Cronaca
Si barrica in casa, poi si arrende. Arrestato un ex brigadiere dell'Arma
È successo in via Samarelli. L'uomo dopo una trattativa con i mediatori li ha lasciati entrare in casa. Ora è in carcere
Molfetta - mercoledì 26 maggio 2021
9.06
Si è barricato in casa armato di pistola, con cui ha esploso tre colpi d'arma da fuoco. Convinto a desistere è stato alla fine arrestato dai Carabinieri, dopo oltre 10 ore di trattative. È successo a Molfetta, nella giornata di ieri. L'uomo, un 53enne del posto, ex brigadiere dell'Arma, è adesso rinchiuso nel carcere di Trani.
Erano le ore 05.00 quando l'uomo, congedato dall'Arma per motivi disciplinari, arrestato e poi condannato - a 4 anni e 6 mesi - con l'accusa di aver incendiato per vendetta un ciclomotore ad un suo superiore, che l'aveva inchiodato con l'accusa di concussione dopo un'indagine, si è barricato nel suo appartamento all'interno di uno stabile di via Samarelli, ad angolo con via Cormio, affacciandosi di tanto in tanto dal balcone per esplodere tre colpi di pistola e urlare frasi sconnesse.
Tutta l'area a rischio è stata messa in sicurezza e circondata per centinaia di metri da numerose pattuglie dei Carabinieri dirette dal capitano Francesco Iodice. A quel punto è iniziata un colloquio con l'uomo, condotto dai negoziatori dell'Arma, figure specializzate che intervengono esclusivamente in questi casi per stabilire un contatto con l'autore dei fatti, per cercare di convincerlo a consegnarsi. Alle ore 15.00 l'uomo è stato definitivamente convinto e ha aperto la porta di casa.
Il 53enne si è consegnato ai militari che l'hanno disarmato (l'arma, che s'è rivelata essere una scacciacani, è stata sequestrata). È stato poi condotto in ospedale, in caserma, dove l'uomo è stato tratto in arresto, e infine rinchiuso a Trani: dovrà rispondere di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.
Erano le ore 05.00 quando l'uomo, congedato dall'Arma per motivi disciplinari, arrestato e poi condannato - a 4 anni e 6 mesi - con l'accusa di aver incendiato per vendetta un ciclomotore ad un suo superiore, che l'aveva inchiodato con l'accusa di concussione dopo un'indagine, si è barricato nel suo appartamento all'interno di uno stabile di via Samarelli, ad angolo con via Cormio, affacciandosi di tanto in tanto dal balcone per esplodere tre colpi di pistola e urlare frasi sconnesse.
Tutta l'area a rischio è stata messa in sicurezza e circondata per centinaia di metri da numerose pattuglie dei Carabinieri dirette dal capitano Francesco Iodice. A quel punto è iniziata un colloquio con l'uomo, condotto dai negoziatori dell'Arma, figure specializzate che intervengono esclusivamente in questi casi per stabilire un contatto con l'autore dei fatti, per cercare di convincerlo a consegnarsi. Alle ore 15.00 l'uomo è stato definitivamente convinto e ha aperto la porta di casa.
Il 53enne si è consegnato ai militari che l'hanno disarmato (l'arma, che s'è rivelata essere una scacciacani, è stata sequestrata). È stato poi condotto in ospedale, in caserma, dove l'uomo è stato tratto in arresto, e infine rinchiuso a Trani: dovrà rispondere di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.