Molfetta rende omaggio a Elena Germano Finocchiaro
Minervini: «custodire la memoria degli uomini e delle donne che hanno fatto la storia del ‘900 molfettese»
Molfetta - domenica 23 settembre 2018
Elena Germano Finocchiaro. In due cognomi un pezzo di storia molfettese. Figlia del medico Edoardo Germano e moglie di Beniamino Finocchiaro.
La stessa Elena è stato un importante faro della Molfetta del '900, non solo come docente, ma anche come studiosa di storia dell'arte e nel mondo della politica. Nel '49 è stata una delle prime donne ad essere eletta consigliere comunale nelle fila socialdemocratiche, successivamente divenne anche assessore comunale.
Nel giorno del suo compleanno e a distanza di pochi mesi dalla sua scomparsa l'Amministrazione comunale di Molfetta ha voluto renderle omaggio ricordando il suo impegno nelle battaglie civili, per la storia dell'arte e del bello, nelle attività benefiche.
Nel ricordo di una donna si intrecciano anche altri nomi importanti della nostra città come quelli di Gaetano Salvemini, di Rosaria Scardigno, giusto per citarne alcuni, oltre ovviamente a quelli di Edoardo e di Beniamino.
In circa due ore, omaggiando Elena Germano Finocchiaro, si è ripercorsa in qualche modo la storia recente della nostra città, di cui il sindaco Tommaso Minervini ha dichiarato «di volerne custodire la memoria, di recuperarla e consegnarla alle giovani generazioni per ricordarne il loro valore e ciò che hanno rappresentato per la città. Questi uomini e queste donne sono stati punti di riferimento importanti per Molfetta, sono pezzi di storia che vanno ricordati non solo nelle celebrazioni». Ed ha aggiunto che «per uno strano gioco del destino si è trovato ad esser sindaco nel momento della dipartita di Beniamino nel 2003 e ora di Elena».
E' giusto precisare che Tommaso Minervini ha da sempre respirato l'aria della famiglia Finocchiaro- Germano, Beniamino può essere considerato il suo padre politico, oggi sente di doverne raccogliere «la sua eredità senza testamento».
Personalissimi ricordi, aneddoti, e tanta commozione si susseguono nella suggestiva cornice del chiostro della Fabbrica di San Domenico, non dimentichiamo che la signora Elena Germano Finocchiaro è stata per molti anni docente di storia dell'arte al Liceo classico di Molfetta, intere generazioni si sono formate con i suoi insegnamenti. Un evento di grande impatto emotivo da parte dei relatori nel tracciare le doti umane di questa grande donna, le sue caratteristiche e soprattutto il suo impegno politico e culturale all'interno della comunità molfettese.
La Elena che viene raccontata dal cognato Arturo Finocchiaro, dagli allievi, dai colleghi e da coloro che in varie circostanze l'hanno conosciuta, è una donna sempre elegante nell'abbigliamento e nello stile, austera ma di grande umanità, di grande raffinatezza intellettuale, dalla personalità molto forte.
Una donna che ha dedicato il suo impegno allo studio della storia dell'arte della sua città, ancora oggi nell'Archivio storico pugliese sono presenti i suoi lavori sulla Cattedrale, sul Duomo, sull'attuale palazzo dogana, oltre che studi sui più grandi pittori della storia italiana.
Ultimo lascito alla nostra città di Elena Germano Finocchiaro la costituzione dell'associazione Università della terza età.
La stessa Elena è stato un importante faro della Molfetta del '900, non solo come docente, ma anche come studiosa di storia dell'arte e nel mondo della politica. Nel '49 è stata una delle prime donne ad essere eletta consigliere comunale nelle fila socialdemocratiche, successivamente divenne anche assessore comunale.
Nel giorno del suo compleanno e a distanza di pochi mesi dalla sua scomparsa l'Amministrazione comunale di Molfetta ha voluto renderle omaggio ricordando il suo impegno nelle battaglie civili, per la storia dell'arte e del bello, nelle attività benefiche.
Nel ricordo di una donna si intrecciano anche altri nomi importanti della nostra città come quelli di Gaetano Salvemini, di Rosaria Scardigno, giusto per citarne alcuni, oltre ovviamente a quelli di Edoardo e di Beniamino.
In circa due ore, omaggiando Elena Germano Finocchiaro, si è ripercorsa in qualche modo la storia recente della nostra città, di cui il sindaco Tommaso Minervini ha dichiarato «di volerne custodire la memoria, di recuperarla e consegnarla alle giovani generazioni per ricordarne il loro valore e ciò che hanno rappresentato per la città. Questi uomini e queste donne sono stati punti di riferimento importanti per Molfetta, sono pezzi di storia che vanno ricordati non solo nelle celebrazioni». Ed ha aggiunto che «per uno strano gioco del destino si è trovato ad esser sindaco nel momento della dipartita di Beniamino nel 2003 e ora di Elena».
E' giusto precisare che Tommaso Minervini ha da sempre respirato l'aria della famiglia Finocchiaro- Germano, Beniamino può essere considerato il suo padre politico, oggi sente di doverne raccogliere «la sua eredità senza testamento».
Personalissimi ricordi, aneddoti, e tanta commozione si susseguono nella suggestiva cornice del chiostro della Fabbrica di San Domenico, non dimentichiamo che la signora Elena Germano Finocchiaro è stata per molti anni docente di storia dell'arte al Liceo classico di Molfetta, intere generazioni si sono formate con i suoi insegnamenti. Un evento di grande impatto emotivo da parte dei relatori nel tracciare le doti umane di questa grande donna, le sue caratteristiche e soprattutto il suo impegno politico e culturale all'interno della comunità molfettese.
La Elena che viene raccontata dal cognato Arturo Finocchiaro, dagli allievi, dai colleghi e da coloro che in varie circostanze l'hanno conosciuta, è una donna sempre elegante nell'abbigliamento e nello stile, austera ma di grande umanità, di grande raffinatezza intellettuale, dalla personalità molto forte.
Una donna che ha dedicato il suo impegno allo studio della storia dell'arte della sua città, ancora oggi nell'Archivio storico pugliese sono presenti i suoi lavori sulla Cattedrale, sul Duomo, sull'attuale palazzo dogana, oltre che studi sui più grandi pittori della storia italiana.
Ultimo lascito alla nostra città di Elena Germano Finocchiaro la costituzione dell'associazione Università della terza età.