Vita di città
Solidarietà e crescita: l'esperienza di Rossella e Francesca in Avis Molfetta
L'intervista in occasione della Giornata mondiale del donatore
Molfetta - venerdì 14 giugno 2024
0.27
Dal servizio civile alla sensibilizzazione attiva nella donazione di sangue. Rossella Guarino e Francesca Gadaleta, che hanno svolto il servizio civile in Avis Molfetta, oggi sono parte attiva dell'associazione e, in occasione della Giornata mondiale del donatore che cade oggi, hanno scelto di condividere la loro esperienza fatta di amore verso il prossimo, impegno sociale e crescita personale.
Cosa portate nel cuore dal servizio civile universale?
Rossella: «Il servizio civile universale per me è stato fonte di crescita personale e non solo. Nel mio cuore porto sicuramente l'esperienza formativa ma soprattutto la meravigliosa famiglia di volontari che popolano la nostra associazione, dalla segreteria alla presidenza».
Francesca: «Del servizio civile in Avis porto nel cuore diversi momenti di crescita personale, la condivisione nella vita associativa, i rapporti umani con ogni singolo membro dell' associazione e il progetto formativo Avis Scuola Tour. Un progetto a cui sono particolarmente legata, perché ha fatto nascere spontaneamente in me il desiderio di salvare una vita, sottoponendomi alla prima donazione di sangue al termine del mio servizio civile».
Come si declina oggi il vostro impegno nell'associazione?
R: «Nonostante non abbia avuto mai dalla mia parte i requisiti per la donazione, ho deciso di restare sin da subito la fine dell'esperienza del servizio civile universale come volontaria, questo perché Avis mi fa stare bene. Ad oggi il mio impegno non si declina solo come semplice volontaria ma anche come membro del Consiglio direttivo».
F: «L'Avis è una grande e splendida famiglia che mi ha accolto con entusiasmo, mi ha guidata in questo percorso di crescita personale e mi ha trasmesso la dedizione per il volontariato. Di conseguenza oggi il mio impegno in associazione si declina come volontaria, donatrice e membro del Consiglio direttivo».
Quali sono i valori che animano il vostro volontariato all'interno di Avis?
R: «Voglio descrivere quelli che per me sono i valori con una acrostico: A per altruismo, V come vita, I che sta per inclusione ed S per solidarietà».
F: «Il nostro volontariato all'interno dell' Avis è animato dalla partecipazione attiva e volontaria, dall' inclusione, dalla condivisione e dalla tenacia di sensibilizzare alla cultura del dono i giovani e non solo».
In che modo credete si possa sensibilizzare alla donazione?
R: «Penso che sensibilizzare alla donazione possa avvenire non soltanto con campagne di promozione ma soprattutto con il raccontare la propria esperienza di vita in associazione, anche grazie alle testimonianze di coloro che possono continuare a vivere grazie al meraviglioso dono ricevuto».
F: «Credo che si possa sensibilizzare alla donazione mettendo sempre il donatore nella condizione di sentirsi protagonista di un gesto esemplare, perché sono le azioni a fare la differenza. In questo l'associazione Avis è impeccabile, infatti con dedizione fa in modo che il donatore si senta parte attiva della vita associativa. Inoltre è opportuno educare al dono attraverso esempi di testimonianze che scaldano i cuori e infondono coraggio».
Cosa portate nel cuore dal servizio civile universale?
Rossella: «Il servizio civile universale per me è stato fonte di crescita personale e non solo. Nel mio cuore porto sicuramente l'esperienza formativa ma soprattutto la meravigliosa famiglia di volontari che popolano la nostra associazione, dalla segreteria alla presidenza».
Francesca: «Del servizio civile in Avis porto nel cuore diversi momenti di crescita personale, la condivisione nella vita associativa, i rapporti umani con ogni singolo membro dell' associazione e il progetto formativo Avis Scuola Tour. Un progetto a cui sono particolarmente legata, perché ha fatto nascere spontaneamente in me il desiderio di salvare una vita, sottoponendomi alla prima donazione di sangue al termine del mio servizio civile».
Come si declina oggi il vostro impegno nell'associazione?
R: «Nonostante non abbia avuto mai dalla mia parte i requisiti per la donazione, ho deciso di restare sin da subito la fine dell'esperienza del servizio civile universale come volontaria, questo perché Avis mi fa stare bene. Ad oggi il mio impegno non si declina solo come semplice volontaria ma anche come membro del Consiglio direttivo».
F: «L'Avis è una grande e splendida famiglia che mi ha accolto con entusiasmo, mi ha guidata in questo percorso di crescita personale e mi ha trasmesso la dedizione per il volontariato. Di conseguenza oggi il mio impegno in associazione si declina come volontaria, donatrice e membro del Consiglio direttivo».
Quali sono i valori che animano il vostro volontariato all'interno di Avis?
R: «Voglio descrivere quelli che per me sono i valori con una acrostico: A per altruismo, V come vita, I che sta per inclusione ed S per solidarietà».
F: «Il nostro volontariato all'interno dell' Avis è animato dalla partecipazione attiva e volontaria, dall' inclusione, dalla condivisione e dalla tenacia di sensibilizzare alla cultura del dono i giovani e non solo».
In che modo credete si possa sensibilizzare alla donazione?
R: «Penso che sensibilizzare alla donazione possa avvenire non soltanto con campagne di promozione ma soprattutto con il raccontare la propria esperienza di vita in associazione, anche grazie alle testimonianze di coloro che possono continuare a vivere grazie al meraviglioso dono ricevuto».
F: «Credo che si possa sensibilizzare alla donazione mettendo sempre il donatore nella condizione di sentirsi protagonista di un gesto esemplare, perché sono le azioni a fare la differenza. In questo l'associazione Avis è impeccabile, infatti con dedizione fa in modo che il donatore si senta parte attiva della vita associativa. Inoltre è opportuno educare al dono attraverso esempi di testimonianze che scaldano i cuori e infondono coraggio».