione.
Diciamo NO alla desertificazione sanitaria delle già insufficienti strutture attuali.
Diciamo NO al trasferimento forzoso di tali strutture altrove.
Diciamo NO all'allungamento dei tempi e dei percorsi di cura che questi trasferimenti comporterebbero con grave danno della prestazione sanitaria per tutti i Cittadini di Molfetta, Corato, Terlizzi, Giovinazzo, Bitonto, Ruvo e relative frazioni.
Diciamo NO alla logica di smembramento e desertificazione sanitaria di un Territorio che paga già oggi pesantemente colpe non sue.
Diciamo NO al genocidio sanitario cui verrebbero condannati 200mila cittadini incolpevoli, vittima dell'incapacità dei propri pubblici amministratori o di giochi spartitori che riservano loro il destino di prede e vittime.
Noi vogliamo allargare ulteriormente la platea degli interlocutori attraverso un giro informativo e di consultazione con i rappresentanti politico-istituzionali del territorio oltre che regionali.
Nei prossimi giorni nomineremo il nuovo Coordinatore.
Vogliamo fare la nostra parte per creare un clima di confronto costruttivo che miri all'obiettivo essenziale: tutelare la salute pubblica in un Territorio di 200mila persone che rischia il genocidio sanitario se le poche, scarse e sparse strutture non saranno velocemente accorpate e ottimizzate in un Ospedale Unico.
Nessuno può in buona coscienza prendersi questa responsabilità.
Noi siamo a disposizione per aiutare a capire, e per capire noi stessi quali sono gli ostacoli effettivi che ancora si frappongono a questi obiettivi minimi di civiltà.
All'esercizio effettivo del Diritto alla Salute garantito dall'art. 32 della nostra Costituzione.
Diciamo NO alla desertificazione sanitaria delle già insufficienti strutture attuali.
Diciamo NO al trasferimento forzoso di tali strutture altrove.
Diciamo NO all'allungamento dei tempi e dei percorsi di cura che questi trasferimenti comporterebbero con grave danno della prestazione sanitaria per tutti i Cittadini di Molfetta, Corato, Terlizzi, Giovinazzo, Bitonto, Ruvo e relative frazioni.
Diciamo NO alla logica di smembramento e desertificazione sanitaria di un Territorio che paga già oggi pesantemente colpe non sue.
Diciamo NO al genocidio sanitario cui verrebbero condannati 200mila cittadini incolpevoli, vittima dell'incapacità dei propri pubblici amministratori o di giochi spartitori che riservano loro il destino di prede e vittime.