Cronaca
Simula un incidente, ma voleva uccidere la moglie. Arrestato
Scoperto dai Carabinieri: il 78enne, in preda ad un raptus di gelosia, è finito ai domiciliari
Molfetta - giovedì 14 settembre 2017
13.37
La gelosia aguzza l'ingegno e infatti il tentato omicidio messo in atto da un 78enne del posto ai danni della moglie (anch'essa di Molfetta, ma di ben 27 anni più giovane) sembrava un incidente fortuito, al massimo un banale errore alla guida.
A scoprirlo sono stati i Carabinieri della locale Compagnia che hanno arrestato il pensionato, sposato da 15 anni con la 51enne. Si tratterebbe, secondo il lavoro degli inquirenti molfettesi, di un tentato omicidio, conseguenza della gelosia morbosa del 78enne. Questa l'ipotesi di reato sulla quale hanno lavorato i militari, e che rende ancor più tragico quanto accaduto nel porto di Molfetta.
I due, martedì mattina, sono rimasti fortunatamente illesi dopo che l'auto nella quale si trovavano (una Fiat Punto) è caduta in mare. Teatro della vicenda, il molo San Michele, una zona molto frequentata del borgo marittimo locale. Decisivo l'intervento dell'equipaggio di un peschereccio ormeggiato nelle vicinanze e, dopo pochi minuti, l'arrivo di Capitaneria di Porto, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Il 78enne e la 51enne sono stati trasportati con una ambulanza del Servizio 118 nel locale ospedale per le cure del caso (entrambi hanno subito un forte shock, ma nessuna lesione fisica, nda), mentre alcuni testimoni oculari, ascoltati dagli inquirenti negli uffici di via Giovinazzo, hanno raccontato di aver assistito ad una violenta discussione fra l'uomo e la donna.
Prima qualcuno li ha sentiti gridare, come se stessero litigando. Poi, le telecamere di sicurezza installate nella zona hanno inquadrato l'auto, condotta dall'uomo, partita a velocità, in direzione del porto, mentre la donna ha aperto lo sportello e tentato di uscire dall'auto, ma non ce l'ha fatta. L'acqua del mare, li ha avvolti per pochi minuti, il tempo necessario ai soccorritori per recuperarli.
I militari hanno subito cominciato le indagini, ascoltando testimoni oculari e visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Secondo gli investigatori, diretti dal capitano Vito Ingrosso, la caduta è stata, sin dall'inizio, «un incidente tutt'altro che privo di risvolti penali». Ecco perché l'ipotesi di un tentato omicidio è sempre stata ai primi posti.
La svolta nella complessa attività d'indagine è arrivata quando la donna ha deciso di vuotare il sacco, confermando ai Carabinieri l'estremo gesto volontario da parte del marito. Il resto lo hanno fatto le immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza della zona che hanno immortalato il momento in cui l'auto è caduta in mare.
A questo punto è stato inevitabile l'arresto. Sentito il parere del pubblico ministero di turno, il 78enne è stato arrestato e ristretto ai domiciliari presso la propria abitazione con una accusa pesantissima: tentato omicidio volontario, con la circostanza aggravante della premeditazione.
A scoprirlo sono stati i Carabinieri della locale Compagnia che hanno arrestato il pensionato, sposato da 15 anni con la 51enne. Si tratterebbe, secondo il lavoro degli inquirenti molfettesi, di un tentato omicidio, conseguenza della gelosia morbosa del 78enne. Questa l'ipotesi di reato sulla quale hanno lavorato i militari, e che rende ancor più tragico quanto accaduto nel porto di Molfetta.
I due, martedì mattina, sono rimasti fortunatamente illesi dopo che l'auto nella quale si trovavano (una Fiat Punto) è caduta in mare. Teatro della vicenda, il molo San Michele, una zona molto frequentata del borgo marittimo locale. Decisivo l'intervento dell'equipaggio di un peschereccio ormeggiato nelle vicinanze e, dopo pochi minuti, l'arrivo di Capitaneria di Porto, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Il 78enne e la 51enne sono stati trasportati con una ambulanza del Servizio 118 nel locale ospedale per le cure del caso (entrambi hanno subito un forte shock, ma nessuna lesione fisica, nda), mentre alcuni testimoni oculari, ascoltati dagli inquirenti negli uffici di via Giovinazzo, hanno raccontato di aver assistito ad una violenta discussione fra l'uomo e la donna.
Prima qualcuno li ha sentiti gridare, come se stessero litigando. Poi, le telecamere di sicurezza installate nella zona hanno inquadrato l'auto, condotta dall'uomo, partita a velocità, in direzione del porto, mentre la donna ha aperto lo sportello e tentato di uscire dall'auto, ma non ce l'ha fatta. L'acqua del mare, li ha avvolti per pochi minuti, il tempo necessario ai soccorritori per recuperarli.
I militari hanno subito cominciato le indagini, ascoltando testimoni oculari e visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Secondo gli investigatori, diretti dal capitano Vito Ingrosso, la caduta è stata, sin dall'inizio, «un incidente tutt'altro che privo di risvolti penali». Ecco perché l'ipotesi di un tentato omicidio è sempre stata ai primi posti.
La svolta nella complessa attività d'indagine è arrivata quando la donna ha deciso di vuotare il sacco, confermando ai Carabinieri l'estremo gesto volontario da parte del marito. Il resto lo hanno fatto le immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza della zona che hanno immortalato il momento in cui l'auto è caduta in mare.
A questo punto è stato inevitabile l'arresto. Sentito il parere del pubblico ministero di turno, il 78enne è stato arrestato e ristretto ai domiciliari presso la propria abitazione con una accusa pesantissima: tentato omicidio volontario, con la circostanza aggravante della premeditazione.