Politica
Saverio Tammacco: «È giunta l'ora di tornare sui territori»
Le parole del consigliere regionale del Gruppo Misto
Molfetta - sabato 22 gennaio 2022
9.41
«È giunta l'ora di tornare sui territori a far sentire la nostra presenza e vicinanza ai problemi delle persone che li abitano».
Saverio Tammacco, consigliere regionale in forza all'attuale Gruppo Misto, torna a parlare.
Lo spunto è relativo alla scelta del consigliere di minoranza delegato per l'elezione del Presidente della Repubblica ma, a leggere bene tra le righe, emerge chiaramente anche un laconico messaggio a tutta la politica locale, ormai alle prese con il periodo pre - elettorale più caldo e prossima a sciogliere ogni riserva in vista delle elezioni comunali 2022.
Tammacco, nella sua nota pubblicata nei giorni scorsi sui canali ufficiali di comunicazione del Consiglio della Regione Puglia, parte da lontano.
«Per giorni - racconta - ho sentito dibattere sul nome del consigliere di minoranza delegato per l'elezione del presidente della Repubblica. Un toto nomi in cui ogni giorno qualcuno si sentiva legittimato da qualcun altro a ricoprire il ruolo. Ancor più spesso ho sentito parlare di rispetto degli accordi post elettorali. Io vengo da una scuola in cui gli accordi si rispettano sempre, quando ci piacciono e quando ci piacciono meno. Si chiama lealtà».
«Che nessuna intesa post elettorale sia mai stata rispettata l'ho ribadito senza timore di essere smentito nella riunione della minoranza che si è tenuta martedì e dalla quale è venuto fuori solo un protagonismo imperante. Prese di posizione che vengono da lontano, ma che hanno sempre lo stesso sapore amaro della prepotenza che in politica, si sa, non paga mai - ha affermato con durezza Tamacco - Si continua a sbandierare l'unità, che ancora una volta si è rivelata di facciata, sgretolandosi dinanzi agli individualismi e alla sindrome del primo della classe di cui speravo ci fossimo liberati. Invece persiste e sembra essere anche molto contagiosa».
«Allora basta fare finta di essere untiti salvo dividersi alla prima occasione "utile", basta fughein avanti, basta giochetti. Finiamola con i ruoli calati dall'alto e per giunta a favore di eletti in altre liste. Questo modo di "fare politica" ha stancato! Pertanto se il metodo per l'individuazione dei ruoli spettanti alla minoranza in consiglio è quello dimostrato in questi giorni, fatto di polemiche, di fughe in avanti e con l'ingerenza addirittura di segretari di partito a legittimare e sigillare scelte di comodo, tanto vale che ognuno vada per la sua strada e si metta fine alla farsa dell'unità, una volta per tutte».
Ecco, dunque, l'esortazione a tornare tra la gente, tra «Quegli stessi territori con i quali io ho condiviso percorsi difficili, aspettative, gioie e dolori, che per questo, 15 mesi fa mi hanno premiato. Con lo stesso spirito di sempre dunque intendo continuare a rispondere ai loro bisogni e con loro da oggi in poi con tutti gli strumenti che il mio ruolo mi consentirà, faremo proposte, presenteremo emendamenti alle leggi, farò sentire la loro voce e recepirò tutte le proposte utili al territorio, a prescindere che provengano da destra o da sinistra».
Saverio Tammacco, consigliere regionale in forza all'attuale Gruppo Misto, torna a parlare.
Lo spunto è relativo alla scelta del consigliere di minoranza delegato per l'elezione del Presidente della Repubblica ma, a leggere bene tra le righe, emerge chiaramente anche un laconico messaggio a tutta la politica locale, ormai alle prese con il periodo pre - elettorale più caldo e prossima a sciogliere ogni riserva in vista delle elezioni comunali 2022.
Tammacco, nella sua nota pubblicata nei giorni scorsi sui canali ufficiali di comunicazione del Consiglio della Regione Puglia, parte da lontano.
«Per giorni - racconta - ho sentito dibattere sul nome del consigliere di minoranza delegato per l'elezione del presidente della Repubblica. Un toto nomi in cui ogni giorno qualcuno si sentiva legittimato da qualcun altro a ricoprire il ruolo. Ancor più spesso ho sentito parlare di rispetto degli accordi post elettorali. Io vengo da una scuola in cui gli accordi si rispettano sempre, quando ci piacciono e quando ci piacciono meno. Si chiama lealtà».
«Che nessuna intesa post elettorale sia mai stata rispettata l'ho ribadito senza timore di essere smentito nella riunione della minoranza che si è tenuta martedì e dalla quale è venuto fuori solo un protagonismo imperante. Prese di posizione che vengono da lontano, ma che hanno sempre lo stesso sapore amaro della prepotenza che in politica, si sa, non paga mai - ha affermato con durezza Tamacco - Si continua a sbandierare l'unità, che ancora una volta si è rivelata di facciata, sgretolandosi dinanzi agli individualismi e alla sindrome del primo della classe di cui speravo ci fossimo liberati. Invece persiste e sembra essere anche molto contagiosa».
«Allora basta fare finta di essere untiti salvo dividersi alla prima occasione "utile", basta fughein avanti, basta giochetti. Finiamola con i ruoli calati dall'alto e per giunta a favore di eletti in altre liste. Questo modo di "fare politica" ha stancato! Pertanto se il metodo per l'individuazione dei ruoli spettanti alla minoranza in consiglio è quello dimostrato in questi giorni, fatto di polemiche, di fughe in avanti e con l'ingerenza addirittura di segretari di partito a legittimare e sigillare scelte di comodo, tanto vale che ognuno vada per la sua strada e si metta fine alla farsa dell'unità, una volta per tutte».
Ecco, dunque, l'esortazione a tornare tra la gente, tra «Quegli stessi territori con i quali io ho condiviso percorsi difficili, aspettative, gioie e dolori, che per questo, 15 mesi fa mi hanno premiato. Con lo stesso spirito di sempre dunque intendo continuare a rispondere ai loro bisogni e con loro da oggi in poi con tutti gli strumenti che il mio ruolo mi consentirà, faremo proposte, presenteremo emendamenti alle leggi, farò sentire la loro voce e recepirò tutte le proposte utili al territorio, a prescindere che provengano da destra o da sinistra».