Vita di città
"Sott'a la port": a Molfetta nasce un nuovo comitato di quartiere
Un'idea per coinvolgere i residenti e creare scambi basati sulla fiducia e sul senso di appartenenza
Molfetta - giovedì 28 marzo 2024
12.04
A Molfetta è nato un nuovo comitato di quartiere, "Sott'a la port". Abbiamo intervistato Maria Teresa de Palma e Luigi Maria Paolo Chirenti, portavoce del progetto, per conoscere da vicino questa realtà e i suoi obiettivi.
Come nasce il vostro comitato di quartiere e perché?
«Tutto è partito da un' idea semplice, abbiamo visto negli anni questo quartiere diventare sempre più un luogo dimenticato da tutti quasi privo di attività commerciali, le nostre strade antiche e fragili diventare punti di smistamento del traffico, le nostre piazze diventare luoghi di devastazione e parcheggio selvaggio. Vogliamo ridare vita al quartiere partendo proprio da strade e piazze, rivivendo i luoghi che ci sono a cuore. Un'esigenza forte e sentita da parte di molti residenti e così dopo un passa parola iniziale ci siamo incontrati ed è partito il nostro cammino. La nostra visione è basata sull'integrazione e sul coinvolgimento di tutti i residenti con la creazione di una comunità di quartiere che, un po' come 50 anni fa, si incontrava e si aiutava reciprocamente in uno scambio relazionale basato su fiducia e senso di appartenenza. Nasce così "Sott'a la port", un gruppo di residenti che provano a rendere il quartiere più vivibile e ad agire per il benessere sociale dei cittadini intraprendendo azioni concrete di cittadinanza attiva».
A cosa è legata la scelta del nome?
«Il nome Sott'a la port riprende l'antica targa in via Domenico Picca, non volevamo identificarci con il nome di una via, una piazza o un quartiere poiché siamo l'insieme di più quartieri. L'area copre vie/zone Catacombe, via Domenico Picca, via S. Scolastica, Sant'Angelo, Camere nuove, Piazza Vittorio Emanuele e limitrofe. La nostra idea è di incentivare la costituzione di comitati vicini in modo da creare una rete sinergica di coordinamento. In questo senso stiamo già provando a supportare la costituzione di un comitato nel quartiere che copre l'area da via Annunziata a via Paniscotti. È un progetto di cittadinanza dal basso complesso ma che sta pian piano prendendo forma grazie alla proattività di molti residenti». Quali sono i vostri obiettivi e progetti futuri?
«Ci piacerebbe portare avanti progetti di condivisione sociale e culturale come pranzi sociali, concerti, eventi, momenti di aggregazione indispensabile per creare una comunità tra residenti e cittadini. In questo momento però riteniamo che vi sono problemi basilari e urgenti che abbiamo il dovere di anteporre a quelli più "allegri" e conviviali. Abbiamo individuato in assemblea quali obiettivi principali: sicurezza, viabilità/parcheggi, pulizia strade e decoro/arredo urbano. Abbiamo iniziato ad affrontare il tema "viabilità e parcheggi", complesso come gli altri che stiamo analizzando, stiamo studiando delibere e progetti al fine di elaborare una nostra proposta che porteremo all'attenzione dell'amministrazione. All'interno del comitato abbiamo diverse competenze e professionisti. Per ogni tema, dopo un' assemblea pubblica, costituiamo dei focus verticali con quanti tra i residenti hanno competenze nel settore trattato al fine di elaborare una proposta studiata, ragionata, condivisa e fattibile. Siamo cosci che non sarà facile ma viviamo in questo quartiere ad altissimo valore storico e culturale, vogliamo prendercene cura per creare qualcosa di bello, insieme. Invitiamo chiunque risieda nel quartiere ad unirsi a noi e a venire a dare il proprio contributo e la propria visione. In questa prima fase ci incontriamo nell'oratorio della parrocchia di San Gennaro che ci ha gentilmente offerto ospitalità, mentre per le comunicazioni circa le date degli incontri utilizziamo un gruppo WhatsApp aperto a chiunque risieda nei quartieri del Comitato. Condividiamo le nostre attività anche su Facebook e Instagram».
Come nasce il vostro comitato di quartiere e perché?
«Tutto è partito da un' idea semplice, abbiamo visto negli anni questo quartiere diventare sempre più un luogo dimenticato da tutti quasi privo di attività commerciali, le nostre strade antiche e fragili diventare punti di smistamento del traffico, le nostre piazze diventare luoghi di devastazione e parcheggio selvaggio. Vogliamo ridare vita al quartiere partendo proprio da strade e piazze, rivivendo i luoghi che ci sono a cuore. Un'esigenza forte e sentita da parte di molti residenti e così dopo un passa parola iniziale ci siamo incontrati ed è partito il nostro cammino. La nostra visione è basata sull'integrazione e sul coinvolgimento di tutti i residenti con la creazione di una comunità di quartiere che, un po' come 50 anni fa, si incontrava e si aiutava reciprocamente in uno scambio relazionale basato su fiducia e senso di appartenenza. Nasce così "Sott'a la port", un gruppo di residenti che provano a rendere il quartiere più vivibile e ad agire per il benessere sociale dei cittadini intraprendendo azioni concrete di cittadinanza attiva».
A cosa è legata la scelta del nome?
«Il nome Sott'a la port riprende l'antica targa in via Domenico Picca, non volevamo identificarci con il nome di una via, una piazza o un quartiere poiché siamo l'insieme di più quartieri. L'area copre vie/zone Catacombe, via Domenico Picca, via S. Scolastica, Sant'Angelo, Camere nuove, Piazza Vittorio Emanuele e limitrofe. La nostra idea è di incentivare la costituzione di comitati vicini in modo da creare una rete sinergica di coordinamento. In questo senso stiamo già provando a supportare la costituzione di un comitato nel quartiere che copre l'area da via Annunziata a via Paniscotti. È un progetto di cittadinanza dal basso complesso ma che sta pian piano prendendo forma grazie alla proattività di molti residenti». Quali sono i vostri obiettivi e progetti futuri?
«Ci piacerebbe portare avanti progetti di condivisione sociale e culturale come pranzi sociali, concerti, eventi, momenti di aggregazione indispensabile per creare una comunità tra residenti e cittadini. In questo momento però riteniamo che vi sono problemi basilari e urgenti che abbiamo il dovere di anteporre a quelli più "allegri" e conviviali. Abbiamo individuato in assemblea quali obiettivi principali: sicurezza, viabilità/parcheggi, pulizia strade e decoro/arredo urbano. Abbiamo iniziato ad affrontare il tema "viabilità e parcheggi", complesso come gli altri che stiamo analizzando, stiamo studiando delibere e progetti al fine di elaborare una nostra proposta che porteremo all'attenzione dell'amministrazione. All'interno del comitato abbiamo diverse competenze e professionisti. Per ogni tema, dopo un' assemblea pubblica, costituiamo dei focus verticali con quanti tra i residenti hanno competenze nel settore trattato al fine di elaborare una proposta studiata, ragionata, condivisa e fattibile. Siamo cosci che non sarà facile ma viviamo in questo quartiere ad altissimo valore storico e culturale, vogliamo prendercene cura per creare qualcosa di bello, insieme. Invitiamo chiunque risieda nel quartiere ad unirsi a noi e a venire a dare il proprio contributo e la propria visione. In questa prima fase ci incontriamo nell'oratorio della parrocchia di San Gennaro che ci ha gentilmente offerto ospitalità, mentre per le comunicazioni circa le date degli incontri utilizziamo un gruppo WhatsApp aperto a chiunque risieda nei quartieri del Comitato. Condividiamo le nostre attività anche su Facebook e Instagram».