Cronaca
Smantellato gruppo criminale capeggiato dai fratelli Baldassarre di Terlizzi. 16 arresti
Detenzione di armi e sostanze stupefacenti, sequestro di persona, le accuse
Molfetta - martedì 2 febbraio 2016
11.30
È stato smantellato alle prime luci dell'alba, dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare (12 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, un gruppo criminale, dedito al traffico di sostanze stupefacenti, sequestro di persona e possesso di armi da fuoco, capeggiato dai fratelli Baldassarre, pregiudicati di Terlizzi, che agiva nei comuni del Nord Barese.
La prolungata attività d'indagine, condotta anche con l'ausilio di moderne tecnologie, ha tratto spunto dall'incremento di arresti per spaccio di sostanze stupefacenti e in materia di armi e munizioni, avvenuti nel 2013 a Terlizzi. In particolare, nel gennaio di quell'anno, i militari, in prossimità di un fabbricato rurale di proprietà della famiglia Baldassarre, avevano arrestato quattro pregiudicati, uno del luogo, uno di Bari e due di Palo del Colle, poiché trovati in possesso di tre pistole e mezzo kilo di sostanze stupefacenti.
La presenza in quel Comune di pregiudicati di considerevole spessore criminale, provenienti da altri Comuni, era stato, pertanto, ritenuto degno di interesse investigativo. L'acuta intuizione investigativa e la felice scelta relativa al luogo ove captare i dialoghi ha portato all'evidenza una serie di circostanze fattuali – apprese per bocca degli stessi indagati – che hanno svelato l'esistenza di precisi e stabili rapporti fra soggetti indagati, volti alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro il patrimonio, in violazione della disciplina sul controllo delle armi e munizioni, e sul controllo degli stupefacenti, svelando i tratti tipici e caratteristici di un'organizzazione criminale connotata da uno strettissimo vincolo fra i sodali.
Il quadro investigativo si è arricchito dai positivi riscontri ottenuti mediante controlli e perquisizioni, che hanno portato al sequestro di armi e sostanza stupefacente. Ciò ha apportato elementi di sicuro convincimento in chiave accusatoria, atteso che ha reso inoppugnabile la corrispondenza al vero dei riferimenti ad armi e droga emergenti dalle conversazioni captate. Rivestono altresì di indubbio spessore indiziario i commenti registrati dagli indagati contestualmente alle operazioni di perquisizione e sequestro. Infatti, ciò ha delineato la riferibilità al gruppo criminale dei beni immediatamente assoggettati a provvedimento ablativo.
Nel corso dell'inchiesta sono stati arrestati, nella flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi, 12 affiliati, sequestrando considerevoli quantitativi di droghe (30 kg di hashish, 6 kg di marijuana, nonché circa mezzo kg di eroina), 4 pistole vario calibro, 2 fucili e munizionamento.
Secondo voci investigative, il gruppo criminale si stava accingendo ad organizzare un agguato ai danni di un piccolo spacciatore di sostanze stupefacenti di Molfetta.
La prolungata attività d'indagine, condotta anche con l'ausilio di moderne tecnologie, ha tratto spunto dall'incremento di arresti per spaccio di sostanze stupefacenti e in materia di armi e munizioni, avvenuti nel 2013 a Terlizzi. In particolare, nel gennaio di quell'anno, i militari, in prossimità di un fabbricato rurale di proprietà della famiglia Baldassarre, avevano arrestato quattro pregiudicati, uno del luogo, uno di Bari e due di Palo del Colle, poiché trovati in possesso di tre pistole e mezzo kilo di sostanze stupefacenti.
La presenza in quel Comune di pregiudicati di considerevole spessore criminale, provenienti da altri Comuni, era stato, pertanto, ritenuto degno di interesse investigativo. L'acuta intuizione investigativa e la felice scelta relativa al luogo ove captare i dialoghi ha portato all'evidenza una serie di circostanze fattuali – apprese per bocca degli stessi indagati – che hanno svelato l'esistenza di precisi e stabili rapporti fra soggetti indagati, volti alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro il patrimonio, in violazione della disciplina sul controllo delle armi e munizioni, e sul controllo degli stupefacenti, svelando i tratti tipici e caratteristici di un'organizzazione criminale connotata da uno strettissimo vincolo fra i sodali.
Il quadro investigativo si è arricchito dai positivi riscontri ottenuti mediante controlli e perquisizioni, che hanno portato al sequestro di armi e sostanza stupefacente. Ciò ha apportato elementi di sicuro convincimento in chiave accusatoria, atteso che ha reso inoppugnabile la corrispondenza al vero dei riferimenti ad armi e droga emergenti dalle conversazioni captate. Rivestono altresì di indubbio spessore indiziario i commenti registrati dagli indagati contestualmente alle operazioni di perquisizione e sequestro. Infatti, ciò ha delineato la riferibilità al gruppo criminale dei beni immediatamente assoggettati a provvedimento ablativo.
Nel corso dell'inchiesta sono stati arrestati, nella flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi, 12 affiliati, sequestrando considerevoli quantitativi di droghe (30 kg di hashish, 6 kg di marijuana, nonché circa mezzo kg di eroina), 4 pistole vario calibro, 2 fucili e munizionamento.
Secondo voci investigative, il gruppo criminale si stava accingendo ad organizzare un agguato ai danni di un piccolo spacciatore di sostanze stupefacenti di Molfetta.