Cronaca
Sei tartarughe spiaggiate in meno di 24 ore
Bollettino di guerra per il mare in 30km di costa
Molfetta - giovedì 11 dicembre 2014
16.03
Bollettino di guerra per il mare che in poco meno di 24 ore ed in 30km di costa ha portato sulla battigia sei tartarughe della specie caretta caretta.
Due sono le carcasse che si contano sul tratto di costa biscegliese, due sulla costa barese e altri due esemplari rispettivamente rinvenute a Giovinazzo e Santo Spirito.
Delle sei tartarughe, la più piccola, rinvenuta a Bari, aveva con lunghezza carapace di 55 cm mentre le più grandi presentavano 75 cm di lunghezza carapace.
Le cause di decesso possono essere molteplici: inquinamento, sacchetti di plastica ingeriti accidentalmente, o annegamento dovuto alla pesca a strascico o altre tecniche di pesca ma sempre di natura antropica; da una prima valutazione macroscopica é stata individuata come probabile causa l'annegamento, come testimonia il prolasso cloacale presente sulla maggior parte degli esemplari.
Sui luoghi di spiaggiamento sono intervenuti gli attivisti del centro di recupero di tartarughe marine di Molfetta, i militari della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, i locali comandi di Polizia Municipale e i veterinari delle ASL competenti.
Pasquale Salvemini, del WWF e responsabile del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Molfetta, informa che su nessuno degli esemplari sarà possibile effettuare la necroscoscopia perché tutti gli animali versavano già in avanzato stato di putrefazione in quanto, dallo stato delle carcasse, la morte é quasi sicuramente avvenuta diverse settimane fa. Sono state effettuate, invece, delle misurazioni di routine e delle biopsie per esami genetici.
Pasquale Salvemini sottolinea che l'allarme sugli spiaggiamenti é ancora costante
Due sono le carcasse che si contano sul tratto di costa biscegliese, due sulla costa barese e altri due esemplari rispettivamente rinvenute a Giovinazzo e Santo Spirito.
Delle sei tartarughe, la più piccola, rinvenuta a Bari, aveva con lunghezza carapace di 55 cm mentre le più grandi presentavano 75 cm di lunghezza carapace.
Le cause di decesso possono essere molteplici: inquinamento, sacchetti di plastica ingeriti accidentalmente, o annegamento dovuto alla pesca a strascico o altre tecniche di pesca ma sempre di natura antropica; da una prima valutazione macroscopica é stata individuata come probabile causa l'annegamento, come testimonia il prolasso cloacale presente sulla maggior parte degli esemplari.
Sui luoghi di spiaggiamento sono intervenuti gli attivisti del centro di recupero di tartarughe marine di Molfetta, i militari della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, i locali comandi di Polizia Municipale e i veterinari delle ASL competenti.
Pasquale Salvemini, del WWF e responsabile del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Molfetta, informa che su nessuno degli esemplari sarà possibile effettuare la necroscoscopia perché tutti gli animali versavano già in avanzato stato di putrefazione in quanto, dallo stato delle carcasse, la morte é quasi sicuramente avvenuta diverse settimane fa. Sono state effettuate, invece, delle misurazioni di routine e delle biopsie per esami genetici.
Pasquale Salvemini sottolinea che l'allarme sugli spiaggiamenti é ancora costante