Cronaca
Schiuma e acqua putrida a Torre Calderina: la denuncia della Gepa
Depuratori ko o scarichi abusivi? Non solo schiuma, anche una sostanza densa e maleodorante
Molfetta - sabato 28 dicembre 2019
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Schiume e melma putrescente. Siamo nell'oasi naturalistica di Torre Calderina, l'area protetta da vincoli paesaggistici che si trova fra Molfetta e Bisceglie, dove le Guardie Ecozoofile Protezione Ambientale di Molfetta hanno acceso i riflettori su alcuni scarichi sospetti.
In questi giorni il dramma ambientale è tornato di attualità, dopo che nell'oasi avifaunistica una serie di cascatelle si sono riempite di una schiuma maleodorante, circondata da una melma di colore scuro. Ė veleno. Si tratta - secondo il personale dell'associazione ambientalista diretto dal presidente Giuseppe Battista, che ha effettuato un servizio di perlustrazione ambientale - dell'ennesimo rigagnolo di schiume e melma putrescente, che scorre per diversi metri a cielo aperto. Ma chi inquina? «È un problema che va avanti da anni - afferma proprio Battista - senza mai arrivare a niente». Nel 2006, e più recentemente nel 2017, anche il WWF e la Lega per l'Abolizione della Caccia si sono interessate al problema (oltre alla melma c'era anche la schiuma dall'odore nauseabondo che imperversava in tutta l'area, nda) informando la Procura della Repubblica di Trani. Adesso la Gepa giura di arrivare sino a Roma: «Scriveremo al Ministero dell'Ambiente», promette Battista.
Gli scarichi - è il sospetto - potrebbero derivare da un malfunzionamento del depuratore di Ruvo-Terlizzi che nell'oasi naturalistica di Torre Calderina ha il suo sbocco terminale. Ma quel canale potrebbe anche raccogliere i reflui provenienti da alcuni frantoi della zona, scaricati abusivamente.
In questi giorni il dramma ambientale è tornato di attualità, dopo che nell'oasi avifaunistica una serie di cascatelle si sono riempite di una schiuma maleodorante, circondata da una melma di colore scuro. Ė veleno. Si tratta - secondo il personale dell'associazione ambientalista diretto dal presidente Giuseppe Battista, che ha effettuato un servizio di perlustrazione ambientale - dell'ennesimo rigagnolo di schiume e melma putrescente, che scorre per diversi metri a cielo aperto. Ma chi inquina? «È un problema che va avanti da anni - afferma proprio Battista - senza mai arrivare a niente». Nel 2006, e più recentemente nel 2017, anche il WWF e la Lega per l'Abolizione della Caccia si sono interessate al problema (oltre alla melma c'era anche la schiuma dall'odore nauseabondo che imperversava in tutta l'area, nda) informando la Procura della Repubblica di Trani. Adesso la Gepa giura di arrivare sino a Roma: «Scriveremo al Ministero dell'Ambiente», promette Battista.
Gli scarichi - è il sospetto - potrebbero derivare da un malfunzionamento del depuratore di Ruvo-Terlizzi che nell'oasi naturalistica di Torre Calderina ha il suo sbocco terminale. Ma quel canale potrebbe anche raccogliere i reflui provenienti da alcuni frantoi della zona, scaricati abusivamente.