Servizio cantiere, la denuncia di una mamma: «Non siamo tutelati»
Criticate le modalità proposte dagli assistenti sociali
Molfetta - martedì 2 aprile 2019
16.31
Il Servizio Cantiere è per molte famiglie con difficoltà economiche una piccola occasione di guadagno, con la possibilità di compiere operazioni di pulizia in villette e spazi verdi della città. Una cittadina ha voluto denunciare alla nostra redazione la scomodità delle condizioni a cui sono sottoposti quanti prendono parte a questo servizio: «Il nostro turno va dalle 7 alle 12 e per una mamma con figli piccoli è difficile svegliarsi alle prime luci dell'alba per poter essere in tempo sul posto di lavoro. Per giunta, alcune villette in questione aprono alle 10 quindi alcune di noi sono costrette a stare per tre ore fuori da una villetta chiusa, magari con condizioni climatiche avverse come la pioggia o con un forte sole senza riparo per il mio bambino».
La cittadina ha voluto poi parlare della sua situazione personale in merito a questo lavoro: «In questo momento io mi occupo della villetta in Piazza Aldo Moro, di fronte alla stazione, dove inoltre sono in atto dei lavori che impediscono l'accesso ai non addetti. Io dovrei quindi per quindici giorni stare fuori da una villetta chiusa per cinque ore al giorno con il mio bambino di un anno che piange perché non può stare per troppo tempo fermo ad aspettare con me sulle panchine. Gli assistenti sociali dovrebbero tutelare le mamme con minori, anche perché se facciamo questo lavoro per poter guadagnare qualcosa vuol dire che non possiamo permetterci una baby sitter o qualcuno a cui lasciare i nostri figli piccoli. In stazione io non posso né cambiare mio figlio, né allattarlo e questa è una situazione che accomuna più mamme che hanno già espresso questo malcontento con gli assistenti che però non hanno trovato nessun rimedio fino a questo momento».
La cittadina ha voluto poi parlare della sua situazione personale in merito a questo lavoro: «In questo momento io mi occupo della villetta in Piazza Aldo Moro, di fronte alla stazione, dove inoltre sono in atto dei lavori che impediscono l'accesso ai non addetti. Io dovrei quindi per quindici giorni stare fuori da una villetta chiusa per cinque ore al giorno con il mio bambino di un anno che piange perché non può stare per troppo tempo fermo ad aspettare con me sulle panchine. Gli assistenti sociali dovrebbero tutelare le mamme con minori, anche perché se facciamo questo lavoro per poter guadagnare qualcosa vuol dire che non possiamo permetterci una baby sitter o qualcuno a cui lasciare i nostri figli piccoli. In stazione io non posso né cambiare mio figlio, né allattarlo e questa è una situazione che accomuna più mamme che hanno già espresso questo malcontento con gli assistenti che però non hanno trovato nessun rimedio fino a questo momento».