Cronaca
Sapar Puglia: «Gioco, dati fuorvianti demonizzano il settore»
La delegazione regionale replica all'inchiesta della società Gedi: «Dati errati, basati su un equivoco»
Molfetta - domenica 24 dicembre 2017
Dopo la presa di posizione dell'associazione Sapar, anche secondo la delegazione pugliese «occorre fare chiarezza sulla gestione dei dati forniti dalla società Gedi legata al Gruppo Espresso e consultabili sul portale "L'Italia delle slot" che hanno generato in questi giorni un massiccio battage mediatico».
«Gli stessi, a causa di un fondamentale equivoco - sempre secondo la Sapar - portano a conclusioni del tutto errate e quindi a un'onda emozionale non adeguata alla realtà dei fatti. Fornire agli utenti il dato unico delle giocate senza considerare il corretto bilanciamento delle vincite può fare la differenza nel rapporto online del Gruppo Gedi sui soldi che gli italiani spendono nel gioco tra Videolottery e Awp (comunemente dette slot machine)».
Come sottolinea la delegazione Puglia dell'associazione nazionale Sapar, si tratta di «un dato del tutto fuorviante, che tende unicamente a demonizzare un settore che annovera migliaia di lavoratori onesti. Per legge - ricorda la Sapar - le vincite sono per le videolottery intorno all'88% e per le Awp garantite almeno al 70% rispetto alle giocate.
Non è difficile dunque desumere che la somma pro-capite realmente spesa dal singolo utente è la differenza tra il giocato e le vincite. I dati pubblicati dalla piattaforma Gedi invece non sono oggettivi perché tengono conto solo del giocato e non delle vincite, e quindi frutto di una manipolazione poiché riportati a senso unico, con l'esclusivo scopo di sollevare inutili polveroni».
La delegazione sottolinea: «Secondo i dati forniti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la reale spesa in Puglia nell'anno 2016 per tutti i giochi terrestri, e quindi non solo Videolottery ed Awp, ma anche Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci e Scommesse, è pari a 1.089.000.000 euro (valore dato dalla differenza tra il totale giocato di 4.398.000.000 euro e il totale vinto di 3.309.000.000 euro).
Dividendo tale importo per la popolazione pugliese e per i giorni dell'anno, si ottiene una spesa pro-capite giornaliera di 73 centesimi di euro. Quali possono essere le ragioni che inducono a una scorretta informazione? A chi serve identificare il gioco legale come ludopatia? Perché snocciolare statistiche su utenti di Videolottery e Awp in cura ai Sert? Utenti che rappresentano, tra l'altro, una percentuale risibile di altre patologie da dipendenza.
Cresce il sospetto che qualcuno voglia accaparrarsi i fondi destinati dal Ministero della Salute per il contrasto al gioco patologico. Al contempo limitare l'offerta di gioco legale si traduce inevitabilmente nel proliferare di apparecchi illegali! Temiamo purtroppo che l'ombra delle mafie voglia allungarsi sul gioco legale».
«Gli stessi, a causa di un fondamentale equivoco - sempre secondo la Sapar - portano a conclusioni del tutto errate e quindi a un'onda emozionale non adeguata alla realtà dei fatti. Fornire agli utenti il dato unico delle giocate senza considerare il corretto bilanciamento delle vincite può fare la differenza nel rapporto online del Gruppo Gedi sui soldi che gli italiani spendono nel gioco tra Videolottery e Awp (comunemente dette slot machine)».
Come sottolinea la delegazione Puglia dell'associazione nazionale Sapar, si tratta di «un dato del tutto fuorviante, che tende unicamente a demonizzare un settore che annovera migliaia di lavoratori onesti. Per legge - ricorda la Sapar - le vincite sono per le videolottery intorno all'88% e per le Awp garantite almeno al 70% rispetto alle giocate.
Non è difficile dunque desumere che la somma pro-capite realmente spesa dal singolo utente è la differenza tra il giocato e le vincite. I dati pubblicati dalla piattaforma Gedi invece non sono oggettivi perché tengono conto solo del giocato e non delle vincite, e quindi frutto di una manipolazione poiché riportati a senso unico, con l'esclusivo scopo di sollevare inutili polveroni».
La delegazione sottolinea: «Secondo i dati forniti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la reale spesa in Puglia nell'anno 2016 per tutti i giochi terrestri, e quindi non solo Videolottery ed Awp, ma anche Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci e Scommesse, è pari a 1.089.000.000 euro (valore dato dalla differenza tra il totale giocato di 4.398.000.000 euro e il totale vinto di 3.309.000.000 euro).
Dividendo tale importo per la popolazione pugliese e per i giorni dell'anno, si ottiene una spesa pro-capite giornaliera di 73 centesimi di euro. Quali possono essere le ragioni che inducono a una scorretta informazione? A chi serve identificare il gioco legale come ludopatia? Perché snocciolare statistiche su utenti di Videolottery e Awp in cura ai Sert? Utenti che rappresentano, tra l'altro, una percentuale risibile di altre patologie da dipendenza.
Cresce il sospetto che qualcuno voglia accaparrarsi i fondi destinati dal Ministero della Salute per il contrasto al gioco patologico. Al contempo limitare l'offerta di gioco legale si traduce inevitabilmente nel proliferare di apparecchi illegali! Temiamo purtroppo che l'ombra delle mafie voglia allungarsi sul gioco legale».