Sebastiano Somma all’IISS di Molfetta per raccontare il suo don Tonino
Nell’ambito del progetto/concorso “Sentinelle di pace”
Molfetta - venerdì 6 dicembre 2019
8.01
Sebastiano Somma, attore, e il vescovo don Tonino Bello che cosa potrebbero avere in comune? Apparentemente niente. Eppure c'è una cosa che li accomuna: i valori, dalla pace al rispetto della persona, passando per l'accoglienza.
L'attore è a Molfetta per portare la sua testimonianza su don Tonino, nell'ambito della terza tappa del progetto/concorso "Scuole in cammino con don Tonino", incontro che si è svolto ieri pomeriggio presso l'IISS "don Tonino Bello" di Molfetta, scuola capofila del progetto, promosso e finanziato dalla Regione Puglia.
E' lo stesso Sebastiano Somma a raccontare il suo "incontro" con don Tonino, precisa subito di non averlo conosciuto personalmente, ma se ne è innamorato attraverso i suoi scritti. «Lo conoscevo di nome», dice Somma, «sapevo di questa figura importante, sapevo quello che sanno tutti che è una figura di grande rottura, pur essendo una persona di grande semplicità, ma che aveva scosso il Paese intero con quello che faceva e diceva. Lanciava messaggi semplici, ma molto profondi».
Insomma, conosceva la "fama" di don Tonino, ha avuto modo di avvicinarsi alla figura di don Tonino, di conoscere i suoi scritti, il suo pensiero attraverso il suo amico e musicista di Altamura, Rocco De Bernardis, insieme hanno messo in scena lo spettacolo "Don Tonino Bello, il prete della Stola e del grembiule". Musica recitazione e sand art (arte della sabbia) per far rivivere e far conoscere le parole e le opere del Servo di Dio.
Durante l'incontro recita la "Lettera ai giovani" di don Tonino, parole di speranza, parole d'amore verso quella gioventù che lui ha sempre incitato e che ha voluto accanto a se sino all'ultimo. In questo contesto, parlando di questa figura ha voluto ribadire l'importanza della scuola che Sebastiano Somma considera «un luogo sacro, inteso come luogo di benessere e di formazione».
Altrettanto pieno di pathos l'intervento del dottor Felice Spaccavento, come lui stesso ha ricordato «unico laico, insieme ad Elvira Zaccagnino, il giorno del funerale di don Tonino». Per lui il messaggio più importante lasciato da don Tonino, che cerca di portare anche nel suo lavoro, «è il recuperare ed elevare la dignità dell'altro. La dignità dell'uomo». Ricorda anche l'incredibile forza di don Tonino negli ultimi giorni della sua vita terrena, e poi aggiunge: «negli occhi, nelle mani dei mie pazienti rivedo lui».
Un'incontro denso di emozioni e ricco di tanti spunti di riflessione. L'attualità delle parole di don Tonino è disarmante, ogni volta si scoprono sfumature sempre nuove.
E' proprio su queste sfumature si soffermano Elvira Zaccagnino, direttrice dell'edizioni "la Meridiana", e Gabriella Falcicchio, ricercatrice Uniba del dipartimento di scienze della formazione, psicologia e comunicazione, per dare delle indicazioni su come avvicinare i ragazzi ed aiutarli nella preparazione dei progetti per il concorso sul tema "Pace e convivialità delle differenze".
Ad inizio incontro c'è stato il passaggio del testimone dalla provincia Bat, con la dirigente scolastica della scuola secondaria di I grado "Vaccina" di Andria, Francesca Attimonelli, alla provincia di Bari, con la dirigente dell'IISS "don Tonino Bello" di Molfetta, Maria Rosaria Pugliese. Simbolico lo scambio di un bonsai di ulivo e di una tessera del puzzle che verrà composto il prossimo 18 marzo a Tricase, dove si svolgerà l'evento finale del progetto "Sentinelle di pace".
Presente all'incontro la dirigente dell'ufficio scolastico provinciale di Bari, Giuseppina Lotito, e il vescovo della Diocesi di Molfetta, mons. Domenico Cornacchia.
L'attore è a Molfetta per portare la sua testimonianza su don Tonino, nell'ambito della terza tappa del progetto/concorso "Scuole in cammino con don Tonino", incontro che si è svolto ieri pomeriggio presso l'IISS "don Tonino Bello" di Molfetta, scuola capofila del progetto, promosso e finanziato dalla Regione Puglia.
E' lo stesso Sebastiano Somma a raccontare il suo "incontro" con don Tonino, precisa subito di non averlo conosciuto personalmente, ma se ne è innamorato attraverso i suoi scritti. «Lo conoscevo di nome», dice Somma, «sapevo di questa figura importante, sapevo quello che sanno tutti che è una figura di grande rottura, pur essendo una persona di grande semplicità, ma che aveva scosso il Paese intero con quello che faceva e diceva. Lanciava messaggi semplici, ma molto profondi».
Insomma, conosceva la "fama" di don Tonino, ha avuto modo di avvicinarsi alla figura di don Tonino, di conoscere i suoi scritti, il suo pensiero attraverso il suo amico e musicista di Altamura, Rocco De Bernardis, insieme hanno messo in scena lo spettacolo "Don Tonino Bello, il prete della Stola e del grembiule". Musica recitazione e sand art (arte della sabbia) per far rivivere e far conoscere le parole e le opere del Servo di Dio.
Durante l'incontro recita la "Lettera ai giovani" di don Tonino, parole di speranza, parole d'amore verso quella gioventù che lui ha sempre incitato e che ha voluto accanto a se sino all'ultimo. In questo contesto, parlando di questa figura ha voluto ribadire l'importanza della scuola che Sebastiano Somma considera «un luogo sacro, inteso come luogo di benessere e di formazione».
Altrettanto pieno di pathos l'intervento del dottor Felice Spaccavento, come lui stesso ha ricordato «unico laico, insieme ad Elvira Zaccagnino, il giorno del funerale di don Tonino». Per lui il messaggio più importante lasciato da don Tonino, che cerca di portare anche nel suo lavoro, «è il recuperare ed elevare la dignità dell'altro. La dignità dell'uomo». Ricorda anche l'incredibile forza di don Tonino negli ultimi giorni della sua vita terrena, e poi aggiunge: «negli occhi, nelle mani dei mie pazienti rivedo lui».
Un'incontro denso di emozioni e ricco di tanti spunti di riflessione. L'attualità delle parole di don Tonino è disarmante, ogni volta si scoprono sfumature sempre nuove.
E' proprio su queste sfumature si soffermano Elvira Zaccagnino, direttrice dell'edizioni "la Meridiana", e Gabriella Falcicchio, ricercatrice Uniba del dipartimento di scienze della formazione, psicologia e comunicazione, per dare delle indicazioni su come avvicinare i ragazzi ed aiutarli nella preparazione dei progetti per il concorso sul tema "Pace e convivialità delle differenze".
Ad inizio incontro c'è stato il passaggio del testimone dalla provincia Bat, con la dirigente scolastica della scuola secondaria di I grado "Vaccina" di Andria, Francesca Attimonelli, alla provincia di Bari, con la dirigente dell'IISS "don Tonino Bello" di Molfetta, Maria Rosaria Pugliese. Simbolico lo scambio di un bonsai di ulivo e di una tessera del puzzle che verrà composto il prossimo 18 marzo a Tricase, dove si svolgerà l'evento finale del progetto "Sentinelle di pace".
Presente all'incontro la dirigente dell'ufficio scolastico provinciale di Bari, Giuseppina Lotito, e il vescovo della Diocesi di Molfetta, mons. Domenico Cornacchia.