Cronaca
Scoperta una coppia di falsi broker finanziari: truffa da 600mila euro
Operazione della Guardia di Finanza. Arrestati due coniugi, vittime due coppie della Molfetta bene
Molfetta - venerdì 20 dicembre 2019
15.50
Si fingevano broker finanziari ed esercitavano la professione senza avere le autorizzazioni prescritte: la Guardia di Finanza della Tenenza di Molfetta ha scoperto una truffa ingente attuata da due coniugi, arrestati in esecuzione di una ordinanza di applicazione della misura cautelare dei domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Trani.
Grazie al rapporto di fiducia coltivato con due coppie di amici, frequentate per lungo tempo, principalmente per la stipula di polizze vita, i due ideatori della truffa, uno skipper originario di Terlizzi, e la sua consorte, di Molfetta, collaboratrice in uno studio professionale, fingendosi broker di un noto istituto bancario svizzero hanno promesso ai risparmiatori possibilità speculative a "rischio zero" per ingenti guadagni.
Le vittime, legate da rapporti di amicizia, hanno consegnato ai coniugi, i quali hanno fatto credere di aver individuato questo investimento dopo una ricerca e di essere stati loro per primi a sperimentare la bontà della spesa, significative somme di danaro in più tranches (le due coppie di amici avrebbero messo nelle mani dello skipper e della consorte, i primi 390mila euro, gli altri 210mila, nda) per poi non vedere mai il frutto dell'investimento.
Infatti, la coppia allorchè "sazia" degli incameramenti, si è dileguato facendo perdere le proprie tracce. Secondo i finanzieri, diretti dal luogotenente Dario Zifarelli, il denaro potrebbe essere finito su conti esteri. Ma il bello deve ancora venire, perché la raccolta di capitali è servita solo e soltanto a fare condurre ai coniugi una vita agiata: viaggi all'estero, ingenti spese personali, ristoranti stellati. Questo il prelibato menù.
Le indagini - la denuncia è stata presentata a loro carico nel 2018 - coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani hanno permesso di ricostruire il modus operandi della coppia e di individuarli nella città di Bari, in un anonimo appartamento preso in fitto, dove sono stati arrestati. Le Fiamme Gialle hanno quantificato le somme raccolte illegalmente e oggetto di truffa in 600mila euro circa.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Francesco Aiello, hanno portato alla emissione dell'ordinanza. I reati contestati sono di truffa aggravata, attività finanziaria abusiva e autoriciclaggio. Sono già comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari per l'interrogatorio, facendo scena muta.
Grazie al rapporto di fiducia coltivato con due coppie di amici, frequentate per lungo tempo, principalmente per la stipula di polizze vita, i due ideatori della truffa, uno skipper originario di Terlizzi, e la sua consorte, di Molfetta, collaboratrice in uno studio professionale, fingendosi broker di un noto istituto bancario svizzero hanno promesso ai risparmiatori possibilità speculative a "rischio zero" per ingenti guadagni.
Le vittime, legate da rapporti di amicizia, hanno consegnato ai coniugi, i quali hanno fatto credere di aver individuato questo investimento dopo una ricerca e di essere stati loro per primi a sperimentare la bontà della spesa, significative somme di danaro in più tranches (le due coppie di amici avrebbero messo nelle mani dello skipper e della consorte, i primi 390mila euro, gli altri 210mila, nda) per poi non vedere mai il frutto dell'investimento.
Infatti, la coppia allorchè "sazia" degli incameramenti, si è dileguato facendo perdere le proprie tracce. Secondo i finanzieri, diretti dal luogotenente Dario Zifarelli, il denaro potrebbe essere finito su conti esteri. Ma il bello deve ancora venire, perché la raccolta di capitali è servita solo e soltanto a fare condurre ai coniugi una vita agiata: viaggi all'estero, ingenti spese personali, ristoranti stellati. Questo il prelibato menù.
Le indagini - la denuncia è stata presentata a loro carico nel 2018 - coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani hanno permesso di ricostruire il modus operandi della coppia e di individuarli nella città di Bari, in un anonimo appartamento preso in fitto, dove sono stati arrestati. Le Fiamme Gialle hanno quantificato le somme raccolte illegalmente e oggetto di truffa in 600mila euro circa.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Francesco Aiello, hanno portato alla emissione dell'ordinanza. I reati contestati sono di truffa aggravata, attività finanziaria abusiva e autoriciclaggio. Sono già comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari per l'interrogatorio, facendo scena muta.