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Chiesa locale

Si è spento alla soglia degli 87 anni don Nicola Gaudio

I funerali si svolgeranno nella Cattedrale di Molfetta domani, lunedì 27 aprile, alle ore 16.00.

«La pace non è solo non guerra, – raccontava don Nicola Gaudio – ma la bellezza della vita è viverla pienamente perché è un dono che Dio ci ha dato». Con questa frase è ormai entrato nella storia. Quella con la "S" maiuscola, che registra il ricordo di don Nicola Gaudio, venuto a mancare oggi, alla vigilia del suo compleanno che sarebbe stato il 19 maggio prossimo. La straordinaria portata del suo ministero fa sì che egli sia un dono provvidenziale e una bussola sicura per la Chiesa dei nostri tempi, chiamata ad annunciare il Vangelo in un mondo segnato da una profonda crisi di Dio e, di conseguenza, dalla crisi dell'uomo.

Don Nicola Gaudio è stato una delle figure più luminose della nostra Diocesi: Rettore presso la Chiesa S. Giovanni Battista e la Chiesa Madonna del Carmine (entrambe a Giovinazzo), Vicario Parrocchiale presso la Madonna della Pace (Molfetta) e Canonico presso la Cattedrale di Molfetta. Il padre spirituale dell'Arciconfraternita di Maria SS del Carmine, ordinato sacerdote il 29 giugno 1951, aveva fatto una delle sue ultimissime apparizioni pubbliche il 30 e 31 marzo scorsi, quando il mensile di Giovinazzo, "in Città", con cui collaborava da anni, aveva presentato il suo sesto appuntamento con la rassegna letteraria "Librincittà".
La sua morte è giunta nel giorno della 52° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, festa a lui tanto cara.

Quasi non una semplice coincidenza cronologica. Ha seguito le orme di Charles Eugène de Foucauld, visconte di Pontbriand, in religione fratel Carlo di Gesù, religioso francese, esploratore del deserto del Sahara e studioso della lingua e della cultura dei Tuareg: il 13 novembre 2005 è stato proclamato beato da papa Benedetto XVI. Ha inoltre dato testimonianza del suo ministero agli scout dedicati proprio a fratel Carlo di Gesù, ("Gruppo Molfetta 1° Charles de Foucauld"). Amava la lettura, incarnava il prototipo di sacerdote che sa radunare attorno a sé tanti giovani. Era mite, sempre pronto ad uno slancio verso la vita e l'amore verso gli altri. Don Nicola Gaudio incarnava il messaggio di Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, dalla grande umanità e dall'estrema libertà. Pace, carità, amore per la giustizia sociale sono i valori che accompagnano la vita e l'apostolato di quest'uomo coraggioso. Il "profeta della Pace" o il "Vescovo della tenerezza", come lo chiamavano in molti. Coerente con le sue scelte di cristiano, il suo sogno e quello di don Nicola Gaudio era quello di una "chiesa del grembiule" al servizio degli umili, come affermava egli stesso, e non una Chiesa del potere.

Chi lo ha conosciuto, racconta di un sacerdote fuori dal comune, innamorato di Cristo e dal cuore grande. È forse nella capacità di vivere e condividere quotidianamente la gioia del Signore, il segreto della longevità del ministero di don Nicola. È raro incontrare sacerdoti che eccellano tanto nelle doti intellettuali quanto in quelle pastorali e don Nicola Gaudio è uno di questi. Tutto tranne che freddo divulgatore di nozioni dottrinali e teologiche, né si è mai lasciato vincere da quelle tentazioni di "carrierismo" diffuse purtroppo anche nel clero. Priorità assoluta per lui era stare tra la gente, essere un "pastore", che sappia contagiare la gente con il suo amore per Cristo. Sacerdote che ha indossato la talare ben consapevole di avere in mente una Chiesa che sappia accogliere tutti, che sappia guardare al futuro con speranza, una Chiesa che abbia un cuore senza confini e una Chiesa dalla porta sempre aperta, capace di parlare i linguaggi dei ragazzi. Tutto questo e molto altro è stato don Nicola Gaudio, il "don" per eccellenza, un "don" con la D maiuscola.

I funerali si svolgeranno nella Cattedrale di Molfetta domani, lunedì 27 aprile, alle ore 16.
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