Se n'è andato un pezzo della Puglia e di Molfetta. Oggi l'ultimo saluto
Il ricordo di Sinistra italiana, Michele Mazzarano e Francesco Boccia
Molfetta - mercoledì 3 agosto 2016
18.10
Una vita vissuta fino alla fine a servizio della comunità pugliese e molfettese che, adesso, si trovano prive di un punto di riferimento il quale, a soli 55 anni, vantava l'esperienza di un veterano della politica.
Oggi, in forma rigorosamente privata, la famiglia darà l'ultimo saluto all'uomo Guglielmo. Alle ore 17 le campane della chiesetta del SS.mo Crocifisso a Giovinazzo suoneranno a lutto. Ieri, invece, un momento di preghiera si è svolto nella Chiesa della Madonna della Pace.
Nel frattempo, il giorno dopo la morte di Guglielmo Minervini continuano ad arrivare i messaggi di cordoglio e dolore di molti.
«Al centro del suo impegno il bisogno di dare strumenti alle giovani generazioni per costruirsi un futuro, alimentando passioni, progetti, sogni e strumenti in grado di renderli protagonisti del cambiamento. "Bollenti spiriti", "Principi attivi", "Laboratori Urbani" hanno "generato" quel programma di politiche giovanili della Regione Puglia che nell'ultimo decennio hanno restituito consapevolezza, fiducia, capacità di mettersi in gioco ai tanti che hanno scommesso sulle proprie forze e sulla capacità di portarle avanti», scrive Sinistra italiana, ricordando ciò che in queste ore è stato sottolineato da quotidiani come "La Stampa", "La Repubblica", "Il fatto quotidiano".
«Nei ruoli istituzionali che ha ricoperto, da Sindaco, Assessore e Consigliere regionale ha saputo declinare il potere inteso come verbo da agire con gli altri e non come sostantivo da esercitare sugli altri. La volontà di far prevalere il "Potere dei segni" rispetto ai segni del potere, come l'insegnamento ricevuto da Don Tonino Bello negli anni vissuti a stretto contatto. Il saper cogliere le sfide del cambiamento con entusiasmo, creatività e voglia di fare, l'insegnamento più prezioso che ci consegna, insieme alla passione per l'innovazione, la curiosità aperta alle novità e il sapersi sempre mettere in discussione. Ogni problematica vissuta come opportunità e sfida collettiva nella ricerca delle soluzioni», continua SI, l'ultima esperienza politica alla quale stava partecipando.
«Profondo il legame con le terre di Puglia e la città di Molfetta, alle cui comunità Guglielmo ha saputo donare tutta la sua dedizione nella continua ricerca di un ritrovato spirito di comunità, come dimostrano i numerosissimi attestati di stima che stanno giungendo nelle forme più disparate in queste ore. Il bisogno di far uscire il sud dai soliti stereotipi e luoghi comuni, per restituire a una popolo l'orgoglio di farcela con le proprie energie attraverso la valorizzazione di quelle risorse umane, culturali, paesaggistiche, ambientali di cui siamo capaci, unitamente alla riscoperta delle proprie radici.
Lotta al caporalato, difesa del diritto alla salute, tutela ambientale, innovazione sociale sono i titoli delle ultime tematiche affrontate. Ora tocca a noi proseguire nel portare a compimento quell'agenda sempre fitta di impegni, mossi dalla sua stessa curiosità e dalle inquietudini verso le ingiustizie dei tempi difficili che stiamo attraversando», conclude SI.
«Minervini era la politica per bene», scrive su Twitter Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera.
Dal Partito Democratico giunge anche il ricordo di Michele Mazzarano, consigliere in Regione.
«Ha contribuito a far conoscere la buona politica della nostra terra fuori dai suoi confini. Di lui stupiva la originale capacità di unire l'analisi puntuale dell'esistente e una visione radicale di cambiamento, la concretezza e l'idealità che lui sapeva armonizzare nella prassi ordinaria dell'amministrare la cosa pubblica. Perdiamo un uomo forte dal pensiero lungo, un dirigente politico con cui era sempre interessante confrontarsi, anche da posizioni diverse. La tenacia sovraumana con cui, in questi anni, ha combattuto la malattia, ha colpito tutti noi. Guglielmo non si è mai fatto vincere dalle avversità e mai si è fatto piegare dal male che lo affliggeva. Ha combattuto col sorriso luminoso di chi crede nella vita e conosce il senso profondo della speranza.
Ecco: più di ogni altra cosa egli ci ha insegnato che l'amore per la vita può ispirare la bellezza della politica.
Grazie Guglielmo».
Oggi, in forma rigorosamente privata, la famiglia darà l'ultimo saluto all'uomo Guglielmo. Alle ore 17 le campane della chiesetta del SS.mo Crocifisso a Giovinazzo suoneranno a lutto. Ieri, invece, un momento di preghiera si è svolto nella Chiesa della Madonna della Pace.
Nel frattempo, il giorno dopo la morte di Guglielmo Minervini continuano ad arrivare i messaggi di cordoglio e dolore di molti.
«Al centro del suo impegno il bisogno di dare strumenti alle giovani generazioni per costruirsi un futuro, alimentando passioni, progetti, sogni e strumenti in grado di renderli protagonisti del cambiamento. "Bollenti spiriti", "Principi attivi", "Laboratori Urbani" hanno "generato" quel programma di politiche giovanili della Regione Puglia che nell'ultimo decennio hanno restituito consapevolezza, fiducia, capacità di mettersi in gioco ai tanti che hanno scommesso sulle proprie forze e sulla capacità di portarle avanti», scrive Sinistra italiana, ricordando ciò che in queste ore è stato sottolineato da quotidiani come "La Stampa", "La Repubblica", "Il fatto quotidiano".
«Nei ruoli istituzionali che ha ricoperto, da Sindaco, Assessore e Consigliere regionale ha saputo declinare il potere inteso come verbo da agire con gli altri e non come sostantivo da esercitare sugli altri. La volontà di far prevalere il "Potere dei segni" rispetto ai segni del potere, come l'insegnamento ricevuto da Don Tonino Bello negli anni vissuti a stretto contatto. Il saper cogliere le sfide del cambiamento con entusiasmo, creatività e voglia di fare, l'insegnamento più prezioso che ci consegna, insieme alla passione per l'innovazione, la curiosità aperta alle novità e il sapersi sempre mettere in discussione. Ogni problematica vissuta come opportunità e sfida collettiva nella ricerca delle soluzioni», continua SI, l'ultima esperienza politica alla quale stava partecipando.
«Profondo il legame con le terre di Puglia e la città di Molfetta, alle cui comunità Guglielmo ha saputo donare tutta la sua dedizione nella continua ricerca di un ritrovato spirito di comunità, come dimostrano i numerosissimi attestati di stima che stanno giungendo nelle forme più disparate in queste ore. Il bisogno di far uscire il sud dai soliti stereotipi e luoghi comuni, per restituire a una popolo l'orgoglio di farcela con le proprie energie attraverso la valorizzazione di quelle risorse umane, culturali, paesaggistiche, ambientali di cui siamo capaci, unitamente alla riscoperta delle proprie radici.
Lotta al caporalato, difesa del diritto alla salute, tutela ambientale, innovazione sociale sono i titoli delle ultime tematiche affrontate. Ora tocca a noi proseguire nel portare a compimento quell'agenda sempre fitta di impegni, mossi dalla sua stessa curiosità e dalle inquietudini verso le ingiustizie dei tempi difficili che stiamo attraversando», conclude SI.
«Minervini era la politica per bene», scrive su Twitter Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera.
Dal Partito Democratico giunge anche il ricordo di Michele Mazzarano, consigliere in Regione.
«Ha contribuito a far conoscere la buona politica della nostra terra fuori dai suoi confini. Di lui stupiva la originale capacità di unire l'analisi puntuale dell'esistente e una visione radicale di cambiamento, la concretezza e l'idealità che lui sapeva armonizzare nella prassi ordinaria dell'amministrare la cosa pubblica. Perdiamo un uomo forte dal pensiero lungo, un dirigente politico con cui era sempre interessante confrontarsi, anche da posizioni diverse. La tenacia sovraumana con cui, in questi anni, ha combattuto la malattia, ha colpito tutti noi. Guglielmo non si è mai fatto vincere dalle avversità e mai si è fatto piegare dal male che lo affliggeva. Ha combattuto col sorriso luminoso di chi crede nella vita e conosce il senso profondo della speranza.
Ecco: più di ogni altra cosa egli ci ha insegnato che l'amore per la vita può ispirare la bellezza della politica.
Grazie Guglielmo».